“Chi è poeta? Tu, noi, io, voi, il professore, l’emozione, l’amore, la liberazione”

Difficile definire le emozioni che ti regala lo scrivere. Nel mio caso scrivere in versi. Per trasmettere e ‘provocare’, suscitare, regalare emozioni. Magari scrivendo racconti. Racconti in versi. Poesia? Forse. Un famoso critico nazionale anni fa, leggendo alcune mie liriche le ha definite “parole più per musica che non per la lettura“. Quindi. Poeta? Cantastorie? Mi piace l’idea dei trovatori medioevali. Giravano tra le contrade e i castelli raccontando storie in versi spesso accompagnandole con la musica della chitarra, della gironda. Beh, io non so suonare nè la chitarra nè la gironda. Ma in questi ultimi dieci anni con le mie liriche ho girato per strade e vallate (sono ormai più di 30 le rap-presentazioni, da Piacenza a Pontenure, da Mortizza a Gropparello, Carpaneto, Pavia, Milano). Racconto storie, storie in versi, storie vissute, storie osservate, storie che diventano non più mie, che non sono mai state mie, storie nelle quali chi ascolta (e chi legge) si identifica. Anni fa in un sito internet sono state definite ‘passaggi pedonali‘, le mie liriche che continuamente, di verso in verso, passano dal marciapiede della prosa a quello della poesia e viceversa. Prosa, poesia, prosa, prosa, musica, poesia, a capo, poesia, a capo, capoverso, prosa, zebre bianche e nere, poesia. Negli anni, proposte a qualche concorso letterario, talvolta hanno vinto, hanno raccolto applausi a scena aperta, stupore, ammirazione, abbracci commossi, ringraziamenti. Talaltra sono state immediatamente escluse, nemmeno prese in considerazione dalla giuria. Ora composizioni diverse, ora la stessa. Dalle stelle alle stalle. Recentemente un sito poetico, ‘www.scrivere.info‘, ha definito non pubblicabile (in quanto prosa) una poesia premiatissima in altre occasioni, pubblicata in antologie da diversi editori, pubblicata nei miei libri. Altre poesie, alcune delle quali considero minori lo stesso sito le ha proposte addirittura in siti paralleli. Ne ho proposta un’altra, di quelle che per il loro significato, per il loro messaggio considero ed è stata considerata ‘significativa’: stesso giudizio della prima, per quel sito ‘non pubblicabile in quanto prosa e non poesia‘. Di solito non giudico, prendo atto dei giudizi nella loro diversità e proseguo per la mia strada ma in quel caso me la son presa e non riesco (per ora) a continuare la collaborazione con quel sito. Mi rendo conto che la poesia è un fatto estremamente soggettivo, ad alcuni avvolge l’anima, ad altri non dice nulla. In un sito una lirica ha avuto oltre 4mila (un 4 e tre zeri!!!) lettori. Nessun ‘professore‘ l’ha mai presa in considerazione e un amico (che ne era protagonista) l’ha stroncata dichiarandola “roba datata, da anni settanta“. Ci sono due fattori importanti: leggere, leggere, leggere le opere degli altri, imparare, da quelli riconosciuti dalla scuola e dai poeti del popolo, i poeti ignoranti, i poeti della domenica, cercando di apprendere qualche elemento di tecnica (metrica), poi trovare un metodo proprio partendo dalla consapevolezza che, di originale, di nuovo alla fine c’è ben poco. Anni fa Francesco Bonomini, ascoltando i miei versi (letti allora da TIziana Mezzadri), disse che “di solito non capisco la poesia, la tua la capisco” e da allora appena può viene e suona nelle mie rap-presentazioni. Stampato il secondo libro con le nuove liriche Tiziana ha dato forfait, ha detto “sono diverse, queste non le sento più“. Talvolta è subentrata a leggere Emanuela Schiaffonati. L’ultima volta si è lasciata talmente prendere dalla lettura e dall’entusiasmo dell’emozione e del coinvolgimento da dimenticare di girare pagina e concludere la lettura. Ma nessuno in sala l’ha capito, la lirica, come ‘vissuta‘ da Emanuela, era perfetta anche così. A San Giorgio un uomo mi ha avvicinato ‘sgridandomi‘ perchè finita la lettura da parte di Dalila ero subito intervenuto per passare alla lettura successiva: “devi lasciarci applaudire finchè non finiamo. Applaudiamo perchè la poesia diventa nostra, la viviamo, tu devi lasciarci vivere il momento fino in fondo, devi lasciarci applaudire“. A Borgonovo, il 10 aprile 2015, il docente di storia e letteratura Franco Cravedi di Pavia, definendo la mia lirica ha ricordato che la poesia nasce con la musica e la mia poesia spesso sembra accompagnarsi sposarsi con la musica, ha ricordato la poesia epica sottolineando come spesso le mie ‘storie in versi’ parlino dei valori di quei tempi lontani, insomma: paragoni che hanno accarezzato la mia anima. Come è stata un’emozione trovare dei miei versi scelti per accompagnare un necrologio: era il figlio di una collega che ‘salutava’ il nonno nel suo ultimo viaggio terreno.

Ma perchè tutto questo ‘pistolotto’ d’inizio anno? Semplice: anche quest’anno ho passato la fine dell’anno in casa, per non abbandonare Akira, il mio cagnotto, terrorizzato dai soliti botti. Dunque, a letto presto dopo una buona cena, qualche brindisi con Dalila, inevitabile fetta di panettone. Mattino dell’anno nuovo ovviamente a letto, sveglia tardi, pranzo con moderazione (cotechino e lenticchie con bucce d’arancia) e infine un’occhiata a facebook.

E, qui, la sorpresa che accarezza l’anima, che ti lascia senza parole e, dopo un attimo di silenzio, t’accorgi d’essere emozionato. Positivamente piuttosto emozionato. Appagato per tante delusioni, una grande piacevole gratificazione.

Un’occhiata a facebook, dicevo, ed ecco le parole che mi lasciano senza parole. Sulla pagina di un amico che in realtà incontro giusto un paio di volte l’anno da anni e anni, che partecipò ad una delle mie prime rap-presentazioni dieci anni fa, lui ha deciso di salutare l’anno nuovo con una mia poesia!

Per sua volontà non dico quale sia la poesia e nemmeno chi sia l’amico, ma riporto le sue parole e naturalmente un grazie per avermi accarezzato l’anima emozionandomi.  Sperando che come lui ha fatto della poesia una sua emozione, ne abbiano gradito il dono i suoi amici frequentanti la sua pagina di facebook.

Per ben cominciare l’anno può essere utile anche una poesia, ma la poesia è una brutta bestia! Non si sa mai se è o se non è, perchè ti emoziona e perchè no, se vale o vale nulla, se vola o piomba giù, cos’è e forse no. Io sono geometra e quindi mi intendo di poesia e penso che quella che vi propongo oggi lo sia. Non dirò del poeta, e chi sa non dica, ma è tra noi anche se a vederlo non si direbbe. (.. Titolo della poesia ..) l’ho sentita recitare in tempo lontano a Pavia e mi ha centrato. Poi è sempre tornata in ogni cosa, in ogni caso, in ogni sosta del pensiero. Ora penso che più che mai sia vera“. Firmato l.g.

Impareggiabili emozioni: oggi si varca la soglia dell’editore

Pierrot sul libro, olio su tela di Marcella Baruti

Bisogna ammetterlo: ci sono momenti d’emozione che t’avvolgono anima, cuore e anche stomaco con leggero tremolio di gambe. Ieri è stata una giornata particolare. Al mattino, al bar, ho incontrato il cugino Giorgio. Qualche anno più di me, taxista, vive in collina, in Val Chero, vicino alla casa che fu di mio nonno, dove è cresciuta mamma, dove ho passato tante giornate da ragazzo. Non ci si vedeva da molti anni. 

