Diciamo la verità: curiosa esperienza da vivere questa mia presenza alla quotata Galleria Biffi Arte per dialogare con Leili Maria Kalamian attorno al volume “Azur del mare” nel quale suoi sono i testi poi illustrati da Silvio Boselli. In realtà tutto nasce da una mia proposta a Simone Tansini, responsabile delle edizioni 40GB, di presentare il libro presso una libreria amica che però si è poi rivelata già impegnata con altri autori. Tutto sfumato, dunque, o quantomeno rinviato a dopo la pausa estiva. Così sembrava ma Simone disse “aspetta un attimo” e dopo pochi giorni squilla il telefono ed ecco la proposta: inserire la presentazione con la mia partecipazione nel programma del 1° Festival “Il Canto della Terra – Linguaggi di vita e solidarietà” già programmato con iniziative previste dal 30 maggio al 13 giugno. Con la disponibilità appunto della Galleria Biffi di via Chiapponi. Un ambito decisamente autorevole per l’arte in genere nelle sue diverse molteplici formenel quale già avevo fatto delle “comparsate” negli anni precedenti al Covid con letture di mie poesie d’accompagno ad un paio di presentazioni dei saggi di Carmelo Sciasciae nel quale da tempo pensavo di tornare protagonista con una presentazione delle mie pubblicazioni poetiche con l’accompagnamento di Dalila e delle ballate eseguite da Francesco Bonomini.Progetto in divenire che chissà se e chissà se mai.Ed ecco che invece, imprevista ed inaspettata, l’occasione si concretizza offrendomi l’opportunità di collaborare e contribuire alla riuscita di un Festival (“Il Canto della Terra“) che, ponendosi come punto di convergenza di linguaggi artistici multiformi, propone contenuti inclusivi e sociali trattando temi urgenti nel mondo di oggi come la migrazione, la guerra e la pace (in evidenza in tal senso la mostra fotografica e di illustrazioni “Visioni solidali” in corso presso il Centro il Samaritano in via Giordani al 14 ancora visitabile fino a giovedì con, tra l’altro, le immagini realizzate a Gaza da fotografi palestinesi). Dunque, arrivederci tra poche ore in via Chiapponi al 39.
Con una piccola anticipazione sul racconto di Leili: “il mare è un confine, ma è anche una porta da aprire verso ciò che non si conosce, verso un mondo che viene da lontano. Basta lasciarsi trasformare dalle onde che – come i bambini – creano sempre un po’ di scompiglio. La signora Nicoletta tutti i giorni guarda il mare, torna in spiaggia alla stessa ora e si accomoda sulla sua sedia. La signora Nicoletta non sa che proprio il mare le porterà qualcosa che la cambierà per sempre“. Ispirata a una vicenda realmente accaduta, “Azur del mare” è dunque una storia di rivoluzione e di accoglienza, di silenzio e di canto, di pianto e di speranza, che profuma, allo stesso tempo, di memoria e di futuro. In altre parole, poesia.
IL CONFINE E' ... (dal volume 'Azur del mare')
Tra lo ying e lo yang c'è una linea di confine; essa non divide: unisce. Questa linea tocca entrambe le parti. Il confine ci permette di vedere l'altro, di capire dove finisci tu e inizia lui. Il confine ci consente di riconoscere l'esterno e accoglierlo, esattamente come l'orizzonte è quella linea che permette al mare di abbracciare il cielo.
Proseguono le iniziative del 1° Festival “Il Canto della Terra – Linguaggi di vita e solidarietà” con la presentazione del volume “Azur del mare”, edizioni 40GB, testi di Leili Maria Kalamian, illustrazioni di Silvio Boselli.
Introduce la serata lo scrittore e poeta Claudio Arzani.
Infine Simone Tansini, illustrerà il progetto MO (Emme-Zero), un progetto di Mondoaperto e Caritas diocesana Piacenza-Bobbio, con il sostegno di Chiesa Cattolica, Fondazione Ronconi-Prati, Gas Sales, Agenzia Paradiso e Fondazione Piacenza e Vigevano.
Si tratta di un progetto con due anime: la nascita appunto del libro “Azur del mare”, destinato anche alle scuole per un percorso di riflessione su migrazioni e accoglienza, e il laboratorio di Musica e Teatro con lo spettacolo, un laboratorio inclusivo nei confronti di ragazzi anche con diverse provenienze e disabilità, a cura dello stesso M.o Simone Tansini.
La partecipazione al laboratorio di teatro, si ricorda, è totalmente gratuita, la sede è il Centro Il Samaritano di Caritas Diocesi di Piacenza-Bobbio.
L’iniziativa di martedì 10 in via Chiapponi al 39 del 1° Festival “Il Canto della Terra”
Sullo sfondo la presentazione della mostra da parte di Simone Tansini e Francesco Millione
Prosegue il Festival “Il Canto della Terra . Linguaggi di vita e solidarietà” con la mostra fotografica e di illustrazioni “Visioni solidali” presso il Centro Samaritano di Caritas in via Giordani 14, mostra inaugurata sabato 6 giugno visitabile anche in giornata dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19per poi proseguire fino a giovedì 12 giugno.
