Mercoledì 14 maggio 2024, Scuola Azzurra di via Roma al 163: Paolo Milanesi, musicista e scrittore, ai “mercoledì coi grilli per la testa”
P.O.BOX C’era una volta…
Un titolo curioso, un musicista particolare, una serata allegramente friccicarella.
Questi i tre aggettivi che inquadrano il nostro terzultimo “Mercoledì con i grilli per la testa”, rassegna culturale che ha come perno gli autori piacentini.
Ieri Paolo Milanesi ci ha raccontato i suoi anni novanta, la sua genesi e la sua vita da musicista in 30 anni di note.
Un particolarissimo mercoledì, interessante e vissuto appieno da un pubblico che dire partecipativo sarebbe sminuirlo.
Mercoledì 14 maggio 2024, Scuola Azzurra di via Roma al 163: lo scrittore e poeta Claudio Arzani, moderatore della serata letteraria
Grazie a tutti, a Claudio Arzani ideatore della rassegna, a Paolo Milanesi scrittore, musicista e permettetemi allegro giullare del pomeriggio, al pubblico che si è felicemente lasciato trascinare in questa ora di felice leggerezza tra note, battute, aneddoti e allegre risate e grazie al sempre presente buffet di Fabbrica e Nuvole.
Vi aspettiamo numerosi come sempre, mercoledì prossimo 21 maggio 2025 con un nuovo interessante argomento, Claudio Arzani e il suo libro “Il soffio del vento da Chernobyl a Caorso” accompagnati dalle note di Francesco Bonomini.
A mercoledì prossimo
Mercoledì 14 maggio 2024, Scuola Azzurra di via Roma al 163: il pubblico presente
Mercoledì 30 aprile 2025, Scuola Azzurra in via Roma al 163: Ernesto Grossi, narratore e poeta, con Claudio Arzani, moderatore della serata
Ieri pomeriggio, con un pubblico decimato dai ponti e dal bel tempo ha comunque dato i suoi frutti e così Ernesto Grossi ha presentato la sua ultima creazione, “Dove guarda il cuore”, raccolta di poesie romantiche con la musicalità del dolce stil novo. Pia Truffelli e le note del suo violino hanno fatto degna cornice all’evento come sempre ideato e curato dall’instancabile Claudio Arzani.
Mercoledì 30 aprile 2025, Scuola Azzurra in via Roma al 163:Pia Truffelli, musicista e narratrice a sua volta, é intervenuta d’accompagno alle poesie di Ernesto come di consueto lette da Dalila
Alla fine l’ormai consueto buffet di Fabbrica e Nuvole
Il grazie va come sempre a tutti i presenti nessuno escluso
Ci si rivede mercoledì 14 maggio prossimo per una nuova interessante, bella avventura come sempre “numerosamente” tutti insieme
Mercoledì 30 aprile 2025, Scuola Azzurra in via Roma al 163: il pubblico – nonostante tutti i lunghi ponti della settimana – presente alla serata dei “mercoledì coi grilli per la testa”, la rassegna letteraria ospitata dall’associazione Fabbrica e Nuvole
Mercoledì 23 aprile 2025, rassegna letteraria ‘i mercoledì coi grilli per la testa’: la presentazione de “L’Appennino resistente e i suoi protagonisti” alla Scuola Azzurra in via Roma al 163. Bernardo Carli, presidente dell’associazione Fabbrica e Nuvole, l’autore Filippo Mulazzi giornalista professionista de IlPiacenza.it, Claudio Arzani, scrittore e poeta, conduttore della serata
Potrei iniziare come nelle favole: c’era una volta in via San Lazzaro, oppure c’era una volta in via Cavallotti… ed invece no! Inizio dicendo che c’è un luogo in via Roma, così come oggi si chiama una delle storiche arterie principali del centro storico di Piacenza, che sembra un luogo magico, un posto dove si colloca una bella storia di solidarietà e di integrazione multietnica. Fabbrica e nuvole, questo nome, che ci dice già molto, è stato scelto dall’instancabile organizzatore Bernardo Carli. È infatti un luogo ancorato alla realtà: Fabbrica (luogo attrezzato a produrre servizi), ma anche un luogo della fantasia: le nuvole (luogo artistico di immaginazione e di transito). Non a caso in questo spazio insiste e persiste, tra le altre attività, anche la scuola azzurra: un laboratorio per eventi ed incontri culturali. Qui sono nati e sono cresciuti i mercoledì con i grilli per la testa, attività coordinata dal poeta-moderatore Claudio Arzani.
Gli anni passano, gli eventi si susseguono, fino all’altro giorno quando è stato presentato il libro del giornalista Filippo Mulazzi: L’Appennino resistente e i suoi protagonisti. Un libro che ha le radici nel territorio dell’alta collina della nostra provincia, qui l’Autore trae linfa creatrice per esporci Le storie, problemi, i disagi, i sogni di chi vive, studia e lavora nella montagna piacentina, come recita il sottotitolo di copertina.
