Un grande onore. Tutto inizia con un commento su un vecchio post di Arzyncampo: Pina Piccolo di Imola mi chiede se posso contattarla. Un rapido scambio di mail, un paio di telefonate. 100 Thousand Poets for Change è un movimento internazionale promosso via internet da due poeti californiani, Michael Rothenberg e Terri Carrion. L’iniziativa, partendo dalla città di Guerneville, in California, è dilagata in tutto il mondo. Avviata nel 2011 con una “chiamata all’azione” su facebook, 100 Thousand Poets for Change sta oggi letteralmente scuotendo le coscienze nel mondo. Lo scorso 28 settembre poeti ed artisti di varie discipline hanno proposto iniziative di sensibilizzazione in oltre 600 città in un centinaio di Paesi. Albeggi editore di Roma nell’occasione ha promosso una raccolta (cartacea e in formato e-book) distribuita alle Istituzioni coinvolgendo 27 poeti. Innegabile che l’essere inserito in quella raccolta mi aveva e mi ha riempito di gratificazione. Un riconoscimento dell’impegno sociale espresso attraverso i miei racconti, ora in prosa ora in versi. Un’esperienza, ritenevo, comunque sostanzialmente conclusa con il 28 settembre. Non è andata così. Come dicevo Pina Piccolo da Imola nei giorni scorsi ha cercato un contatto. Rappresenta il gruppo di Bologna che, all’insegna del cambiamento, a settembre aveva organizzato una grande tre giorni di poesia, una seconda edizione dopo quella del 2012 che, a sua volta, aveva prodotto una raccolta delle poesie lette stampata da Qudulibri. Da quanto ho capito al telefono, alle rappresentazioni bolognesi era presente una piacentina, Barbara Petruzzi che si è fatta promotrice di un invito per una rappresentazione poetica da tenere presso la Biblioteca pubblica di Piacenza. In occasione e preparazione della giornata mondiale contro la violenza alle donne. A questa iniziativa, che si terrà giovedi dalle 17,00 alle 19,00 mi ha invitato Pina, unico rappresentante dell’altra metà della mela quella maschile. Come lettore di mie liriche. Come dicevo all’inizio: un grande onore, non posso far altro che ringraziare e, alle donne, cercare giovedi di rendere dovuto omaggio: non violenza ma portatore del mio canto d’amore intriso. A giovedi, dunque.