VISIONI SOLIDALI – Mostra fotografica e di illustrazioni nell’ambito del Festival Il Canto della Terra (I^ edizione)
La mostra si compone di tre esposizioni diverse che vogliono stimolare in adulti e ragazzi emozioni e riflessioni sulla realtà attuale e mondiale, attraverso l’utilizzo di illustrazioni, fotografie e disegni.
Sono esposte le seguenti opere:
I GRANT YOU REFUGE:
La bambina ritorna dopo ore d’attesa del suo turno all’acqua, con una pesante boccia. I suoi occhi sono pieni di uno sguardo di rimprovero al mondo, carico di domande senza risposte e di un dolore insopportabile. Foto by Khan Yunis
anticipazione di una mostra collettiva realizzata da sei fotografi palestinesi sulle condizioni di vita della popolazione a Gaza. Questi dieci scatti iniziali sono un doloroso richiamo ad un’attenzione che si sta assopendo e alla speranza di pace che dobbiamo con perseveranza continuare a coltivare. La mostra completa verrà proposta nel prossimo autunno da Caritas e utilizzata per percorsi con giovani, scuole e parrocchie. #Igrantyourefuge
Momenti di lotta mentre adulti e bambini cercano di farsi avanti per soddisfare i loro bisogni primari nella Striscia di Gaza (2024)
LO SGUARDO E IL CONFINE
Un sottile velo bianco, foto di Caterina
Si tratta di una raccolta di 10 fotografie ideate e scattate da ragazze di età compresa tra i 12 e i 16 anni al termine di un percorso realizzato in Caritas su storia e tecnica fotografica affiancato alla riflessione sul rapporto con l’altro e il confine che ci separa e/o mette in relazione.
La nostra amicizia forte è come un cuore blu cielo, foto di Yesmin
MURI, CONFINI E NUVOLE
Illustrazione di Silvio Boselli dal libro Boom Boom Bunny disponibile dal 13 giugno alla conclusione del Festival
Esposta una selezione delle tavole originali di Silvio Boselli realizzate per le pubblicazioni dei volumi Azur del Mare e Boom Boom Bunny (40GB Editore, 2025), i temi sociali delle migrazioni e della guerra vista attraverso gli occhi dei bambini acquisiscono nuove forme di rappresentazione attraverso l’arte dell’immagine e la delicatezza dell’acquerello.
Illustrazione di Silvio Boselli dal libro Boom Boom Bunny disponibile dal 13 giugno alla conclusione del Festival
Laboratorio di illustrazione destinato a formatori e docenti (con particolare riguardo ai docenti della scuola primaria), a cura di Silvio Boselli; si terrà dalle ore 15 alle 18 nei locali di Caritas, per un numero massimo di 14 partecipanti.
I 10 diritti naturali dei Bambini, redatti da Gianfranco Zavalloni, rappresentano il punto di partenza. Si andrà alla ricerca dell’undicesimo diritto naturale: il Diritto a sognare.
Verranno tracciate immagini di Pace, attraverso l’uso di parole, segni e colori, con la realizzazione di un pannello collettivo.
In evidenza inoltre la possibilità di visitare, dalle 10 alle 12, la mostra fotografica e di illustrazioni “VISIONI SOLIDALI”, mostra che poi proseguirà fino a giovedì 12 giugno.
VISIONI SOLIDALI – Mostra fotografica e di illustrazioni nell’ambito del Festival Il Canto della Terra (I^ edizione)
La mostra si compone di tre esposizioni diverse che vogliono stimolare in adulti e ragazzi emozioni e riflessioni sulla realtà attuale e mondiale, attraverso l’utilizzo di illustrazioni, fotografie e disegni.
Aperta al pubblico nei seguenti orari: sabato 7 giugno, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 da domenica 8 giugno a giovedì 12 giugno, dalle ore 10:00 alle ore 12:00 e dalle ore 17:00 alle ore 19:00
Esposte le seguenti opere:
I GRANT YOU REFUGE: anticipazione di una mostra collettiva realizzata da sei fotografi palestinesi sulle condizioni di vita della popolazione a Gaza. Questi dieci scatti iniziali sono un doloroso richiamo ad un’attenzione che si sta assopendo e alla speranza di pace che dobbiamo con perseveranza continuare a coltivare. La mostra completa verrà proposta nel prossimo autunno da Caritas e utilizzata per percorsi con giovani, scuole e parrocchie. #Igrantyourefuge
LO SGUARDO E IL CONFINE è una raccolta di 10 fotografie ideate e scattate da ragazze di età compresa tra i 12 e i 16 anni al termine di un percorso realizzato in Caritas su storia e tecnica fotografica affiancato alla riflessione sul rapporto con l’altro e il confine che ci separa e/o mette in relazione.