Agosto 2024, la presentazione a Cerignale: Filippo Mulazzi con Massimo Castelli, ex Sindaco, ‘combattente nel nome della montagna’
A volte, non so perché, sfoglio i libri a rovescio: dall’ultima pagina alla prima. E mi è piaciuta la disponibilità dell’autore per proseguire con i lettori del libro la lunga conversazione sul presente e sul futuro della montagna piacentina. Ma mi ha colpito di più il ricordo agli amici che leggeranno il libro dall’alto dei cieli, tra questi mi piace ricordare l’amico giornalista Renato Passerini che di Ferriere e dell’Alta Valnure fu innamorato e divulgatore. È stata la sua Antologia “Accadde giorno per giorno,120 giorni fa” a farmi incuriosire di un personaggio come don Paolo Miraglia, l’eretico prete siciliano.
Tante le persone che espongono in prima persona le loro esperienze lavorative nell’alto entroterra piacentino, alcune molto note come i coniugi Valentino e Clara che hanno ridato vita al castello di Gambaro, un castello carico di storia che la storia aveva dimenticato!
Note anche le manifestazioni culturali come la musica delle quattro province, portate avanti da Franco e Maddalena degli Enerbia, gruppo musicale con la passione dei canti popolari e degli strumenti tradizionali. Un gruppo promotore di cultura popolare che mette in contatto, facendo dialogare, la tradizione musicale di tutta Itala. Ricordo di aver conosciuto diversi decenni fa Mario Venuti, cantautore siciliano, a Vigoleno, una sera d’inverno, proprio grazie a loro.
Il libro di Filippo con oltre 70 interviste alle persone ‘resistenti’ che vivono nelle nostre montagna
Ma forse più interessanti sono le esperienze lavorative narrate direttamente dai protagonisti dell’Appennino, baristi e ristoratori di piccole frazioni, coltivatori ed allevatori di “ritorno” per trascorsi legami familiari. Inventori di nuovi mestieri come la coltivazione dello zafferano o la creazione di un biscottificio, la trasformazione di un vecchio borgo in albergo diffuso o il salmone affumicato “made in Montereggio”, creare un’officina meccanica o fare sculture con la motosega.
Questo libro L’Appennino resistente contiene un altro libro. Contiene un’antologia di autori che in qualche modo ricordano la montagna, il lavoro, le tradizioni. Le citazioni sono riportate all’inizio di ogni capitolo e sono quanto di più preciso e sentito si può chiedere alla letteratura tout court. Mi piace riportarne alcune: C’è chi gira il mondo come fosse il vicolo sotto casa sua e c’è chi nel vicolo sotto casa vede il mondo intero (Nagir Mohfuz) – Nessuna acqua è più fresca di quella del mio paese (Pier Paolo Pasolini) – e per ultima, una frase che riassume il senso profondo di questo libro: È una storia meravigliosa. È la mia storia, è la storia della mia gente (Francis Scott Fitzgerald).
Il libro è un’indagine sincera, frutto di un giornalismo d’inchiesta o “un giornalismo di prossimità, che va sul posto a parlare con i protagonisti, per segnalare le cose che non vanno e che meriterebbero un giro di vite”.
Mercoledì 23 aprile 2025, via Roma al 163, Bernardo Carli, presidente dell’associazione Fabbrica e Nuvole, ha consegnato a Filippo Mulazzi copia della raccolta di racconti “quelli del mercoledì coi grilli per la testa”. Al tavolo presente Claudio Arzani, scrittore e poeta organizzatore e conduttore degli incontri letterari
I “Mercoledì con i grilli per la testa” ieri pomeriggio in via Roma al 163 hanno ospitato Filippo Mulazzi e il suo “L’Appennino resistente e i suoi protagonisti”.
Filippo, giornalista de Il Piacenza.it ha intervistato uomini e donne protagonisti della vita in montagna, chi ha scelto di viverci, lavorarci e tenere viva quella montagna che molti di noi vivono solo per brevi periodi come vacanze, gite o scampagnate.
Vivere la montagna non è semplice, ma le emozioni che la montagna regala sono patrimonio di pochi eletti, i montanari, quelli veri, quelli che li passano 365 giorni all’anno.
Mercoledì 23 aprile 2025, Filippo Mulazzi in via Roma al 163 alla rassegna letteraria “i mercoledì coi grilli per la testa”
Grazie Filippo per questa appassionante lettura, grazie a Claudio Arzani sempre attento conduttore e organizzatore di questi eventi, grazie all’abituale buffet di Fabbrica e Nuvole e grazie non ultimo all’attento e sempre curioso pubblico presente.
