Piacenza, San Siro Arte 2013: il premio che non t’aspetti

Il premio meritato da 'Aneis e Sorin, amore negato in terra di Siena' a Piacenza, San Siro Arte 2013
Il premio meritato da ‘Aneis e Sorin, amore negato in terra di Siena’ a Piacenza, San Siro Arte 2013

Succede così, un pò per caso, un pò strano, di certo inatteso. Una sera, nell’ore tarde, ti ritrovi in facebook e incroci un amico, Claudio Rancati, impegnato nell’organizzazione di un evento a sfondo artistico culturale. San Siro Arte. Lui ti invita a partecipare e tu ti domandi in che loculo dello stadio milanese potrebbe mai essere esposta una tua opera. L’equivoco si chiarisce subito: San Siro non come stadio delle speranze, delle glorie, delle disfatte rossonere, ma semplicemente come via di Piacenza. Via con vocazione artistica data la presenza della Galleria d’arte Ricci Oddi, del Teatro della Filo e del cinema teatro Politeama. Oltre ad una decina di vetrine di negozi d’un certo livello qualitativo di ricercatezza dove appunto dovevano essere esposte le opere, quadri, dipinti, installazioni degli aderenti all’invito. Beh, ho accettato, specie per amicizia con Claudio, per il piacere di partecipare accanto alle sue fotografie. Solo a iniziativa inaugurata ho saputo che Claudio era nell’organizzazione e non partecipava, ma niente di male, ormai la mia poesia (debitamente incorniciata per l’occasione) era stata consegnata al negozio Calù, abbigliamento uomo/donna d’una certa indiscutibile ricercatezza. La settimana di esposizione delle opere (dal 5 al 12 ottobre) l’ho poi vissuta restando ai margini, con tre passaggi in anonimato ad ammirare le vetrine confesso cercando anche la mia poesia, alla fine dichiarata desaparecida, probabilmente collocata in un qualche interno considerato che sarebbe risultato piuttosto difficile proporne la lettura inserendola in vetrina. Nel pub, forse in gioielleria, chissà dove, chissà perchè. Tre passaggi, dicevo, respirando l’atmosfera tutta particolare d’una iniziativa (giunta alla terza edizione) accattivante e coinvolgente, ascoltando discorsi e commenti di passanti, votando per l’opera che più di ogni altra ha colpito il mio immaginario (un’installazione collocata nella vetrina della cioccolateria, ‘Oltre il tempo‘), ammirando le vetrine dell’antiquariato, della gioielleria, dei gadget e dei regali per compleanni, feste di laurea, ricorrenze quelle che arrivano. Con uno stupore di fondo: il silenzio assoluto, nemmeno una riga, un trafiletto, un occhiello sul quotidiano locale, la di regola onnipresente Libertà. Silenzio assoluto per la mostra di fumetti, per la presentazione di un libro a sfondo culinario, per le circa 20 opere partecipanti, per la cena conclusiva a favore di un’associazione benefica, testimonianza della vocazione al sociale dell’arte e dell’organizzazione. Disfunzioni appunto organizzative? Ne ho fatto oggetto di segnalazione al Presidente dell’associazione culturale organizzatrice, ‘Piacenza cultura‘, esprimendo stupore per aver saputo ottenere il patrocinio della Municipalità e non l’attenzione della stampa locale, di regola generosa con anche la pur minima iniziativa. Lasciando intendere, per le prossime occasioni, una mia disponibilità a dare una mano, suggerimenti, supporto. Perchè l’iniziativa m’è parsa interessante, accattivante, utile per favorire e sostenere l’arte giovane, l’arte emergente, l’arte di chi ancora non ha a disposizione le grandi vetrine, i vernissage, quelli nei templi della cultura ufficiale spesso parruccona e indirizzata. Cose che, pochi giorni dopo la chiusura della manifestazione, ho prontamente espresso alla gentile signora del negozio Calù abbigliamento, sede per la consegna prima e per il ritiro poi delle opere. E mentre parlavo lei cercava tra i dipinti il mio quadro con la dolce delicata storia d’amore negato per Aneis e Sorin, in piazza del Campo, nella suadente terra di Siena. Una poesia che, quando letta nelle rap-presentazioni, ha sempre saputo accarezzare il cuore dei presenti e qualcuno alla fine chiedeva sempre di poter avere il testo. Per poi acquistare il secondo libro poetico dato alle stampe (‘Vietato attraversare i binari servirsi del sottopassaggio‘) che appunto la custodisce. Da San Siro Arte 2013 speravo e spero che qualche passante, entrando nel negozio che ne ha fatto oggetto di esposizione, abbia saputo ‘vivere’ quella storia d’un dolce amore negato. Nulla di più. Invece, del quadro, nessuna traccia. Inevitabilmente la signora del negozio ha telefonato al Presidente dell’associazione per segnalare, imbarazzata, la clamorosa sparizione. Poetry napping? Sequestro di poesia? Nientaffatto. Il Presidente il quadro mio lo ha trattenuto. In attesa di fare un fotografia con l’autore. Perchè l’associazione mi ha destinato il premio letterario per l’edizione 2013. Che la signora di Cafù abbigliamento mi ha prontamente consegnato, lasciandomi visibilmente stupito. Anzi stupefatto. Ovviamente piacevolmente stupefatto. Come succede ogni qualvolta hai un riconoscimento del tutto inatteso. Nel frattempo da allora son trascorse già un paio di settimane, forse tre e del quadro ancora non s’ha notizia ma il riconoscimento ancora scalda il cuore ed è in salotto, tra le altre targhe meritate da racconti e poesie. Dunque? Grazie a San Siro Arte 2013 e … al prossimo anno, in attesa ovviamente di riavere la cornice e la poesia al momento perdute. Che siano protagoniste d’un nuovo episodio della saga di Indiana Jones? Quello un tempo alla ricerca dell’Arca e oggi impegnato nell’inseguimento della poesia di Aneis e Sorin, amore perduto in terra di Siena.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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