MURI, CONFINI E NUVOLE: esposta una selezione delle tavole originali di Silvio Boselli realizzate per le pubblicazioni dei volumi Azur del Mare e Boom Boom Bunny (40GB Editore, 2025), i temi sociali delle migrazioni e della guerra vista attraverso gli occhi dei bambini acquisiscono nuove forme di rappresentazione attraverso l’arte dell’immagine e la delicatezza dell’acquerello.
La mostra si compone di tre esposizioni diverse che vogliono stimolare in adulti e ragazzi emozioni e riflessioni sulla realtà attuale e mondiale, attraverso l’utilizzo di illustrazioni, fotografie e disegni.
Aperta al pubblico nei seguenti orari: – venerdì 6, giugno, dalle ore 18; – sabato 7 giugno, dalle ore 10 alle ore 12; – da domenica 8 giugno a giovedì 12 giugno, dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 17 alle ore Piac19;
Verranno esposte le seguenti opere:
“I Grant You Refuge“: anticipazione di una mostra collettiva realizzata da sei fotografi palestinesi sulle condizioni di vita della popolazione a Gaza. «Questi dieci scatti iniziali sono un doloroso richiamo ad un’attenzione che si sta assopendo e alla speranza di pace che dobbiamo con perseveranza continuare a coltivare». La mostra completa verrà proposta nel prossimo autunno da Caritas e utilizzata per percorsi con giovani, scuole e parrocchie.
“Lo sguardo e il confine” è una raccolta di 10 fotografie ideate e scattate da ragazze di età compresa tra i 12 e i 16 anni al termine di un percorso realizzato in Caritas su storia e tecnica fotografica affiancato alla riflessione sul rapporto con l’altro e il confine che ci separa e/o mette in relazione.
“Muri, confini e nuvole“: verrà esposta una selezione delle tavole originali di Silvio Boselli realizzate per le pubblicazioni dei volumi Azur del Mare e Boom Boom Bunny (40Gb Editore, 2025), i temi sociali delle migrazioni e della guerra vista attraverso gli occhi dei bambini acquisiscono nuove forme di rappresentazione attraverso l’arte dell’immagine e la delicatezza dell’acquerello.
Amarcord una serata speciale dei “mercoledì coi grilli per la testa” in via Roma al 163 – 13 Novembre 2024 un particolare del pubblico all’iniziativa “di cultura popolare e dialettale” con il giornalista Ettore Cravedi, la cantante Marilena Masserini, il chitarrista Loris Callegari
Tutto ebbe inizio in quel del maggio 2022: un gruppo di cinque incontri “sperimentali” con autori piacentini al mercoledì in via Roma al 163. A seguire l’ovvia pausa estiva, poi la ripresa in autunno con due obiettivi dichiarati. Far sapere che “in via Roma si può”. Già, la città intera può venire nella via troppo spesso definita luogo di degrado mentre, questa la scommessa, insieme si può fare cultura, condivisione, e infine inclusione sociale che appunto rappresenta lo scopo principale dell’attività dell’Organizzazione di Volontariato ospitante, Fabbrica e Nuvole che, per inciso, in quel momento stava vivendo, dopo un momento di stasi, un momento di rilancio del quale anche i mercoledì letterari potevano essere strumento utile.
Secondo grande obiettivo, dare uno spazio agli autori, narratori e poeti ma anche musicisti, illustratori, artisti, opinionisti vari, aventi una caratteristica, l’essere del territorio. In una parola, piacentini. Di regola “in ombra” rispetto ai nomi della grande editoria ma, questa la scommessa di fondo, con contenuti presenti nelle loro opere scritte di pregio e comunque di diretto interesse per la realtà locale, il vissuto nella nostra piccola realtà.
Alla fine dei nostri tre anni conclusi in questo maggio 2025 ci siamo avvicendati in 95 offrendoci “in pasto” ad un pubblico che ha sempre fatto sentire la sua presenza, qualunque fossero le condizioni climatiche. Una sola serata con 10 presenti, una sola con 54 – ampiamente superato il limite massimo di accessibilità ovvero con gente in piedi -, tantissime presentazioni con dai 20 ai 30 partecipanti.
Ma non solo; per diversi autori più o meno al debutto è stata l’occasione per avere un’opportunità di crescita, uno stimolo per continuare lungo il percorso personale arrivando a nuove pubblicazioni oppure a nuove occasioni per presentarsi alla città o nel territorio facendo tesoro dell’esperienza con i nostri “mercoledì coi grilli per la testa” e, dettaglio non trascurabile e non certo di poco conto, ogni narratore e ogni poeta digitando nome e cognome in google lo trova associato ai mercoledì con informazioni dettagliate tanto sul piano della persona quanto sul proprio percorso letterario e anche questo non è cosa da poco.
Insomma, come organizzatore dell’iniziativa, giunto al termine dei nostri primi tre anni, come posso negare la soddisfazione personale che cancella appunto tutte le pene dell’organizzazione stessa?