Vi aspettiamo numerosi come sempre il prossimo mercoledì 30 aprile con un nuovo interessante appuntamento.
Mercoledì 23 aprile 2025, Scuola Azzurra di via Roma al 163, i partecipanti
Mercoledì 16 aprile 2025, via Roma al 163, Angela Zeppi con Claudio Arzani ai mercoledì coi grilli per la testa
Questo mercoledì all’insegna del “giallo” ha avuto dalla sua parte anche il tempo, perché il rumore della pioggia e la certezza di non avere una visuale perfetta pur tra una goccia e l’altra, hanno il loro bel perché.
Quindi un mercoledì perfetto quello odierno per la presentazione del libro di Angela Zeppi “Femminicidio anomalo”
Nel parco di San Nicolò si rinviene il cadavere di una badante ucraina, e la soluzione del caso viene affidata come sempre alla detective Vincenza Barreca che con “Stanghette” ci dirà il come, il cosa e il quando del tutto.
Insomma, i nostri “Mercoledì con i grilli per la testa” riescono bene, e il pubblico sempre attento e curioso, correda e arricchisce il tutto con domande sempre precise e attente.
Quindi, promossi tutti con lode.
Mercoledì 16 aprile 2025, Angela Zeppi alla rassegna letteraria “i mercoledì coi grilli per la testa” col suo decimo romanzo, il giallo ambientato a San Nicolò “Femminicidio anomalo”
Grazie ancora una volta al pubblico attivissimo, ad Angela per averci parlato appunto del suo ultimo scritto, a Claudio Arzani ideatore e conduttore dei Mercoledì e non ultimo al buffet di Fabbrica &Nuvole che rimane sempre un bel momento di aggregazione.
Mercoledì prossimo, 23 aprile 2024, si parlerà con Filippo Mulazzi del suo libro “Appennino Resistente”
Vi aspettiamo numerosi e curiosi come sempre.
Mercoledì 16 aprile 2025, via Roma al 163: il pubblico presente in sale (parziale) alla serata con Angela Zeppi e il suo decimo romanzo, “Femminicidio anomalo”
Da sinistra l’assessora Cesario, la sindaca Stragliati e lo scrittore Gessi F. BERSANI
Un viaggio tra volti e storie, a volte drammatiche a volte ironiche. Storie che in certi casi si raccontano semplicemente lasciandosi osservare e che sempre suscitano emozioni. Si intitola “Viaggio tra le vite altrui”, edizioni Lir, il libro dello scrittore piacentino Graziano Gessi ospite l’altro pomeriggio a Villa Braghieri. Il libro, il secondo dato alle stampe da Gessi già autore nel 2023 di una raccolta poetica, si compone di 31 racconti brevi. Racconti che, nell’insieme, come recita il sottotitolo, sono un viaggio tra le vite altrui. «Questo libro non è un romanzo – si legge nella prima di copertina – è più una raccolta di pensieri. Poesia che si spoglia delle rime, e si fa prosa, narrativa, racconto breve». Una galleria di personaggi, tutti diversi: donne amate e abusate, clochard, anziani intenti ad osservare le vite che scorrono davanti ai loro occhi, bambini che forse hanno subito traumi indicibili. Le storie sono tutte di fantasia, ma ispirate dal vissuto dell’autore che le racconta in prima persona senza però mai giudicare. Un io narrante velato di una sottile ironia, filo conduttore di ogni racconto in cui il lettore può ritrovare se stesso e, in ultima analisi, provare emozioni «che – spiega lo stesso autore – è proprio l’obiettivo che mi prefiggo attraverso la poesia, cosiccome il racconto breve, e cioè regalare emozioni a chi legge». L’incontro, introdotto dalla sindaca Valentina Stragliati e dall’assessora Guendalina Cesario, ha richiamato nel salone d’onore della storica residenza un folto pubblico che ha interagito con lo stesso autore. Una delle peculiarità dei racconti brevi di Gessi è quella di concludersi, o meglio non concludersi. Spesso cioè i finali sono aperti. Sta quindi al lettore immaginare un possibile epilogo, oppure ancora sono finali a sorpresa. Il lettore viene condotto fino ad un certo punto, per poi accorgersi che l’epilogo è sorprendentemente differente da come tutto portava ad immaginare. (MM)
La scrittrice Mara Depini, autrice di “Vita di Donne, Donne di Vita“
Raccontare le donne: c’è sempre spazio per riflessioni sull’universo femminile. Lo ha fatto Mara Depini in “Vita di donne, donne di vita” (Edizioni Lir, 192 pp, 15 euro), ultima fatica della pluripremiata scrittrice piacentina presentata alla libreria “Postumia”. Moderatore Claudio Arzani, scrittore e poeta, lettrice Dalila Ciavattini. Interessanti le considerazioni iniziali di Arzani e Depini sulla condizione della donna italiana soprattutto nel II Dopoguerra, periodo di transizione.