Salivamo sulle balle di fieno, una decina di metri sotto il portico, si faceva a lanciarsi giù, sul morbido strato che stava sotto. Ci voleva un pizzico di coraggio e una buona dose d’incoscienza. Eravamo ragazzini. Ora saremmo pronti per la pensione se non fosse per Jena Fornero.

Nel corso della giornata ho completato il menabò del prossimo libro. Lo diamo alle stampe con l’amico e collega Fausto Chiesa. Poesie, brevi richiami storici, brani estratti dal diario del padre di Fausto reduce della Campagna di Russia, interventi di Claudio Ghittoni Sindaco di Gropparello e di Carmelo Sciascia, rimandi a Ferruccio Braibanti e Raffaele Maggi Presidente CIrcolo Auser di Gropparello, illustrazioni di Edoardo.

Ora il menabò letteralmente sembra far luce sul tavolo al mio fianco. Risplende. Abbaglia. Mesi e mesi di lavoro per 56 pagine che raccontano di guerra e sognano di pace. Attese, completamenti, cambiamenti, rinvii, pause, entusiasmo, momenti di stanca e momenti morti ma infine oggi (si spera) varcheremo la soglia dell’amico Eugenio Gazzola, responsabile della mini editrice “Scritture”.

Consegneremo menabò e chiavetta con i file in word e in pdf e tutto passerà allo stampatore. Nel giro d’una settimana dovremmo avere le prime bozze. Verificarle velocemente, attendere un’ulteriore settimana per una seconda verifica e infine, dopo una decina di giorni avere l’opera in mano, pronta per la presentazione e la distribuzione.

Sì, l’emozione è come un serpente che ti avvinghia, che ti avvolge, che ti sale alla mente. Stato di ebrezza. Se mi fanno la prova del palloncino mi arrestano per stato di alterazione oltre i limiti consentiti. Con sequestro della matita e confisca della penna biro e formattazione del personal computer.

Per concludere in tema di emozioni: in serata sempre di ieri è stato ritwittato il post pubblicato in Arzyncampo col quale si recensiva “Topi” di Gordon Reece, Giunti editore. Chi lo ha ritwittato? Nientepopodimenoche lo stesso Giunti editore. Stanotte ho dormito con un pannolino, si sa mai che inondassi il letto.

“E’ severamente proibito servirsi della toilette”, recensione di Serenella Gatti Linares

Nel giorno della rap-presentazione alla sede dell’associazione ‘Ilchakradelcuore’ a Castel San Giovanni, arriva come il cacio sui maccheroni la recensione di “E’ severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate in stazione” [ Canti di lotta, di esistenza, di resistenza ], il primo libro poetico pargol del cor stampato nel settembre 2005 per i tipi della Vicolo del Pavone cooperativa editrice in Piacenza, prefazioni di Ivano Tagliaferri e Fausto Chiesa. Grazie all’amica Serenella.

E’ severamente proibito servirsi della toilette durante le fermate in stazione“. 

Questa frase mio padre me la ripeteva spesso quando ero piccola, al punto tale che fino ad oggi ad essa obbedisco… Secondo me, i giovani oggi non la conoscono o non la seguono.

Piaceva molto il treno a mio padre. Ed anche a me. E pure a Claudio Arzani, collegandolo alla sua esperienza lavorativa che riversa nelle pagine (qui devo però correggere Serenella per l’equivoco: il treno è stato una grande presenza nella mia vita ma non per esperienza lavorativa, mio padre era ferroviere, capotreno, ed io per motivi di studio prima e di lavoro poi per anni ho viaggiato sui binari). Con l’aggiunta di una “resistenza creativa”, che è il motto del Gruppo ’98 Poesia di Bologna, di cui sono fra le fondatrici.

Io e lui amiamo la Poesia, pur seguendola su “binari” diversi, provenendo da storie personali diverse. Preferisco questo libro, rispetto al precedente, anzi seguente cronologicamente.

Inizio dal disegno ironico della copertina: angeli e demoni, inferno e paradiso sono anche alle mie spalle, alle spalle di tutti, dividendosi lo spazio.

In basso a destra in piccolo è il simbolo degli anni ’60: “love-peace”: “fate l’amore, non fate la guerra”. Non esistono una guerra “giusta” o delle bombe “intelligenti”.

Le parole, fra Prosa e Poesia, sono ironiche, ingenue, “candide” e insieme irriverenti, libere. Ci si muove soprattutto fra Vita/Morte; luce/buio; bianco/nero (o il grigio della nebbia), gioia/dolore, a favore delle Donne e dell’amore.

Ci sono le piccole cose della vita quotidiana e insieme le riflessioni su chi è un “poeta”.

Per quanto riguarda il linguaggio, c’è un forte, singolare contrasto fra termini arcaici e odierni ( esempi: “desio”, “vestigia” e “toilette”, “cellulare”). Io non amo le parole tronche ( es.: “son” al posto di “sono”). Esatti i nomi della botanica ( vedi pag. 48). Spesso originale l’uso delle metafore, di ripetizioni, di  allitterazioni. A volte, le rime sono troppe, secondo me. I titoli sono lunghi, alla Wertmuller…

Si legge volentieri questo libro, si va avanti facilmente perché è leggero (in senso calviniano), comunicativo, buffo, pieno di fantasia e di emozioni. A volte è “blues”: un lamento di sentire forte.

Personalmente non mi piacciono i nomi dei lettori di siti di scrittura e i loro punti di vista; preferisco che ogni lettore/trice si faccia un’idea da solo/a. O almeno è una trovata quanto mai opinabile e discutibile. E trovo fuori luogo i brevi interventi politici prosastici già troppo sentiti. In genere, però, si avverte la lotta ai luoghi comuni e alle frasi fatte.

Importanti i colori, in senso pittorico; precisamente: fucsia- rosa- nero- giallo- azzurro- blu- rosso- bianco- verde (i tre colori della bandiera).  Ma ci sono altre arti: un occhio “cinematografico” e la Musica di sottofondo quale colonna sonora. Molte poesie sono adatte per farne delle canzoni, ma le canzoni non sono poesie. Si avvicinano, ma nella Poesia ogni parola, ogni segmento, ogni scaglia hanno una grande importanza.

  1. Fra i temi: la diversità ( lo zingaro handicappato slavo); la solitudine (degli anziani); l’incomunicabilità; le caratteristiche dell’edilizia popolare; il Tempo e la sua polvere; il silenzio; la Natura; l’umana “sognitudine”; l’”azzurro dell’amore”.

Queste poesie o ballate sono preghiere laiche che si alzano verso il cielo, con un senso di universalità, con un inappagato bisogno di sapere, con un’inesausta voglia di continuare, nonostante tutto, a sperare.

“Particelle bianche, impalpabili, invisibili, provenienti dai cieli dell’Est”, presentazione alla libreria Fahrenheit 451 del racconto di Claudio Arzani pubblicato da Noubs editore di Chieti

Una catena umana per fermare il nucleare – Da Caorso a Zerbio, fino alla sbarra che inibisce l’arrivo ad ‘Arturo’, la principale centrale nucleare italiana – Sabato 21 maggio 2011
Particelle bianche, impalpabili, invisibili, provenienti dai cieli dell’Est’ é un racconto di Claudio Arzani selezionato e pubblicato da Noubs editore di Chieti nel libro ‘Limite acque sicure’ uscito nel 2009 in occasione del Festival delle Letterature di Pescara e che ora l’autore presenta per la prima volta nella nostra città
 
Allora il riferimento era l’incidente nucleare di Chernobyl e quel 1° maggio 1986 quando l’invisibile pioggia radioattiva arrivò nei cieli della nostra pianura”, commenta Arzani.
 