Certo non tutto è oro quel che luccica. Negli ultimi mesi sono intervenute incomprensioni con la direzione dell’organizzazione ospitante che, di suo, sta vivendo una fase con non pochi problemi organizzativi inevitabilmente generanti tensioni e stanchezze. Rispetto alla situazione con la quale ero venuto a contatto tre anni fa, sono aumentati i volontari insegnanti disponibili con conseguente proposta di numerosi corsi per immigrati stranieri. Attività di notevole bisogno per la città ma ovviamente determinanti impegno organizzativo non indifferente a fronte di numerosissimi stranieri/studenti iscritti e partecipanti con la necessità della ricerca di nuovi spazi (e anche questo genera tensioni).
Innegabile che anche la chiusura forzata per motivi di sicurezza delle attività della libreria tradizionalmente utile per il sostegno di autofinanziamento, determina ulteriori problemi, tensioni legate appunto alle diminuibili disponibilità economiche, tensioni che inevitabilmente hanno generato riflessi anche nei rapporti di condivisioni organizzative e di contenuti.
Sono stati tanti e tante, a conclusione dell’ultima serata del 28 maggio, a chiedere notizie, ad evidenziare l’importanza dei mercoledì tutti “piacentini”, a ricordare che ne è uscita anche la pubblicazione di un’antologia di racconti, appunto racconti di “quelli dei mercoledì coi grilli per la testa“. Sono stati tante e tanti, compresi alcuni partecipanti occasionali, a raccomandare di proseguire dopo la pausa estiva l’esperienza, unica nel territorio quanto a continuità e incidenza.
Beh, sicuramente il 28 maggio abbiamo concluso un ciclo triennale che ha saputo garantirci notevoli gratificazioni soprattutto sul piano dei contenuti, della condivisione di valori sociali, culturali, etici e morali che abbiamo espresso attraverso la parola, orale, scritta, talvolta musicata. Tutto questo, ovviamente, resta e, per quanto mi riguarda, dovrà proseguire.
Del come e del quando abbiamo giusto un buon tempo per una dovuta inevitabile riflessione ma per ora limitiamoci alla gratificazione per un passato che abbiamo vissuto insieme con soddisfazione e gratificazione.
Devo anche evidenziare che la pausa estiva giunge “come il cacio sui maccaroni” o il grana padano sui maccheroni bobbiesi preparati con l’ago da maglia e conditi con un saporito sugo di stracotto di manzo oppure con salsiccia. Siamo oramai al dunque, con Dalila, per il nostro cambio casa; di scatoloni preparati siamo già a 100 e vuotato un armadio, ne resta un altro, quello propriamente nostro di noi due, per tacer del comò, dei cassetti dei comodini, dei libri dedicati ai manicaretti delle varie regioni della nostra cultura mediterranea. Insomma, l’impegno con la nuova casa c’è, impone molto tempo dedicato e la preparazione di un ciclo dei “mercoledì” significa dedicare tempo al tempo, programmare, scegliere letture dedicate, leggere, approfondire ove necessario, contattare, incontrare, programmare.
Ma non basta. Ormai da mesi langue la mia attenzione a quelle che potrebbero essere in un futuro indefinito mie nuove pubblicazioni. I “mercoledì” sono stati un’esperienza che mi ha arricchito ma che, nello stesso tempo, si è rivelata peggiore del più feroce dei più assetati vampiri, una vera e propria idrovora delle mie energie. Senza perlatro dimenticare il tempo quotidianamente dedicato al mio blog che, ve l’assicuro, non mi lascia certo spazio per distrazioni. Vogliamo poi trascurare le necessità di dedicare attenzioni a Lorenzo, il mio nipote piccolino che, quando arriva in casa e mi vede seduto al computer subito mi prende per mano e pretende vada a giocare con lui?
Sapete, sono ben quattro le “opere incompiute” che giacciono nel cassetto della scrivania e in file sul computer, tre già in parziale bozza da rivedere e concludere, la quarta ancora in appunti raccolti in tre agendine e sinceramente non vorrei lasciarle appunto come “le incompiute del Claudio” in eredità a Dalila, figli e nipoti. Voglio di nuovo sentire il profumo della “mia” carta stampata dandomi da fare per contemporaneamente coinvolgere nella lettura altri e altre.
Insomma, qualche tempo di pausa è una necessità imprescindibile.
Ah, dimenticavo, i miei “vecchi” colleghi (e soprattutto colleghe) che cinque anni fa ho salutato all’arrivo del tempo della pensione, hanno ben pensato, qualche tempo fa, di nominarmi di nuovo Presidente del Circolo Lavoratori dell’Asl (lo ero già stato dal 1987 al 1993) per diciamo “riallineare” una situazione critica sul piano degli adempimenti giuridici e fiscali oltrechè situazione da chiarire per quanto allo stato delle potenzialità economiche e delle capacità di proposte attività. Insomma, anche lì c’è tanto da fare per un adeguato rilancio.