Il volume è strutturato in 12 racconti incentrati su esperienze acutamente rielaborate e che, circostanziate e modulate negli stati d’animo, fanno trasparire un forte substrato esistenziale. Tra questi, “La balorda” – storia di una sarta, 4 figli da 3 uomini diversi, in mezzo tanti eventi sfortunati – offre l’imprinting dell’opera. Più autobiografico “La monda del riso”: anche a Piacenza, nel Dopoguerra molte giovani affrontavanola dura campagna per arrotondare. Atmosfere più drammatiche in “Il picco delle vedove”: a una giovane sognatrice – maritata a una guida alpina appassionata di scalate – muoiono marito e figlio proprio su quella tetra cima. Nelle 12 avventure – numero forse magico, 12 mesi, 12 segni zodiacali… ritroviamo diverse sfaccettature del legame tra universo femminile e creatività letteraria, tra rigore storico e passione per la scrittura quando l’emancipazione ha finalmente garantito alla donna «una stanza tutta per sé». Questo ed altro nell’ultimo libro di Depini, il cui stile è diretto, immediato, denso di umanità e introspezione. _Fa.Bia.
Mara con Claudio Arzani alla libreria Postumia a Sant’Antonio
Mercoledì 9 aprile 2025, via Roma al 163, Scuola Azzurra: Marta Rutigliano, docente e autrice del saggio “Innamorarsi delle cose sfavillanti d’essere”, con il conduttore della serata Claudio Arzani
“Innamorarsi delle cose sfavillanti d”essere” di Marta Rutigliano.
Questo il titolo del saggio presentato ieri pomeriggio a “I mercoledì con i grilli per la testa” davanti ad un pubblico numeroso, attento e curioso.
Il titolo già la dice tutta sul contenuto del libro, un saggio appunto che ci aiuta ad osservare in modo consapevole il mondo che abbiamo intorno secondo la visione immaginale.
Il metodo sarà poi approfondito con un corso in 4 sedute che si terrà alla Libreria Internazionale Romagnosi Gobbi dal 16 aprile al 14 maggio 2025 dalle 16.30 alle 18.00
Mercoledì 9 aprile 2025, via Roma al 163, Scuola Azzurra:Ser Winston, ospite d’onore della serata
Un’anteprima di questo corso la abbiamo provata questa sera attraverso l’osservazione consapevole de “La fanciulla malata” di Edward Munch.
Bellissima anche la partecipazione coccolosa di Sir Winston, cagnolone di Marta.
Grazie come sempre a tutti, a Claudio Arzani curatore della manifestazione, a Marta Rutigliano scrittrice, al buffet di Fabbrica e Nuvole, al pubblico sempre attento e partecipativo e a Sir Winston vincitore di carezze da parte di tutti noi.
Mercoledì 9 aprile 2025, via Roma al 163, Scuola Azzurra: il pubblico presente alla rassegna letteraria ‘i mercoledì coi grilli per la testa’
2 Aprile 2025, Bar Principessa, piazza Duomo al 21, presentazione della raccolta di poesie “Dove guarda il cuore”: l’autore Ernesto Grossi con Claudio Arzani, giornalista, scrittore e poeta a sua volta.
I grilli sentono la primavera e l’aria frizzantina ieri li ha portati questa volta al Bar Principessa, nella mia bella e amatissima Piazza del Duomo, il salotto buono della città e qui, nella saletta soppalcata del bar Ernesto Grossi, presentato da Claudio Arzani e accompagnato al violino da Pia Truffelli, ha presentato la sua ultima fatica letteraria “Dove guarda il cuore” raccolta di poesie dedicate all’universo femminile con uno sguardo delicato ad alcuni angoli della nostra Piacenza.
2 Aprile 2025, Bar Principessa, piazza Duomo al 21, presentazione della raccolta di poesie “Dove guarda il cuore”: Pia Truffelli ha accompagnato al violino la lettura di poesie da parte di Dalila Ciavattini
Grazie Ernesto, grazie Claudio, grazie Pia grazie ai proprietari del Bar Principessa per l’ospitalità e grazie al pubblico presente
Ci si rivede mercoledì 9 aprile in via Roma al 163 con una nuova interessante esperienza con la scrittrice e insegnante al Liceo Artistico Marta Rutigliano (presente Ser Winston) perché un salto dai grilli è sempre una avventura che regala positività
2 Aprile 2025, Bar Principessa, piazza Duomo al 21, presentazione della raccolta di poesie “Dove guarda il cuore” e Milena, all’abbraccio di Maurizio, sorride
Mercoledì 26 marzo 2025, via Roma al 163, Scuola Azzurra associazione Fabbrica&Nuvole: Maria Rebecca Orlandi, scrittrice, e Claudio Arzani, scrittore e poeta a sua volta
“L’architettura e l’arte tardogotica nel contado piacentino” tra tradizione e innovazione.