Ancora non c’erano stati Fukushima, il nuovo referendum che confermava il no al nucleare in Italia, la decisione in Germania di fermare la maggior parte delle centrali e comunque il tema è sempre di attualità”, ecco perché secondo l’autore ha senso la presentazione del racconto e del libro ancora oggi: “sono ancora troppe le centrali attive nel mondo e in Europa, abbiamo comunque il problema dello smaltimento delle scorie radioattive e infine, non lo dimentichiamo, sono sempre troppi i bambini giapponesi che dopo Fukushima quasi quotidianamente ci lasciano”.
 
All’incontro che si terrà lunedi 16 giugno alle 19.00 presso la libreria Fahrenheit 451 di via Legnano a Piacenza interverranno, oltre ad Arzani, Ferruccio Braibanti e Michele Rizzitiello.
Una catena umana per fermare il nucleare – Da Caorso a Zerbio, fino alla sbarra che inibisce l’arrivo ad ‘Arturo’, la principale centrale nucleare italiana – Sabato 21 maggio 2011 — Nella foto: Michele Rizzitiello 
Ai presenti Arzani, che ricordiamo uno dei 20 poeti inseriti nell’antologia ‘Piacenza Poesia, poeti all’ultimo km della via Emilia’ recentemente pubblicata dalla piacentina Scritture edizioni, farà appunto omaggio di una sua poesia, ‘Laggiù ci stava un mare verde’ ristampata per l’occasione e di recente letta dall’autore, esponente del movimento internazionale 100 Thousand Poets for Change, al reading organizzato dall’Associazione MilanoCosa alla Casa dei Diritti di via De Amicis a Milano, presenti i due poeti californiani Michael Rothenberg e Terri Carrion.

Piacenza Poesia, i poeti del confine: giovedi 22 alla Fondazione in via S.Eufemia

Emozione. Come descrivere l’emozione per la presenza in questa Antologia? 20 poeti, più o meno casualmente passati all’ultimo km della via Emilia. Piacentini. Ed io tra loro, uno di loro. 11 pagine sulle oltre 280, 12 liriche e una presentazione. Senza parole. Dall’emozione. Senza fiato, col cuore in mano e un groppo in gola. Punto d’arrivo, punto di partenza, chi può dirlo? Punto. Punto e basta. Due libri poetici pargol del còr, 4 antologie precedenti, più di 20 rap-presentazioni itineranti, presenza in 2 raccolte di racconti, vari premi e riconoscimenti. Non è stato facile. Voglio ricordare. Il mio primo libro. Catalogato da un cretino inebetito superficiale presso la biblioteca di Fiorenzuola, il mio paese natio. Come raccolta di canti di soldati ed io come autore secondario. Cretino inebetito. Perché anche allora erano poesie ed erano mie e solo mie, bastava leggere con attenzione. Messaggi di pace, contro le guerre, di solidarietà, per uno sviluppo a misura d’uomo, per il lavoro e la qualità della vita. Ma l’inebetito chissà cosa aveva bevuto. Oppure forse non dava credito alla mia veste di poeta, alla mia capacità d’esprimere sentimenti e idee e messaggi in versi. In ogni campo in ogni settore ci vuole approfondimento, volontà, serietà e quel tizio chissà chi era probabilmente guardava alle farfalle fuor di finestra invece di pensare al suo lavoro. Con la superficialità non si va da nessuna parte. Dieci anni. Di lavoro duro. Di impegno, di studio, di perseveranza. Ed ora eccomi tra i poeti riconosciuti nella prima Antologia che Piacenza ricordi. Emozione. Senza fine. E dunque, a giovedi e naturalmente grazie a Eugenio Gazzola, editore che mi piace definire lungimirante. Con un sorriso, di soddisfazione, di gratificazione, di ringraziamento. Appunto. Ma ne riparleremo.  

“Piacenza Poesia, poeti all’ultimo km della via Emilia”, in libreria da giovedi 15 maggio

In libreria dal 15 maggio con 13 poesie di Claudio Arzani: Eresia nonna di Utopia, C’era una volta un re, Congresso Democratici di Sinistra 2007, Quand’ero piccolo vivevo oltre il Vallo, Contea della streghe: tutta la borsa il governo ce la porta via, Bar Santa Rita in fondo allo Stradone, Spleen di sabato sera, Le tue gambe di donna, Come dolce canto di sirena, Strada allungata a un tempo infinito, Nel limpido del blu tuffato come un delfino, Brilla nel cielo lo spicchio di luna
Correva, se memoria non m’inganna, l’anno 2009. Eugenio Gazzola, concluso il rapporto con le edizioni Vicolo del Pavone, aveva aperto Scritture edizioni, ovvero una casa editrice tutta sua che ormai operava da un paio d’anni. L’idea era quella di una piccola raccolta di poesie, un’operazione culturale che coinvolgesse 4 o 5 scriba piacentini. Entusiasta all’epoca ho assemblato dodici poesie, 6 già pubblicate nel mio primo libro (2005), 4 che avrebbero conosciuto la carta stampata nell’ottobre di quell’anno col mio secondo libro e 2 inedite ancora oggi.
 
Correva l’anno 2009 e probabilmente pose male un piede, cadde per terra, distorsione della caviglia, corsa finita. Nel senso che, inviato il file con le poesie, non ci fu nessun ritorno, la nebbia dell’oblio avvolse il tutto con grande delusione da parte mia. Nessuna news, nessuna telefonata, solo silenzio da quell’Eugenio. Che continuò a sfornare libri, poesia esclusa perché si sa, con la poesia non si mangia, le vendite son ridotte al lumicino e ogni investimento rischia di mandare l’editore a gambe all’aria.
 
Così il tempo è passato, a ottobre di quell’anno è uscito il mio secondo libro sempre con i tipi di Vicolo del Pavone. Sono seguite varie rap-presentazioni, le poesie al centro dell’attenzione sono cambiate, sono cambiati i tempi e naturalmente cambiano le sensibilità per cui le liriche al centro dell’attenzione sono cambiate. L’insieme di quelle 12 liriche rimaste nel cassetto è stato dimenticato e del resto non era più adeguato ai tempi, al progredire dei giorni e delle storie da raccontare. Un insieme insomma superato da altre letture offerte e condivise con il pubblico di chi si presentava alle rap-presentazioni disponibile ad ascoltare e condividere emozioni.
 
Quanto ad Eugenio, ci siamo persi di vista. Fino a quando anche l’amico Fausto Chiesa ha deciso di dare alle stampe due manoscritti suoi, l’uno di analisi economica, l’altro col diario del padre reduce dalla Campagna di Russia. Era il 2012 ma ancora parecchia acqua doveva passare sotto i ponti del Grande Placido Fiume.
 
Eravamo a fine estate 2013 quando Eugenio mi ha telefonato recuperando il mio numero tramite Fausto. Mi ha telefonato riabilitando quell’idea di una raccolta di poeti piacentini. 4 o 5 nomi con la lamentela da parte sua di non conoscere donne. Gli ho proposto Enrica e i nomi sono così saliti a 6 mentre da parte mia cominciavo subito a selezionare poesie adatte. Tutte inedite, chiedeva Eugenio. Col tempo che passava sentivo dire che i nomi degli invitati erano saliti a 8 ma intanto si avvicinava Natale, prima data presunta per l’uscita e nel silenzio anche Natale passava.
 