Ma questi, direte, son fatti e problemi miei e, diciamo il vero, sarei un padre degenere ad abbandonare i “mercoledì” che sono stati e sono una “creatura mia cresciuta insieme a tutti e tutte voi”.
Dunque?
Dunque intanto passiamo quest’estate di pausa, rigeneratrice di forze, di ideee di chiarezze.
Per il momento vi informo che martedì prossimo, il 10 giugno, sarò alla galleria Biffi Arte di via Chiapponi per presentare con l’autrice dei testi Leili Maria Kalamian il volume “Azur del mare” illustrato da Silvio Boselli ed edito da 40GB editore, ovvero dall’amico Simone Tansini, organizzatore della serata e in generale protagonista del 1° Festival “Il canto della Terra” in corso tra il 30 maggio e il 13 giugno.
Per chi avesse tempo, sarà un’iniziativa interessante come interessante è il libro. Parola mia. Dunque appuntamento a martedì 10 ore 17.30 stavolta in via Chiapponi al 39, alla Galleria Biffi Arte. Anche se sarà di martedì, lo spirito è sempre quello dei nostri “mercoledì”.
Terza iniziativa oggi alle ore 15 della 1^ edizione del Festival “Il canto della Terra” che ha come obiettivo la sensibilizzazione dei giovani ad una cultura della pace in cui arte e cultura solidaristica si fondono.
Nell’occasione saranno protagonisti i giovani studenti dell’istituto “Gozzano” di Calendasco con l’organizzazione del maestro Simone Tansini.
Sarà inoltre presentata un anteprima della mostra fotografica e di illustrazioni “Visioni solidali” la cui apertura ufficiale è invece prevista per il prossimo sabato 6 presso il Centro Il Samaritano in via Giordani n. 14.
Un evento che, con la regia di Simone Tansini, coniuga teatro sociale, impegno civile e musica d’autore nel più generale contesto di un festival che attraverso sette appuntamenti vuole unire la solidarietà, la fotografia etica, il teatro, la musica e l’illustrazione spesso con protagonisti, come nell’occasione dell’odierno spettacolo teatrale, i giovani già coinvolti nei percorsi musicali e teatrali e in vari laboratori realizzati sul territorio.
Il festival, lo si ricorda, si propone come punto di convergenza tra linguaggi artistici multiformi e finalità inclusive e sociali trattando temi così urgenti nel mondo di oggi come la migrazione, la lotta alla dispersione scolastica, la guerra e la pace, e in generale la sensibilizzazione dei più giovani ad una cultura nuova.
IL CANTO DELLA TERRA – Linguaggi di vita e solidarietà – 1^ Edizione
Il Festival Il Canto della Terra – Linguaggi di vita e solidarietà vuole rappresentare un grande momento di convergenza e riflessione tra diversi linguaggi e diverse anime della nostra comunità. Come prima edizione, nell’ottica di un’ideale prosecuzione negli anni a venire, il festival vuole unire la solidarietà, la fotografia etica, il teatro, la musica e l’illustrazione. Cuore pulsante del progetto saranno i giovani coinvolti nei percorsi musicali e teatrali e i vari laboratori sul territorio (scuole elementari, secondarie di primo grado e Liceo Gioia di Piacenza) che si esibiranno in diversi degli eventi proposti. L’iniziativa prende spunto dalla stretta connessione fra il direttore artistico Simone Tansini e i mondi della scuola e delle associazioni legate alla solidarietà come Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio, Unicef e Mondo Aperto, e vuole essere un punto di convergenza di linguaggi artistici multiformi e di finalità inclusive e sociali trattando temi così urgenti nel mondo di oggi come la migrazione, la lotta alla dispersione scolastica, la guerra e la pace, e in generale la sensibilizzazione dei più giovani ad una cultura nuova. Tutto ciò con un legame forte e fertile con il territorio. La direzione musicale è affidata al M. Gianluca Feccia del Centro Artistico Musicale San Lorenzo, mentre il coordinamento del progetto sociale è del Dr. Francesco Millione di Caritas Diocesana Piacenza-Bobbio
EVENTO DI APERTURA DEL FESTIVAL
Stamattina, alle 11, al Teatro dei Teatini in via Scalabrini si alza il sipario sul Festival con protagonisti ben 150 bambini in coro (provenienti da: IV Circolo Didattico di Piacenza, Istituto Comprensivo Gandhi di San Nicolò – Istituto Gozzano di Calendasco – Scuola Primaria Paritaria Sant’Orsola di Piacenza). Dirige il coro il Maestro Simone Tansini accompagnato da un ensemble formato da Gianluca Feccia e Leonardo Calori al pianoforte, Jacopo Carini al flauto, Gabriele Schiavi al violino e la voce del Soprano Sara Scippe.
Musiche di Mozart, Mahler, Beethoven, Schumann, Verdi, Doppler a cui si alterneranno letture di poesie e brani ispirati alla pace e ai diritti umani da parte degli studenti del Liceo Gioia di Piacenza a cura della prof.ssa Donata Horak.