Questo il libro di Maria Rebecca Orlandi presentato ieri pomeriggio nel contesto della rassegna letteraria “I mercoledì con i grilli per la testa” curata da Claudio Arzani
Un mercoledì decisamente interessante che ci ha insegnato tante cose sulla storia delle chiese di S.Fiorenzo di Fiorenzuola d’Arda, San Giovanni Battista di Castel San Giovanni e Santa Maria Assunta di Borgonovo ValTidone.
Mercoledì 26 marzo 2025, via Roma al 163, Scuola Azzurra associazione Fabbrica&Nuvole: Damiano della Compagnia teatrale Al Fienile
Una ricerca su come e per quali ragioni la tradizione tardogotica abbia resistito nel territorio piacentino.
Insomma, Maria Rebecca con tutto lo spirito e la leggerezza che la gioventù regalano ci ha saputo fare apprezzare e incuriosire su un sacco di cose che fanno parte della storia.
Il tutto è stato accompagnato da foto e soprattutto musiche e canti del gruppo musicoteatrale di questa poliedrica ragazza.
Mercoledì 26 marzo 2025, via Roma al 163, Scuola Azzurra associazione Fabbrica&Nuvole:Lorenzo e Marco che hanno proposto musiche medievaleggianti rielaborate
Grazie quindi Maria Rebecca a te e al tuo gruppo, a Claudio per l’organizzazione della serata, al buffet abituale di Fabbrica e Nuvole e a tutto il pubblico presente attento interessato e sempre prodigo di domande.
Il prossimo appuntamento sarà il 9 aprile con un altro libro interessante da curiosare.
Vi aspettiamo numerosi come sempre
Mercoledì 26 marzo 2025, via Roma al 163, Scuola Azzurra associazione Fabbrica&Nuvole:particolare del pubblico alla presentazione del saggio “L’architettura e l’arte tardogotica nel contado piacentino” di Maria Rebecca Orlandi
Mercoledì 19 marzo 2025, via Roma 163, Scuola Azzurra, Lorena Tassara, conduttrice della serata, Daniel Camia, autore del romanzo “Lupi nella nebbia”, Dalila Ciavattini, lettrice, i fiori gentile omaggio dello scrittore
Daniele Camia ieri sera ai nostri mercoledì ha presentato il suo ultimo libro “Lupi nella nebbia” davanti ad un folto e attento pubblico. Un romanzo che sicuramente ha incuriosito chi non lo aveva ancora letto e che ha dato spunto a riflessioni interessanti a chi invece lo aveva già letto.
Io personalmente penso che vada assolutamente letto perché è uno di quei romanzi che ti fanno entrare nella storia, che ti fanno sentire e vivere sulla pelle ogni parola, ogni situazione e ogni sensazione descritte all’interno delle sue pagine.
Mercoledì 19 marzo 2025, via Roma al \63, alla rassegna letteraria ‘mercoledì coi grilli per la testa’la presentazione del romanzo ‘Lupi nella nebbia’ (edizioni Pontegobbo) e il gentile omaggio dell’autore riservato a Lorena e Dalila
Grazie quindi Daniele per il tuo libro e per il gentile, inaspettato ed elegante pensiero che hai riservato a me e Lorena, grazie a questa sera in veste di presentatrice, grazie a Claudio Arzani insostituibile coordinatore di questi incontri culturali che sono “I mercoledì con i grilli per la testa” grazie al pubblico sempre attento, numeroso e curioso e grazie al buffet offerto da Fabbrica e Nuvole.
Arrivederci alla prossima settimana con un nuovo interessante appuntamento.
Vi aspettiamo numerosi come sempre
(P.S. NdR) Immancabile l’aggiunta di un grazie anche a Dalila, per la consueta lettura di alcuni brani del libro e per l’ennesimo commento conclusivo.
Mercoledì 19 marzo 2025, via Roma al \63, ripresa parziale degli intervenuti con in particolare Claudio Arzani, coordinatore della rassegna letteraria “i mercoledì coi grilli per la testa”, per la prima volta seduto tra il pubblico dopo la brevissima introduzione della serata
Giuliano Pavone, autore del libro dedicato a Eduardo De Filippo
Sabato diverso, a parlare di teatro, di teatro con la T maiuscola però, perché per me, oggi in veste di lettrice, il teatro è Eduardo, senza null’altro, e parafrasando una vecchia réclame che diceva “…basta la parola” qui basta il nome, Eduardo.
E di questo grande del teatro italiano, ce ne ha parlato Giuliano Pavone presentando il suo ultimo libro “Per diventare Eduardo” questo pomeriggio in Via Roma alla Scuola azzurra.