Avevo mandato quanto selezionato a ottobre. Tutta un’altra storia rispetto alle liriche del 2009, soltanto 1 ancora in elenco. Eugenio per problemi di spazio ne ha eliminate un paio, un paio le ho poi eliminate io perchè il tutto non doveva esorbitare dalle 10/11 pagine, presentazione dell’autore compreso.

Una piccola curiosità: per problemi di spazio dal mio curriculum personale spariva il richiamo all’antologia pubblicata da Albeggi editore il 28 settembre 2013 in collegamento con il movimento “100 Thousand Poets for Change” che tante soddisfazioni (poetiche) mi sta dando ma tant’è: i limiti di spazio son limiti di spazio e qualcosa finisce sempre sacrificato.

A marzo ho saputo che non si trovava un punto comune tra i poeti ed era quindi difficile selezionare chi potesse scrivere un’introduzione. Si poteva pensare ad uscire ad aprile. Oppure settembre. Non lo nego: ho temuto tutto finisse in barca, come in quel 2009. Intanto i poeti erano cresciuti. Ai vivi si affiancavano alcuni che avevano fatto storia e ci avevano lasciati. Dagli inediti si passava a inedite e pubblicate, io ho fatto finta di nulla, non ho cambiato nulla.
 
Ormai tutto sembrava disperso quando ecco la mail: siamo in libreria il 15 maggio!!!
 
Come descrivere lo stupore? E l’emozione che si prova?
 
I poeti sono diventati 20, tutti in qualche modo di stile fuori dal comune, dall’ordinario. Ognuno con uno stile suo. Difficile, mi diceva Eugenio, individuare uno stile piacentino. Ci sono poeti, ognuno col suo stile ma tutti con l’idea di un mondo nuovo, un mondo diverso rappresentato attraverso i versi. Si sono aggiunti artisti (piacentini) con i loro dipinti e disegni, ci sono interventi di nome (locale). La raccolta è diventata un’Antologia e come tale, essendo prima nel suo genere, lascerà il segno.

Non vedo l’ora di stringerla tra le mani, di sfogliarla, di sentire il profumo di quelle pagine, di ammirare le immagini, di gustare le parole, una per una, tutte. Nelle librerie (piacentine) da giovedi 15 maggio. Un’Antologia che è poesia.

Voci piacentine, voci di poesia: in biblioteca ieri un reading per la giornata mondiale della poesia

Giornata mondiale della poesia su iniziativa Unesco – Biblioteca Passerini Landi, Piacenza – 21 marzo 2014 primo giorno di Primavera. Una giornata fantastica, una serata intrigante, una grande emozione. Come sempre con la poesia. Nove poeti, ciascuno portatore d’una sua interpretazione, di sue sensazioni, di sue emozioni. Ci siamo alternati di fronte ad un pubblico attento e molto generoso, di applausi calorosi, di sorrisi compiaciuti. Grazie di cuore alle organizzatrici dunque (Elisabetta Rausa, Cecilia Magnani e Giusy Cafari Panico) ma soprattutto grazie alla poesia che ci permette di vivere momenti come questa serata. A seguire la riproduzione dell’articolo pubblicato oggi sul quotidiano Libertà da Anna Anselmi.

Alla Biblioteca comunale Passerini Landi si è scelto di rendere omaggio alla Giornata mondiale della poesia, indetta dall’ Unesco nel primo giorno di primavera, portando però alla ribalta autori contemporanei piacentini, che potessero dunque anche dare un volto e una voce alla lettura dei propri componimenti. A turno, quindi, nella sala aree tematiche, ciascuno ha potuto, volendo, dire qualcosa di sé, del proprio modo di scrivere, ma soprattutto far ascoltare le proprie poesie al pubblico. Sono intervenuti: Claudio Arzani, Anna Botti, Giusy Cafari Panico, Renza Dealberti, Carla Delmiglio, Maddalena Freschi, Enza Iozzia, Luca Isidori,  Eugenio Mosconi, Doriana Riva e Irma Zanetti, in un pomeriggio che le curatrici – Cafari Panico, Cecilia Magnani, Elisabetta Rausa – hanno organizzato come un’occasione di incontro e di confronto.

Anna Botti intenta nella lettura delle sue splendide creazioni in dialetto piacentino (foto Franzini)

La Biblioteca Passerini Landi non è infatti nuova alla formula del reading, utilizzato per appuntamenti tematici oppure incentrati su un’opera o un autore. È stata però la prima volta che la lettura ad alta voce è stata completamente dedicata a poeti piacentini. Del resto, la sensibilità verso la produzione letteraria locale è espressa anche nella specifica vetrina che è riservata a libri di scrittori e poeti piacentini, collocata al piano terreno, nell’area di accesso alla zona a scaffale aperto della narrativa italiana e straniera, come analogamente, al primo piano, viene periodicamente allestita e aggiornata un’esposizione della saggistica di argomento piacentino. La Giornata mondiale della poesia, celebrata dal 1999, vuole sottolineare, nelle indicazioni dell’Unesco, come la produzione in versi abbia svolto un ruolo fondamentale nella «promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace», in un invito a favorire forme di dialogo «tra le diverse forme della creatività, affrontando le sfide che la comunicazione e la cultura attraversano in questi anni. Tra le diverse forme di espressione, infatti, ogni società umana guarda all’antichissimo statuto dell’arte poetica come a un luogo fondante della memoria, base di tutte le altre forme della creatività letteraria ed artistica». [ Anna Anselmi, in un articolo nell’edizione odierna di Libertà quotidiano di Piacenza

Cronache di sogni d’autore di Claudio Arzani (2/2014)

Il colpo della strega, disegno di Edoardo Arzani
Tutto tace nell’immobile attesa eppur si muove
(p.s.: a chi interessasse il primo resoconto di sogni e speranze d’autore poeticalnarrante, clicchi qui).
 
Ieri, mercoledi, ho rinviato a EugenioScritture edizioni di Piacenza, la bozza rivista e corretta per l’antologia dei poeti piacentini. Per motivi di spazio qualche poesia l’ha eliminata lui, avvalendosi del potere indiscutibile dell’editore, un paio le ho eliminate io su precisa richiesta sua espressa avvalendosi del potere indiscutibile dell’editore. Chissà se a maggio l’opera vedrà la luce? Forse che si, forse che no. Tutto nelle mani (e nelle tasche) del potere indiscutibile dell’editore. Certo l’operazione si presenta entusiasmante. Unica. Primigenia. Non mi risultano altre antologie di poeti vari piacentini. Quindi dita incrociate e tiriamo avanti sperando bene.
 
Nel cassetto, in fieri, anche le iniziative di letture poetiche a tema (reading) con i 100Thousand poets for change gruppo di Bologna. Iniziative alle quali sta lavorando Barbara di Castell’Arquato. Quando sembrava tutto ormai in linea sono saltate le disponibilità del Comune di Fiorenzuola per quanto all’iniziativa di febbraio. Silenzio invece per ora per quelle di marzo, aprile, maggio e giugno. In compenso è arrivata la disponibilità della Biblioteca di Piacenza ma, pochi giorni fa, ecco la disdetta per marzo. Restano maggio e giugno. Insomma, chi vivrà forse ascolterà. Ci vuole tanta pazienza e tanta speranza.
 
Per quanto alla bozza del terzo libro di racconti in versi e in prosa, nessuna nuova da Ferruccio e Fausto, incaricati dell’introduzione il primo e dell’esame critico il secondo. Del resto anche da parte mia tutto fermo nell’arrivare all’ultima versione così come pensata dopo lunga riflessione. I diti non battono dove la mente indica cambiamenti da apportare. Una ribellione? Una strega cattiva che s’accanisce come quella del disegno di Edoardo (che del libro farà la copertina)? Insomma, si prospetta lo slittamento all’autunno prossimo venturo.
 