IL FESTIVAL: 7 INIZIATIVE DAL 30 MAGGIO AL 13 GIUGNO
Il Festival “Il Canto della Terra – Linguaggi di vita e solidarietà” vuole rappresentare, come si diceva, un momento di convergenza e riflessione tra diversi linguaggi e diverse anime della nostra comunità.
Cuore pulsante del progetto saranno le ragazze e i ragazzi provenienti dalle scuole primarie e secondarie oltrechè dal Liceo Gioia coinvolti nei percorsi musicali e teatrali attraverso i laboratori tenutisi sul territorio dall’inizio del 2025. “Il Canto della Terra – Linguaggi di vita e solidarietà” non sarà unicamente realizzato e destinato ai ragazzi, saranno coinvolti anche scrittori, illustratori, musicisti, operatori del settore sociale di grande e riconosciuta esperienza.
IL PROGRAMMA DETTAGLIATO
Venerdì 30 maggio, ore 11 – Sala dei Teatini: Il canto della Terra – Evento di apertura del Festival
Sabato 31 maggio ore 18 – Teatro la Limonaia:Azur del Mare, Spettacolo teatrale
Martedì 3 giugno ore 15 – Castello di Calendasco:Che storia … l’orchestra!Spettacolo musicale e teatrale
Venerdì 6 giugno ore 18 – Centro Il Samaritano di Caritas Diocesana Piacenza-Bobbio:Visioni solidali, Apertura mostra fotografica e di illustrazioni.
Sabato 7 giugno – Centro Il Samaritano:Mondi Possibili – L’illustrazione come strumento di educazione alla solidarietà, iniziativa destinata a formatori e docenti a cura di Silvio Boselli
Martedì 10 giugno ore 17,30 – Galleria Biffi Arte: Presentazione del libro “Azur del Mare” e del progetto M0, presente l’autrice Leili Maria Kalamian, moderatore lo scrittore e poeta Claudio Arzani.
Venerdì 13 giugno, Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Dagli occhi dei bambini, ore 17,30 tavola rotonda sul tema dei bambini e la guerra, moderatrice la giornalista Eleonora Bagarotti – ore 18,30: reading musicale e presentazione del nuovo libro Boom Boom Bunny (40Gb Editore) a cura di Simone Tansini. Voce narrante Virginia Mazzoni, pianoforte e musiche del M. Gianluca Feccia. Saluti finali e conclusione del festival Il Canto della Terra.
Presentazione del libro di Augusto Bottioni e Maurizio Migliavacca. Intervengono Pier Luigi Bersani (Presidente ISREC), Dario Squeri (autore della prefazione) e Don Davide Maloberti (Direttore del Nuovo Giornale). Coordina Carla Antonini (direttrice ISREC). Sabato 31 maggio alle ore 17 presso il Salone Monumentale della Biblioteca Passerini-Landi
Il sospiro di sollievo che accompagnò la Liberazione, a Piacenza come nel resto d’Italia si accompagnò a un altro sospiro, questa volta di angoscia: la popolazione infatti era allo stremo, la disoccupazione era destinata a crescere con il rientro dei prigionieri di guerra, il cibo scarseggiava e i prezzi sarebbero aumentati sempre di più.
A una società sofferente che chiedeva con urgenza risposte, fu la politica a darle. Uomini e donne con provenienze e convincimenti differenti seppero parlarsi e individuare in fretta chi tra loro avrebbe potuto ricoprire i ruoli chiave per far ripartire città e provincia. In un confronto franco e appassionato, democristiani, comunisti e socialisti fecero quello che si vorrebbe sempre dalla politica: operarono per il bene di tutti. E aprirono la strada a una stagione democratica che in Italia non c’era ancora stata.
Senza indulgere alle beatificazioni, ma tratteggiando quello che accadde in maniera storicamente impeccabile, Augusto Bottioni e Maurizio Migliavacca portano il lettore a scoprire nel dettaglio anni difficili e indimenticabili. Che risultano una lezione per l’oggi.
Elezioni 1948 – Manifesto del Fronte Popolare, la lista unitaria tra PCI e PSI
Con la presenza straordinaria di Francesco Bonomini, in accompagnamento musicale a Stefano e per un festoso saluto al pubblico in occasione della chiousura dei tre lunghi anni dei nostri “mercoledì coi grilli per la testa”
Il Maestro Stefano Ghigna, laureato in pedagogia, insegnante di scuola primaria supplente in varie località tra cui Orezzoli, Zerba, Missano, Castignola, e infine a Caorso. Attualmente in pensione, da qualche anno per l’esattezza dai giorni in isolamento del Covid, quando nei paesi e nella città tutti si era chiusi in casa, lui è rientrato nella nativa Val Perino al Mulino Mazza, nel piccolo gruppo di case lambite dalle acque del fiume Perino, letteralmente immerse tra i boschi a poca distanza da Villanova Chiesa.