Dalila Ciavattini
Grazie Giuliano per il libro e l’amore per Eduardo che traspariva dalle tue parole, grazie a Giuseppe D’orazio, Teresa Nappi per aver condiviso con me le letture su Eduardo, grazie a Sonia Galli della Libreria Fahrenheit 451 per aver promosso l’evento, grazie a Bernardo Ludovico Carli per aver ospitato la presentazione e non ultimo grazie al pubblico presente attento e partecipativo con domande e riflessioni interessanti.
Arrivederci a mercoledì prossimo con i nostri “Mercoledì con i grilli per la testa”, Vi aspettiamo numerosi come sempre
Mercoledì 12 giugno, in via Roma 163 ai “mercoledì coi grilli per la testa” Pia Truffelli, scrittrice e violinista, ha presentato il suo primo libro, “Ho paura del buio“
Un altro mercoledì interessante, un altro mercoledì grilloso insomma i nostri “mercoledì con i grilli per la testa” anche ieri sera hanno fatto la loro bella figura con Pia Truffelli e il suo “Ho paura del buio” suo primo libro di formazione, un bellissimo viaggio su una locomotiva a vapore nell’onirico mondo di una ragazza di vent’anni.
Il ringraziamento come sempre a Claudio Arzani sempre perfetto curatore della manifestazione, a Pia e al suo bellissimo violino suonato con grazie ed eleganza, per averci regalato il suo viaggio tra sogno e realtà, al folto pubblico presente, al buffet di Fabbrica & Nuvole Piacenza, insomma grazie di cuore a tutti e tutti vi aspettiamo mercoledì prossimo 19 marzo 2025 con un altro appuntamento da non perdere…tra Zanna Bianca e Farini…o…niente, vi aspettiamo per svelarvi tutto.
Ci si reincortra numerosi mercoledì prossimo, vi aspettiamo come sempre
Mercoledì 12 giugno, in via Roma 163 il pubblico presente ai “mercoledì coi grilli per la testa” per la presentazione del libro “Ho paura del buio“, opera prima di Pia Truffelli
(NdR) Massimiliano é uno di “quelli del mercoledì coi grilli per la testa” dove ha presentato il suo primo libro un anno fa, a marzo 2024, ma non solo: é presente nell’antologia che ha raccolto i racconti piacentini di 26 narratori appunto passati in via Roma al 163 alla rassegna letteraria del mercoledì. Infine , diciamola tutta, é un amico. Inevitabile e doveroso dunque proporre l’articolo del giornalista Paolo Schiavi pubblicato sul quotidiano Libertà edizione di sabato 1° marzo scorso.
L’ARTICOLO PUBBLICATO DA LIBERTA’ A FIRMA PAOLO SCHIAVI
Un anno e mezzo dopo “Ritorno alla vita. Viaggio intorno alla schizofrenia” il piacentino Massimiliano Barioglio ha pubblicato il suo secondo libro, sequel ideale del primo: “La vita continua” (…).
Dopo lustri di sofferenze, terapie, emarginazione, nel 2023 Massimiliano è passato dal non uscire di casa allo spingersi ben oltre i confini del suo quartiere e della nostra città, sulla spinta del crescente interesse suscitato dal suo coraggio di testimoniare in prima persona la propria lotta con la malattia mentale e dal suo primo libro pubblicato dalla casa editrice Segui le tue parole.
In un anno e mezzo Barioglio ha fatto parecchia strada e tanti incontri che hanno generato altri incontri, occasioni, bivi, deviazioni, paure, eccitazione, soddisfazione, ansie, curiosità, slanci creativi. Insomma, tutto ciò che il dopo “Ritorno alla vita” ha comportato. Incluse esperienze importanti come il Salone del libro di Torino, il Premio letterario Milano International o la rassegna culturale fiorentina Corpo Celeste su invito di Virgilio Sieni. Nel nuovo libro si riconosce “una persona che matura e pian piano si riappropria delle proprie cose” scrive Pietro Corvi nella prefazione. “Ci racconta come sta facendo, com’è fatto il mondo che gli si è aperto davanti. E alle diapositive nitide del suo reimprare alterna riflessioni di carattere filosofico e spirituale; alla cronologia dei suoi passi affianca e intreccia squarci e chiavi talvolta originali di interpretazione delle emozioni e della loro sostanza”.
Intanto, “Ritorno alla vita” «è stato tradotto in inglese da Laura Lucchi – spiega Barioglio – ed è su Amazon in 18 paesi». Ma anche “La vita continua” è in “self publishing” su Amazon in cartaceo e digitale, alle presentazioni e su richiesta. «Ho acquisito più fiducia e ho voluto provare a camminare con le mie gambe, impegnarmi nella sfida di gestire direttamente tutti i processi, con l’aiuto della editor Natascia De Filpo».