Citazione d’obbligo per Serenella di Bologna (gruppo 100Thousand Poets for Change appunto di Bologna). Mi ha mandato una personale recensione di ‘Vietato attraversare i binari – Servirsi del sottopassaggio’, il mio secondo libro poetico pargol del cor che le avevo omaggiato a novembre al reading contro la violenza sulle donne. Se non avessi cancellato la mail l’avrei già pubblicato in Arzyncampo. In attesa le ho spedito copia anche del primo libro poetico ‘E’ severamente proibito servirsi della toilette durante la fermata in stazione’ ed ecco arrivate osservazioni talune d’apprezzamento altre di costruttiva critica e son cose che fan sempre piacere. Intanto recuperato anche il testo della prima mail, presto o tardi avranno adeguato spazio nel blog.
 
Ancora 100Thousand Poets for Change con l’antologia pubblicata da Albeggi editore di Roma lo scorso 28 settembre: siamo finalisti, uno di tre selezionati, in un premio ad Alessandria. Le soddisfazioni vengono vivendo e navigando in internet. Trovato per caso un blog che riporta di tutte proprio la mia poesia, nazariopardini.blogspot.com, nel post del 21 ottobre 2013 . Graditissima sorpresa, lasciato messaggio con un grande grazie.

Cronache di sogni d’autore di Claudio Arzani (1/2014)

“Addio alle scope”, illustrazione di Edoardo Arzani del Ponte della Maddalena o Ponte del Diavolo di Borgo a Mozzano, inserita a pagina 20 del libro “Vietato attraversare i binari Servirsi del sottopassaggio”, Vicolo del Pavone editore

Tutto tace nell’immobile attesa eppur si muove.

Barbara, animatrice con la fissa della poesia, fa passi avanti con la sua idea di iniziative di letture poetiche a tema (reading) con le ragazza del gruppo ‘100mila poeti per il cambiamento’ di Bologna (che, con la mia partecipazione trova collegamento con il gruppo di Roma di Ilaria e di Albeggi edizioni). L’idea sarebbero cinque iniziative da organizzare a Fiorenzuola al 14 di ogni mese da febbraio a giugno, temi dall’amore all’ecologia, alla violenza sulle donne. Con possibile replica a Piacenza. Già presi contatti con i Comuni e le Biblioteche interessate in settimana Barbara ha chiesto disponibilità ai possibili poeti partecipanti. Da parte mia, adesione con entusiasmo.

Finalmente giovedi, dopo mesi di vani tentativi, sono passato da Eugenio, Scritture edizioni. Che fine ha fatto l’antologia sui poeti piacentini che aveva programmato per dicembre? Diversi cambiamenti. Oltre agli otto poeti viventi qualcuno ha suggerito di allargare la selezione anche ai defunti che, in quanto già conosciuti, garantirebbero meglio l’operazione editoriale sotto il profilo economico. Mancando invece un unico comune denominatore (ognuno va per la sua strada) difficile trovare un critico che faccia l’introduzione, che trovi la sintesi unitaria dell’insieme. Eppoi, meglio seguire la linea originaria selezionando solo poesie inedite oppure meglio alternare vecchio e nuovo? Quale infine il titolo. Per ora sembrerebbe ‘I poeti nell’Emilia del margine‘ ma forse sarebbe preferibile ‘il dubbio’, vista la situazione. Comunque se ne parlerà ad aprile. O forse meglio a settembre. Umpft.

Negli ultimi dieci giorni ripresa la bozza del terzo libro di racconti in versi e in prosa, giacente incompleta nel cassetto dal marzo dell’anno scorso. Mancava una parte del paratesto, diciamo le ultime 40 pagine (su 107). S’è aggiunta qualche poesia. Il racconto finale. Concluso e limato il paratesto. Manca la mia introduzione. Ma tutto è pronto per l’analisi critica così venerdi ho consegnato la bozza a Fausto, che la legga, rifletta e produca. Nel tardo pomeriggio in legatoria per rilegare la copia da consegnare appena possibile a Ferruccio per l’introduzione. Costo € 1,50. Ma da chio andare per pubblicare?

Venerdi mattina intanto è passato in ufficio Claudio Arzani, mio omonimo non parente, d’orientamento moderato, pastPresident del Lyons Club Piacenza. Tutt’altra pasta d’uomo, siamo agli antipodi, nome e cognome a parte. Scoperti tuttavia interessi comuni in Garfagnana, lungo la magica Valle del Serchio, il fiume ove scorre lenta buona parte del mio secondo libro, ‘Vietato attraversare i binari – Servirsi del sottopassaggio‘. Punto comune in particolare Borgo a Mozzano col suo caratteristico ‘Ponte della Maddalena‘ anche detto ‘Ponte del diavolo‘. Inevitabile fargli omaggio di copia del libro che fortunatamente avevo in borsa (peccato che per questo una vistosa ‘orecchietta’ facesse bella mostra di sè). Particolarmente ammirata l’illustrazione di Edoardo, ponte del diavolo nella nebbia in testa.

Finalmente ho chiesto via facebook a Fabio M. la restituzione della poesia incorniciata (‘Aneis e Sorin, amore in terra di Siena‘) con la quale ho partecipato più o meno tre mesi fa all’esposizione ‘Via San Siro arte‘ meritando il premio letterario. Trattenuta in vista di un incontro per realizzare tanto di foto ricordo da poi pubblicare in internet. Molte scuse per il ritardo, concorderemo la data dell’incontro per la liberazione dell’ostaggio.

Intanto giunto a conclusione il concorso dedicato al Natale organizzato da anni dalla nota pittrice Roberta Braceschi. Mi manda regolarmente l’invito alla partecipazione ed io niente, colto da incontrollabile pigrizia non ne faccio nulla. Mara Depini, amica di Castel San Giovanni decisamente più costante nella passione letteraria, anche quest’anno sale sul palco. Seconda in non so quale categoria. Da quando partecipa credo non abbia mancato un podio, sia pur senza raggiungere la vetta. Che dire: provaci ancora, Mara!

Poesia è emozione. Riflessioni a margine di una serata d’impegno culturale e politico

Piacenza, 12 dicembre 2013, ex Circoscrizione 3, presentazione del libro ‘le eredità di Vittoria Giunti’. Claudio Arzani legge poesie dall’antologia ‘100 Thousand Poets for Change – 28 settembre 2013’ di Albeggi Edizioni
Poesia è un’emozione. Che dai, che ricevi. E spesso ti ritrovi prosciugato d’energie ma cammini sulle nuvole, lassù oltre gli acquiloni a rincorrere i palloncini colorati sfuggiti alle mani dei bambini. Che aspettano un loro ritorno, t’investono delle loro speranze e ti sognano loro eroe. Questo il commento che posso lasciare alla conclusione della serata di giovedi 12 dicembre. 
 
Tutto inizia con l’invito di Emanuela Schiaffonati a preparare la scaletta della serata, invito del tutto inatteso. Presentazione del libro ‘le eredità di Vittoria Giunti’, primo Sindaco donna in Sicilia, già staffetta partigiana, impegnata sul fronte dell’emancipazione femminile e della lotta contro la mafia. 
 
Tempestiva ricerca via internet e, da lì, l’idea di coinvolgere Carmelo Sciascia con i suoi dipinti. Carmelo. Detto ‘piacentino di Sicilia’ che aderisce con entusiasmo all’invito telefonico anche perché scopre, lui un tempo ferroviere, che Vittoria era figlia di un alto funzionario delle ferrovie e quel treno che ci accomuna (mio padre era a sua volta ferroviere) riprende il suo viaggio nel presente portandoci verso il futuro. Ma non solo: Vittoria era moglie di Salvatore Di Benedetto che, mi racconta, Carmelo in gioventù ha conosciuto ad un intervento alla scuola di partito.
 