Dopo una vita passata in pianura dunque quello che, con le sue più di 80 primavere, potremmo chiamare “il ragazzo dei boschi” é tornato alle origini. Nella valle tra i monti Mangiapane, Osero, Capra, all’ombra della quattrocentesca torre d’Erbia che dominava la vista. Scoprendo la necessità di inventarsi muratore, elettricista, tuttofare per sistemare quella vecchia casa bella all’esterno ma con la possibilità di estensione e ristrutturazione della cascina. Problemi. Crepe da sistemare e l’acqua del fiume vicino che erode tutto, la necessità di vigilare sullo stato del ponte mentre si teme franino gli argini. E tuttavia, dice Stefano, “quando sono seduto sotto la pergola leggo, dormicchio, la vita si fa serena, sorrido, a volte si chiacchiera con i vicini salvo subito dopo ritagliarsi momenti propri”. In una parola, la vita nelle nostre valli. Dove lentamente ha trovato concretezza la passione di sempre, scrivere.
Sono ormai quattro le opere realizzate dallo scrittore della Val Perino, ultima delle quali il romanzo “I prigionieri di Dio” (Pontegobbo edizioni) che Stefano mercoledì proporrà alla rassegna letteraria “i mercoledì coi grilli per la testa”, la rassegna letteraria che settimanalmente da tre anni presenta narratori e poeti piacentini o che comunque con i loro scritti raccontano del nostro territorio e che addirittura nell’autunno dell’anno scorso hanno realizzato una raccolta di racconti piacentini inediti dal titolo significativo: appunto “quelli dei mercoledì coi grilli per la testa”.
A Stefano dunque il compito, vagamente velato di tristezza, di concludere un ciclo triennale di incontri settimanali che hanno visto avvicendarsi e proporsi sull’ipotetico palco di via Roma ben 95 protagonisti: scrittori, opinionisti, esperti, musicisti, filmmakers, fumettisti, illustratori, cantanti della Piacenza popolaresca.
Tre anni di un’esperienza nata e pensata anche per dimostrare a tutta la città che “passare, venire in via Roma si può” smentendo la sensazione di una diversità che non esiste: anche in via Roma si può venire e condividere cultura anche grazie appunto all’associazione Fabbrica e Nuvole impegnata nel campo della solidarietà e dell’inclusione sociale e che, oltre ai corsi per immigrati, promuove e ospita nei locali della Scuola Azzurra anche i mercoledì letterari piacentini.
Chiude dunque mercoledì Stefano con un romanzo nel quale tempo moderno e tempo antico si intrecciano. Da un lato brindisi e grande Storia rievocata nei nostri giorni a tavole imbandite da amici durante escursioni in ValTrebbia risalendo alle origini del Cristianesimo.
Una pagina dopo l’altra rivivremo contemporaneamente lontane imprese, ingiustizie, lotte di potere, personaggi raccontati senza veli. Gli imperatori, da Augusto fino a Nerone che farà decapitare San Paolo, divulgatore e regista del messaggio cristiano. Oltre a comparse più o meno illustri tra cui la gens del Pisone, originaria della piacentina Velleia. Tutti impegnati per scoprire chi vince e chi perde e, come scoprirà il lettore, sapendo che la Storia riserva sempre sorprese.
Claudio Arzani, giornalista e scrittore, ideatore e organizzatore della rassegna, sarà come di consueto il conduttore della serata alla quale è annunciata altresì la presenza estemporanea di Francesco Bonomini che eseguirà le sue ballate popolari tradizionali all’organetto diatonico d’accompagno all’autore protagonista e come saluto al pubblico in occasione della chiusura del ciclo della rassegna dei mercoledì con scrittori piacentini, rassegna come si diceva giunta al suo terzo anno. Infine si concluderà con il consueto buffet offerto dall’associazione Fabbrica e Nuvole.
Quando: domani 24 maggio 2025, dalle ore 15 alle ore 24.30 Dove: sedi varie Celebrazione dell’accettazione sociale e l’auto-accettazione delle persone LGBTQIA+ con numerosi eventi in programma. Ospiti:
Vladimir Luxuria, nota attivista per i diritti LGBTQIA+, presentatrice televisiva, una delle prime persone trans MtF pubbliche in Italia
On. Alessandro Zan, eurodeputato, attivista per i diritti LGBTQIA+
Sabrina Bambi, presentatrice radiofonica radio 101, comica
Gianmarco Negri, Avvocato, primo sindaco trans FtM d’Italia
Marika Gambardella, attrice trans MtF, protagonista della serie Netflix “Mare Fuori”
Programma della giornata
Ritrovo e intrattenimento pre-Parata
Quando: ore 15 Dove: Giardini Margherita, via Alberoni Intrattenimento di Tadam Circo nell’area di prato di fronte al Gazebo in ferro (dalle ore 15 alle ore 16)
Parata
Quando: ore 16 Dove: lato Via dei Mille Partenza della Parata con la partecipazione di: Marching Band del Piacenza Jazz Club, Trenino Arcobaleno per le famiglie, Associazioni con striscioni, due Carri del Piacenza Pride con DJ Set e Drag Queen del Drag Attack, Carro del Borgo delle Perse di Milano, Auto vintage Golden Din Din.