Sin qui ha già girato parecchio, Barioglio. Dalla Biblioteca dell’Università di Pavia a quella di San Martino Siccomario, dove tornerà il 15 marzo, alla Scuola Adleriana di Psicoterapia di Reggio Emilia dove ha recentemente tenuto una sorta di lectio ad un gruppo di specializzandi. E forse porterà la sua testimonianza in alcune scuole superiori di Pavia e Bologna. «Sarebbe una bella responsabilità – afferma Barioglio – ma sono pronto a fare la mia parte. l’età più importante su cui poter incidere, io ne so qualcosa».
_ Paolo Schiavi
Fonte: quotidiano Libertà, edizione di sabato 1 marzo 2025
13 Marzo 2024, presentazione del libro “Ritorno alla vita” in via Roma al 163 ai ‘mercoledì coi grilli per la testa’. Nell’ordine: il dottor Massimiliano Imbesi, direttore Centri Salute Mentale Ausl Piacenza, Claudio Arzani, scrittore e poeta, Massimiliano Barioglio, scrittore
Venerdì scorso, alla galleria Biffi Arte, il baritono piacentino Simone Tansini ha tenuto una lezione musicale dedicata all’opera “Tosca” musicata da Giacomo Puccini. Particolarmente interessanti gli accenni e i rimandi al testo di Victorien Sardou, autore del dramma teatrale “La Tosca” rappresentata a Parigi nel 1887 (interprete la trentottenne stella del teatro francese Sarah Bernhardt) che in sostanza il gruppo Puccini, Illica, Giacosa, Ricordi ha riadattato per renderlo più fruibile e meglio musicabile. Inevitabile dunque, colto lo stimolo offerto dalla dissertazione di Simone Tansini, la decisione di un confronto (per quanto general generico) tra le due opere partendo appunto da alcune delle osservazioni in sala da parte di Tansini.
Innanzitutto Sardou struttura il suo dramma in 5 atti e 6 quadri ambientati: 1. nella Chiesa di Sant’Andrea dei Gesuiti (oggi Sant’Andrea al Quirinale); 2. a Palazzo Farnese; 3. nella villa suburbana di Cavaradossi (situata fra Caracalla e gli Scipioni); 4. a Castel Sant’Angelo (appartamento di Scarpia); 5. a Castel Sant’Angelo (Cappella dei Condannati); 6. a Castel Sant’Angelo (piattaforma delle fucilazioni). Puccini invece struttura Tosca in tre atti, ambientati: 1. nella Chiesa di Sant’Andrea della Valle; 2. a Palazzo Farnese; 3. a Castel Sant’Angelo.
In secondo luogo Puccini esegue diversi interventi di vario tipo:innanzitutto procede all’eliminazione tout-court di alcune parti: così ad esempio il colloquio Cavaradossi-Angelotti durante il loro primo incontro, dove i due si scambiano le reciproche esperienze, anche sentimentali: il fuggiasco ricorda i suoi passati rapporti con l’attuale moglie dell’Ambasciatore britannico a Napoli; Cavaradossi confessa il suo amore per Tosca, della quale narra le patetiche vicende umane e con la quale è deciso a lasciare Roma. “Spariscono” anche l’intero secondo atto a Palazzo Farnese, la prima parte del terzo atto e viene cassato l’inizio del quarto atto e così fino all’eliminazione della confessione finale di Spoletta a Tosca, sulla falsità della promessa di Scarpia di simulare la fucilazione. La necessità è quella di ‘alleggerire’ i tempi dell’opera per evitare la dispersione dell’attenzione del pubblico (la versione di Sardou impegna diverse ore). Anche se questo comporta inevitabilmente qualche elemento mancante nel fluire della vicenda (significativa ed incidente la scomparsa della Regina) comunque il pubblico gradisce.
Altro dettaglio che differenzia: dobbiamo parlare del carattere dei personaggi, a partire da Scarpia, il Capo della Polizia vaticana. Per Sardou è sì un personaggio potente (oltre che sessualmente depravato) ma non è per nulla onnipotente, come è perfettamente naturale che non sia uno che occupa quel ruolo, necessariamente subordinato al potere politico. Nel second’atto del dramma, Scarpia deve render conto delle sue azioni (la ricerca di Angelotti) nientemeno che alla Regina! E la folla che staziona fuori Palazzo Farnese non si limita a gridare “A morte Angelotti”, ma grida anche “A morte Scarpia”, al che la Regina gli ricorda la precarietà della sua posizione.
Il baritono Simone Tansini durante la lezione di venerdì 28 febbraio aiia galleria Biffi Arte (foto Dalila)
Lo Scarpia di Puccini invece è la personificazione del male assoluto, certo, ma in un contesto per lui fin troppo facile, quasi di onnipotenza, in mancanza di vincoli e di obblighi che invece gli dovrebbero essere imposti dalla natura del suo ruolo. Mai in tutto il libretto si accenna a ordini che Scarpia riceve da suoi superiori, nè il fatto che lui debba render conto ad alcuno delle sue azioni. Quindi lui pare muoversi in un contesto poco credibile e meno plausibile rispetto a quello presentatoci da Sardou. Persino la sede in cui dimora (un piano di Palazzo Farnese, residenza romana dei sovrani) è sproporzionata rispetto al suo ruolo: molto più appropriata appare essere quella immaginata da Sardou, all’interno dello stesso complesso delle carceri.