A seguire la selezione delle poesie da leggere (non è mai semplice, per ciascuna va valutata la coerenza con la serata). Alla fine cinque in tutto, tre mie dedicate alle nostre donne, le donne di sinistra impegnate con noi nella lotta contro l’ingiustizia e alla tragedia della guerra con le donne (che invece amano l’amore, che vorrebbero l’amore e non certo la morte associata alla guerra) destinate, quando cessa il rombo del cannone, a curare i feriti e seppellire i cadaveri. 
 
Oltre a due poesie tratte dall’antologia ‘100 Thousand Poets for Change – 28 settembre 2013’ della romana Albeggi Edizioni (sulla violenza sulla donna, su un messaggio a chi governa, poesie di Francesco Sassetto e di Carlo Bordini).
 
Ancora: la locandina, l’attesa della pubblicazione sul quotidiano del comunicato stampa, l’elaborazione di un evento in facebook con invito (che mi tiene sveglio fino alle tre del mattino) ad oltre 1200 ‘contatti’ per intervenire e così fino finalmente alla serata. Emozione l’articolo di Carmelo pubblicato il mercoledi, emozione l’articolo a firma S.E.L. pubblicato giovedi, emozione la nebbia che avvolge d’ovatta la città ed esclude chiunque abiti ‘fuori porta’, emozione la stanza che già alle 20.30 comincia a veder arrivare gente. Dieci minuti alle nove siamo già una dozzina.
 
Emozione scoprire che la maggior parte è presente per partecipare ad altra riunione al piano di sopra e, da quel momento, sarà un susseguirsi di persone che sbagliano porta. Ma qualcuno si ferma. Emozione rivedere il compagno Vittorio Melandri, emozione non vedere altri dei quali la partecipazione era certa. 
 
Emozione contare i presenti, una ventina circa tra oratori, fotografi, una giornalista compresi. Emozione Emanuela che legge ‘Le donne di Mortizza’ e ne dimentica gli ultimi versi solo perché stanno sul libro nella pagina a destra (lo stesso errore l’aveva commesso Tiziana Mezzadri al Circolo Famiglia Piasinteina). Emozione Dalila che legge ‘Sigfrido assurge al Paradiso‘ prima, ‘Concludendo le donne‘ a seguire, e per l’occasione nel pomeriggio la parrucchiera le ha accorciato la chioma.
 
Emozione il racconto di Gaetano Alessi della lotta contro Totò Cuffaro laggiù in Sicilia e delle infiltrazioni mafiose quassù in Emilia dove pure, come era nella Trinacria, nessun parla. Omertà del Sud, omertà del Nord, cambiano le vesti ma spesso metodi e personaggi sono gli stessi.
 
Emozione oltre le 23, chiamato con le ultime poesie, ‘Stefania‘ e ‘Cari governanti‘ (le si trova scaricando gratis l’antologia dal sito di Albeggi Editore) a chiudere la serata. C’è gradimento. Così, la Poesia è emozione e mi resta solo da ringraziare Emanuela per avermi dato l’occasione di viverla. 

Piacenza: “Vittoria Giunti: una donna contro la Mafia”, un’iniziativa di S.E.L., presenti i quadri di Carmelo Sciascia e le poesie di Claudio Arzani

qqqqqqqqqq

Protagonista della serata la presentazione del libro-intervista di Gaetano Alessi, giornalista freelance,  “Le eredità di Vittoria Giunti” .
 
Vittoria, staffetta partigiana durante la Resistenza, moglie di Salvatore Di Benedetto, è stata il primo Sindaco donna in Sicilia, a Santa Elisabetta in provincia di Agrigento.
 
Fiorentina d’origine arriva in Sicilia nel periodo delle lotte per la libertà e il riscatto sociale dei contadini e ben presto si segnala per la Resistenza contro la mafia del feudo e per l’impegno nella direzione dell’emancipazione femminile.
 
Alla fine degli anni ’70 si ergerà a baluardo di un gruppo di ragazzi che da soli si opporranno, a Raffadali (AG), alla più potente famiglia politico/mafiosa della Sicilia: quella dell’ex governatore di Sicilia, Totò Cuffaro, che proprio in quel paese ha avuto i natali. Sarà una terza “Resistenza” che passando dal tritacarne della mafiosità vedrà, otto anni dopo, i ragazzi vincere.
 
Figura di grande attualità, un esempio da recuperare in un’epoca, come la nostra, in cui la politica ha smarrito il senso del servizio alla collettività. Con il suo libro intervista Gaetano Alessi, vincitore nel 2011 del premio nazionale giornalistico ‘Giuseppe Fava’, la propone come riferimento nella lotta contro la mafia e per la diffusione di una cultura della legalità.
 
D’accompagno alla serata, promossa da Sinistra Ecologia Libertà di Piacenza, l’esposizione dei quadri di Carmelo Sciascia, l’artista nato a Racalmuto (Ag), trapiantato nella nostra bassa padana che ha meritato il soprannome di ‘piacentino di Sicilia‘ e che vanta d’aver incontrato e conosciuto il marito di Vittoria, quel Salvatore Di Benedetto, a sua volta partigiano, insegnante ed esponente di spicco a livello nazionale del Partito Comunista Italiano.
 
Infine le poesie di Claudio Arzani del gruppo internazionale ‘100 Thousand Poets for Change‘ dedicate alle donne impegnate nella lotta contro l’ingiustizia (‘le donne di Mortizza‘) e per il prevalere dello spirito di pace (‘Concludendo le donne‘), fino alla denuncia della violenza maschile contro le donne considerate oggetto posseduto,  per concludere infine con un invito ai governanti al fare, esattamente come ha insegnato Vittoria nei suoi anni da primo cittadino di Santa Elisabetta.  

Piacenza: anche la poesia denuncia la violenza sulle donne, un reading alla Biblioteca Giana Anguissola con il movimento “100 Thousand poets for change”

Un momento del reading di poesia alla biblioteca Giana Anguissola di Piacenza (foto Franzini) con, a seguire, l’articolo pubblicato su Libertà quotidiano di Piacenza a firma Anna Anselmi