Dibattiti
Quando: dalle ore 18 Dove: Giardini Margherita, via Alberoni Interventi dei rappresentanti delle istituzioni, Associazioni e ospiti con Dj set di sottofondo e a seguire momento libero di ristoro presso gli street food.
Drag Show
Quando: ore 21 Dove: Giardini Margherita, via Alberoni Drag Show del Drag Attack alternato a Dj Set.
35 racconti per conoscere l’uomo del Medioevo piacentino in una società viva econflittuale tra Guelfi e Ghibellini, tutto un mondo che è molto più vicino al nostro di quello che siamo soliti immaginare!
Claudio Arzani, di regola conduttore degli incontri settimanali in via Roma al 163 della rassegna letteraria “I mercoledì coi grilli per la testa”, il prossimo 21 maggio alle ore 18 si propone come protagonista nella veste di scrittore e poeta per affrontare un tema di particolare attualità: l’ipotesi di un ritorno alla produzione di energia attraverso la fusione nucleare, un processo ancora nella fase sperimentale tantoché la stessa Ue prevede l’inizio dei lavori per la realizzazione del primo impianto solo nella seconda metà del decennio.
L’incontro prenderà spunto da una pubblicazione dello stesso Arzani, titolo “Il soffio del vento – Da Chernobyl a Caorso” (Pontegobbo edizioni) con la quale si ricorda nella forma del racconto quel 1° MAGGIO 1986 quando sui cieli italiani arrivò la nube radioattiva fuoriuscita dalla centrale nucleare di Chernobyl posta a migliaia di chilometri di distanza. “E pensare che l’allora piano di emergenza elaborato per quanto alla centrale di Caorso prevedeva a malapena, in caso di analogo incidente, l’evacuazione al massimo di pochi chilometri dalla centrale”.
Nel libro si riportano testimonianze di chi in quei giorni si ritrovava in Russia per l’occasione della Festa del Lavoro, documentazione fotografica delle manifestazioni di protesta organizzate nella nostra Caorso, infine la testimonianza dell’allora “Sindaco della centrale” come veniva definito il socialista Luigi Pelo’, particolarmente impegnato sul tema dello smaltimento delle scorie radioattive, un tema che ancora oggi non ha trovato soluzione: “l’individuazione del luogo dove realizzare un unico centro di raccolta continua ad incontrare l’opposizione delle comunità locali per cui non se ne fa nulla”, chiosa Arzani, “e di conseguenza il tema sicurezza resta di costante attualità anche per quanto riguarda la nostra Caorso dove tuttora insiste un deposito temporaneo per rifiuti radioattivi di bassa attività, deposito da demolire per adeguarlo agli standard di sicurezza più recenti”. Attualmente, va ricordato, sono 51 le zone individuate per la possibile realizzazione del Centro di raccolta nazionale “ma nessuna novità si prospetta per la decisione da parte governativa considerate le alzate di scudi da parte delle popolazioni interessate.”
Fa poi sorridere, prosegue Arzani “l’ipotesi non solo di tornare al nucleare in Italia di fatto come scudo rispetto alle scellerate scelte energetiche conseguenti alle sanzioni per la guerra in atto in Ucraina ma appunto strappa un sorriso ironico quel tale Carlo Calenda, senatore della Repubblica, venuto a Caorso per ipotizzare la realizzazione di una nuova centrale anzi per la riapertura dell’attuale definita gioiello di efficienza, dichiarazione segno di incredibile superficialita’ o forse peggio, considerato che le strutture della vecchia Arturo sono in parte smantellate e comunque tecnologicamente ormai inadeguate”.
Nella serata Arzani, sempre a proposito della imprevedibile pericolosità della scelta nucleare (“perché non esiste un nucleare sicuro, nè civile nè tantomeno militare”) parlerà anche della situazione di Fukushima-Daiki a 14 anni dal disastro dell’esplosione della centrale giapponese focalizzandosi sul rilascio nell’Oceano Pacifico in atto dal 24 agosto 2023 delle acque di scarto della centrale radioattive per la presenza di trizio. “Una scelta che ha provocato proteste e preoccupazioni da parte dei paesi confinanti sullo stesso tratto di mare con addirittura la sospensione dell’importazione di prodotti ittici dal Giappone da parte della Cina”.
Contemporaneamente alla presentazione del libro e all’approfondimento del tema da parte di Arzani, Dalila Ciavattini proporrà la lettura di poesie contenute nel libro “Il soffio del vento” con accompagnamento musicale da parte di Francesco Bonomini. Infine, a conclusione della serata, il consueto buffet offerto dall’associazione di volontariato Fabbrica&Nuvole.