Un ulteriore aspetto della differente condizione in cui operano i due Scarpia (soggetto all’Autorità quello di Sardou e invece sottratto di fatto alla Legge quello di Puccini) è dato dalle modalità di formulazione della condanna di Cavaradossi. In Sardou Scarpia, a Castel Sant’Angelo, atto quarto, riceve un ordine formale dal Governatore Naselli, che impone l’esecuzione di Cavaradossi all’alba. Nel libretto di Puccini, dopo il processo-farsa-tragedia, Cavaradossi viene portato via verso la forca, senza che si abbia notizia di sentenze, nè di ordini superiori sulla sorte che gli è destinata: insomma, pare proprio che Scarpia possa fare e disfare a suo piacimento!Del resto, si osserva, queste manipolazioni della personalità del Barone che Puccini opera e che ci mostrano uno Scarpia meno realistico, rispetto alla figura narrata da Sardou, hanno un fine ben preciso e deliberato: costruire un personaggio di altissima potenza drammatica, perfettamente funzionale al tipo di opera – davvero a fosche tinte – che il musicista intende proporre. E bisogna riconoscere che il risultato complessivo dell’operazione di Puccini (grazie alla sua musica!) giustifica ampiamente qualche sacrificio al realismo e anche alla logica che emerge dalla lettura del libretto.
Sono comunque molte altre le differenze che potremmo osservare che, come già rilevato, sembrano impoverire il libretto di Illica e Giacosa rispetto all’originale “La Tosca” di Sardou ma in realtà, va riconosciuto, la revisione risulta funzionale alla musica con la quale Puccini ha saputo creare quello che, nella sua versione, viene definito un capolavoro immortale.In una parola, appunto, “Tosca”.
Ed ora… appuntamento a venerdì per una nuova lezione musicale da parte di Simone Tansini.
Tosca di Giacomo Puccini, una storia d’amore e d’ingann
1 marzo 2025, Libreria Romagnosi: Massimiliano Barioglio e Pietro Corvi
Devo ringraziare Maria Chiara Ferri per avermi presentato tempo fa Massimiliano Barioglio, giovane piacentino over 40 con una brutta storia di schizofrenia mentale che aveva saputo lasciarsi alle spalle. Come aveva scritto, raccontato e pubblicato con il suo primo libro, “Ritorno alla vita” che naturalmente ho proposto di presentare ai “mercoledì coi grilli per la testa”, la rassegna letteraria in via Roma, e così è stato lo scorso 23 marzo (leggi qui) presente il dottor Massimiliano Imbesi, direttore Centri Salute Mentale dell’Ausl di Piacenza. Una serata decisamente interessante (leggi qui), caratterizzata da molte riflessioni con le quali l’autore ha saputo coinvolgere il pubblico presente (leggi qui).
In seguito Massimiliano ha saputo proseguire il cammino portando il suo libro e la sua esperienza come esempio di speranza per quanti vivono esperienze simili. Protagonista dunque in analoghi incontri in diverse località in giro per l’Italia, perchè la sua esperienza, dice, “dà voce a chi non ce l’ha” e questo vale ogni sacrificio ed è forse da questo che nasce il suo secondo libro, “La vita continua” di recentissima pubblicazione e che Massimiliano ha presentato ieri, sabato 1° marzo, alla Libreria Romagnosi con l’accompagnamento di Pietro Corvi, giornalista autore della prefazione al libro, presente un pubblico attento e partecipante (numerose le domande cui ha fatto seguito un dibattito di approfondimento e di stimolo per profonde riflessioni).
Un libro che Massimiliano ha pubblicato con Amazon Italia Logistica S.r.l. e che sostanzialmente fresco di stampa già risulta ‘attenzionato’, sostenuto e promosso dall’ufficio marketing de La Stampa proprio perché, come ha sottolineato in facebook Simone Taormina, promotore digitale per Rizzoli editore, il nuovo libro di Massimiliano rappresenta un esempio di “quando raccontare se stessi diventa un’ancora di salvataggio per gli altri”.
Dunque complimenti allo scrittore Massimiliano e, quanto al nuovo libro, non mi resta che promuoverlo e sostenerlo a mia volta.
I libri di Massimiliano Barioglio promossi dall’ufficio marketing de La Stampa!: a sinistra il nuovissimo “La vita continua” e, a destra, la versione in inglese del primo, “Ritorno alla vita”