Con il reading “Dai labirinti della violenza alle zagare dell’amore, poesia per il cambiamento“, alla Biblioteca Giana Anguissola è stata celebrata in versi la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, attraverso la partecipazione delle componenti del gruppo di Bologna del movimento “100Thousand poets for change”, al quale aderiscono anche i piacentini Barbara Petruzzi, ideatrice dell’iniziativa, e Claudio Arzani, che già il 28 settembre a Roma aveva preso parte all’evento dei centomila poeti per il cambiamento tenutosi in contemporanea in tutto il mondo per sensibilizzare sulla cultura della pace.
Alla Giana Anguissola l’attenzione si è soffermata su poesie di denuncia della violenza sulle donne da parte degli uomini (spesso i mariti o comunque loro familiari) e di tutte le violenze, espresse in modo distruttivamente tragico nelle guerre, ma anche nel ladrocinio delle classi dominanti che agiscono promulgando leggi ingiuste o meramente difensive dei loro interessi di casta. Lo sguardo ha abbracciato anche le subdole forme di violenza nei confronti dei più deboli fino a spingerli al suicidio, aprendosi però poi pure alla speranza legata ai sentimenti.
Dopo l’introduzione di Giusy Cafari Panico, si sono alternate le letture di: Serenella Gatti Linares (autrice del “Progetto Patchwork: una rete di Poesia delle Donne”), Giovanna Gentilini, Marina Mazzolani (direttrice artistica del Festival Ddt Diversi teatri della diversità/Diversi dirompenti teatri” di Imola), Pina Piccolo (autrice di poesie su migrazione, razzismo, politica internazionale, diritti umani e ambiente), Meth Sambiase (vincitrice nel 2011 del Woman in Art sezione poesia) e Mirella Santamato (poetessa e giornalista), oltreché di Arzani e Petruzzi.
Nel corso del pomeriggio è stata inoltre presentata l’antologia 100 Thousand poets for change-Bologna primo movimento, edizioni Qudulibri, raccolta delle poesie recitate da 129 poeti nel settembre 2012 in luoghi diversi del capoluogo emiliano e si è parlato del libro 100 Thousand Poets for Change. Italia, 28 settembre 2013, scaricabile gratuitamente sul sito dell’editore romano Albeggi e che comprende anche la poesia di Arzani, associato al gruppo romano su invito di Ilaria Catastini grazie alla rap-presentazione tenuta a Gropparello nello scorso maggio Fango, lacrime e fame, 1937-1945 un popolo tra guerra e pace, ispirata all’esperienza sul fronte russo del borgonovese Federico Chiesa, il cui diario è stato pubblicato dall’editrice Scritture.
Una suggestione speciale è giunta, infine, dai landai, brevissimi componimenti delle donne afghane, spesso limitati ad appena due versi, che il gruppo Gimbutas è impegnato a far conoscere.

Piacenza: poesie contro la violenza sulle donne oggi in Biblioteca

La raccolta poetica realizzata da Qudulibri con i poeti dell’iniziativa bolognese 2012
Dai labirinti della violenza alle zagare dell’amore, poesia per il cambiamento” è il titolo dell’iniziativa che si terrà giovedi 21 novembre, dalle 17 alle 19, presso la Biblioteca dei ragazzi Giana Anguissola di vicolo San Pietro a Piacenza, in preparazione della “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne” organizzata per il lunedi 25.
 
Letture di poesie con protagoniste le poetesse di 100 Thousand Poets for Change gruppo di Bologna, Serenella Gatti Linares, Giovanna Gentilini, Marina Mazzolani, Pina Piccolo, Meth Sambiase e Mirella Santamato integrate dai piacentini Barbara Petruzzi e Claudio Arzani.
 
100 Thousand Poets for Change è un movimento internazionale promosso via internet da due poeti californiani, Michael Rothenberg e Terri Carrion. L’iniziativa, partendo dalla città di Guerneville, in California, è dilagata in tutto il mondo.  Avviata nel 2011 con una “chiamata all’azione” su facebook, 100 Thousand Poets for Change sta oggi letteralmente scuotendo le coscienze nel mondo. Lo scorso 28 settembre poeti ed artisti di varie discipline hanno proposto iniziative di sensibilizzazione in oltre 600 città in un centinaio di Paesi.
 
Il gruppo di Bologna in particolare a settembre ha organizzato una grande tre giorni di poesia in diversi luoghi del capoluogo regionale occupando strade, piazze, giardini, biblioteche e librerie, una seconda edizione dopo quella del 2012 che, a sua volta, ha prodotto una raccolta delle poesie lette da oltre 129 poeti e stampata da Qudulibri di Bologna.
 
Dal canto suo Arzani, collegato con Albeggi editore di Roma, è invece tra i 27 poeti protagonisti dell’antologia pubblicata a settembre e distribuita nella Capitale alle Istituzioni in particolare parlamentari.
 
Per concludere, in coda alla serata, brevissima presentazione della raccolta ‘100 Thousand poets for change-Bologna Primo Movimento’ con le poesie lette da 129 poeti a Bologna nel settembre 2012. Verrà presentato anche il Progetto Landai, curato dal Gruppo Gimbutas (i landai sono una forma poetica elaborata in Afghanistan dalle donne per denunciare gli abusi contro di loro e in questo progetto i versi sono stati adattati al contesto italiano).
 
In breve qualche notizia sulle protagoniste della serata.
 
Serenella Gatti Linares di Bologna ha creato il ‘Progetto Patchwork: una rete di Poesia delle Donne’. Al suo attivo un romanzo con Gazebo di Firenze.
 
Marina Mazzolani è attrice, regista, direttore artistico del Festival DDT (“DDT Diversi Teatri della Diversità/Diversi Dirompenti Teatri”) giunto ormai alla sua quarta edizione a Imola.  ‘Pensieri di femmina autoctona’ è la sua prima poesia scelta per essere pubblicata.
 
Pina Piccolo di Imola è traduttrice e operatrice culturale italo-americana. Scrive saggi e poesie legati a tematiche quali migrazione, razzismo, politica internazionale, diritti umani e ambiente.
 
Meth è Simonetta Sambiase con diversi libri di poesia pubblicati. Nel 2011 ha vinto il Woman in Art sezione poesia.
 
Mirella Santamato, scrittrice, poetessa, giornalista, oltre a diverse pubblicazioni di poesie e alla collaborazione con alcuni settimanali e mensili a diffusione nazionale vanta la partecipazione a vari programmi Rai e Mediaset. Tiene conferenze ed incontri in tutta Italia.
 
Claudio Arzani, piacentino, autore di libri di racconti in versi e in prosa con particolare attenzione ai temi della negazione della guerra, della giustizia sociale, dell’ambiente ma anche dell’attenzione ai sentimenti.
 
Barbara Petruzzi, piacentina, animatrice, sua l’iniziativa per portare nella nostra città l’esperienza bolognese di poesia per il cambiamento.
 

Piacenza: poesia contro la violenza sulle donne by 100 Thousand Poets for Change, gruppo di Bologna

letture di poesia con presentazione dell’antologia “Centomila poeti per il cambiamento Bologna-Primo Movimento (qudulibri 2013), letture dal “Progetto Landai-distici contro la viiolenza alle donne” e altre forme poetiche, in vista della Giornata mondiale contro la violenza alle donne.
Leggono Claudio Arzani, Serenella Gatti Linares, Giovanna Gentilini, Marina Mazzolani, Barbara Petruzzi, Pina Piccolo, Meth Sambiase, Mirella Santamato 

Un grande onore. Tutto inizia con un commento su un vecchio post di Arzyncampo: Pina Piccolo di Imola mi chiede se posso contattarla. Un rapido scambio di mail, un paio di telefonate. 100 Thousand Poets for Change è un movimento internazionale promosso via internet da due poeti californiani, Michael Rothenberg e Terri Carrion. L’iniziativa, partendo dalla città di Guerneville, in California, è dilagata in tutto il mondo.  Avviata nel 2011 con una “chiamata all’azione” su facebook, 100 Thousand Poets for Change sta oggi letteralmente scuotendo le coscienze nel mondo. Lo scorso 28 settembre poeti ed artisti di varie discipline hanno proposto iniziative di sensibilizzazione in oltre 600 città in un centinaio di Paesi. Albeggi editore di Roma nell’occasione ha promosso una raccolta (cartacea e in formato e-book) distribuita alle Istituzioni coinvolgendo 27 poeti. Innegabile che l’essere inserito in quella raccolta mi aveva e mi ha riempito di gratificazione. Un riconoscimento dell’impegno sociale espresso attraverso i miei racconti, ora in prosa ora in versi. Un’esperienza, ritenevo, comunque sostanzialmente conclusa con il 28 settembre. Non è andata così. Come dicevo Pina Piccolo da Imola nei giorni scorsi ha cercato un contatto. Rappresenta il gruppo di Bologna che, all’insegna del cambiamento, a settembre aveva organizzato una grande tre giorni di poesia, una seconda edizione dopo quella del 2012 che, a sua volta, aveva prodotto una raccolta delle poesie lette stampata da Qudulibri. Da quanto ho capito al telefono, alle rappresentazioni bolognesi era presente una piacentina, Barbara Petruzzi che si è fatta promotrice di un invito per una rappresentazione poetica da tenere presso la Biblioteca pubblica di Piacenza. In occasione e preparazione della giornata mondiale contro la violenza alle donne. A questa iniziativa, che si terrà giovedi dalle 17,00 alle 19,00 mi ha invitato Pina, unico rappresentante dell’altra metà della mela quella maschile. Come lettore di mie liriche. Come dicevo all’inizio: un grande onore, non posso far altro che ringraziare e, alle donne, cercare giovedi di rendere dovuto omaggio: non violenza ma portatore del mio canto d’amore intriso. A giovedi, dunque.

Piacenza, San Siro Arte 2013: il premio che non t’aspetti

Il premio meritato da 'Aneis e Sorin, amore negato in terra di Siena' a Piacenza, San Siro Arte 2013
Il premio meritato da ‘Aneis e Sorin, amore negato in terra di Siena’ a Piacenza, San Siro Arte 2013

Succede così, un pò per caso, un pò strano, di certo inatteso. Una sera, nell’ore tarde, ti ritrovi in facebook e incroci un amico, Claudio Rancati, impegnato nell’organizzazione di un evento a sfondo artistico culturale. San Siro Arte. Lui ti invita a partecipare e tu ti domandi in che loculo dello stadio milanese potrebbe mai essere esposta una tua opera. L’equivoco si chiarisce subito: San Siro non come stadio delle speranze, delle glorie, delle disfatte rossonere, ma semplicemente come via di Piacenza. Via con vocazione artistica data la presenza della Galleria d’arte Ricci Oddi, del Teatro della Filo e del cinema teatro Politeama. Oltre ad una decina di vetrine di negozi d’un certo livello qualitativo di ricercatezza dove appunto dovevano essere esposte le opere, quadri, dipinti, installazioni degli aderenti all’invito. Beh, ho accettato, specie per amicizia con Claudio, per il piacere di partecipare accanto alle sue fotografie. Solo a iniziativa inaugurata ho saputo che Claudio era nell’organizzazione e non partecipava, ma niente di male, ormai la mia poesia (debitamente incorniciata per l’occasione) era stata consegnata al negozio Calù, abbigliamento uomo/donna d’una certa indiscutibile ricercatezza. La settimana di esposizione delle opere (dal 5 al 12 ottobre) l’ho poi vissuta restando ai margini, con tre passaggi in anonimato ad ammirare le vetrine confesso cercando anche la mia poesia, alla fine dichiarata desaparecida, probabilmente collocata in un qualche interno considerato che sarebbe risultato piuttosto difficile proporne la lettura inserendola in vetrina. Nel pub, forse in gioielleria, chissà dove, chissà perchè. Tre passaggi, dicevo, respirando l’atmosfera tutta particolare d’una iniziativa (giunta alla terza edizione) accattivante e coinvolgente, ascoltando discorsi e commenti di passanti, votando per l’opera che più di ogni altra ha colpito il mio immaginario (un’installazione collocata nella vetrina della cioccolateria, ‘Oltre il tempo‘), ammirando le vetrine dell’antiquariato, della gioielleria, dei gadget e dei regali per compleanni, feste di laurea, ricorrenze quelle che arrivano. Con uno stupore di fondo: il silenzio assoluto, nemmeno una riga, un trafiletto, un occhiello sul quotidiano locale, la di regola onnipresente Libertà. Silenzio assoluto per la mostra di fumetti, per la presentazione di un libro a sfondo culinario, per le circa 20 opere partecipanti, per la cena conclusiva a favore di un’associazione benefica, testimonianza della vocazione al sociale dell’arte e dell’organizzazione. Disfunzioni appunto organizzative? Ne ho fatto oggetto di segnalazione al Presidente dell’associazione culturale organizzatrice, ‘Piacenza cultura‘, esprimendo stupore per aver saputo ottenere il patrocinio della Municipalità e non l’attenzione della stampa locale, di regola generosa con anche la pur minima iniziativa. Lasciando intendere, per le prossime occasioni, una mia disponibilità a dare una mano, suggerimenti, supporto. Perchè l’iniziativa m’è parsa interessante, accattivante, utile per favorire e sostenere l’arte giovane, l’arte emergente, l’arte di chi ancora non ha a disposizione le grandi vetrine, i vernissage, quelli nei templi della cultura ufficiale spesso parruccona e indirizzata. Cose che, pochi giorni dopo la chiusura della manifestazione, ho prontamente espresso alla gentile signora del negozio Calù abbigliamento, sede per la consegna prima e per il ritiro poi delle opere. E mentre parlavo lei cercava tra i dipinti il mio quadro con la dolce delicata storia d’amore negato per Aneis e Sorin, in piazza del Campo, nella suadente terra di Siena. Una poesia che, quando letta nelle rap-presentazioni, ha sempre saputo accarezzare il cuore dei presenti e qualcuno alla fine chiedeva sempre di poter avere il testo. Per poi acquistare il secondo libro poetico dato alle stampe (‘Vietato attraversare i binari servirsi del sottopassaggio‘) che appunto la custodisce. Da San Siro Arte 2013 speravo e spero che qualche passante, entrando nel negozio che ne ha fatto oggetto di esposizione, abbia saputo ‘vivere’ quella storia d’un dolce amore negato. Nulla di più. Invece, del quadro, nessuna traccia. Inevitabilmente la signora del negozio ha telefonato al Presidente dell’associazione per segnalare, imbarazzata, la clamorosa sparizione. Poetry napping? Sequestro di poesia? Nientaffatto. Il Presidente il quadro mio lo ha trattenuto. In attesa di fare un fotografia con l’autore. Perchè l’associazione mi ha destinato il premio letterario per l’edizione 2013. Che la signora di Cafù abbigliamento mi ha prontamente consegnato, lasciandomi visibilmente stupito. Anzi stupefatto. Ovviamente piacevolmente stupefatto. Come succede ogni qualvolta hai un riconoscimento del tutto inatteso. Nel frattempo da allora son trascorse già un paio di settimane, forse tre e del quadro ancora non s’ha notizia ma il riconoscimento ancora scalda il cuore ed è in salotto, tra le altre targhe meritate da racconti e poesie. Dunque? Grazie a San Siro Arte 2013 e … al prossimo anno, in attesa ovviamente di riavere la cornice e la poesia al momento perdute. Che siano protagoniste d’un nuovo episodio della saga di Indiana Jones? Quello un tempo alla ricerca dell’Arca e oggi impegnato nell’inseguimento della poesia di Aneis e Sorin, amore perduto in terra di Siena.

Le poesie d’amore e contro le guerre di Claudio Arzani, stasera al Circolo Ufficiali a Piacenza

A Palazzo Morando, in via Romagnosi 41 a Piacenza, sede del Circolo Ufficiali di Presidio, stasera alle ore 21

Inaugurazione della mostra di pittura di Carmelo Sciascia e, a partire dalle ore 21, serata culturale: Carmelo, siciliano trapiantato a Piacenza, disserterà sull’arte del suo conterraneo Renato Guttuso accompagnato dalle voci recitanti di Tiziana Mezzadri ed Enza Iozzia. A seguire la rap-presentazione poetica di Claudio Arzani con voce recitante di Dalila Ciavattini. Al piano il maestro Nelio Pavesi.