26 luglio 1943: truppe tedesche al Passo del Brennero, inizia l’occupazione dell’Italia

Il 25 luglio il Duce si reca dal Re a Villa Savoia per il consueto colloquio settimanale; non sa che già in quel momento la sua scorta è sotto controllo, e duecento carabinieri circondavano l’edificio, mentre un’ambulanza della Croce Rossa è in attesa di portarlo via prigioniero.

Alle 22,45 del 25 luglio la radio interrompe le trasmissioni per diffondere il seguente comunicato:

Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di Capo del Governo, Primo ministro e Segretario di Stato, presentate da S.E. il Cavaliere Benito Mussolini, e ha nominato Capo del Governo, Primo ministro e Segretario di Stato, S.E. il Cavaliere Maresciallo d’Italia Pietro Badoglio.

Badoglio, per non destare sospetti nei confronti dei tedeschi, pronuncia, in un discorso radiofonico alla nazione, le parole:

[…] La guerra continua a fianco dell’alleato germanico. L’Italia mantiene fede alla parola data, gelosa custode delle sue millenarie tradizioni […].

L’indomani (lunedì 26 luglio) la notizia apre le prime pagine dei quotidiani. Mussolini viene prima relegato a Ponza  e poi all’Isola della Maddalena.

Le notizie dell’arresto di Mussolini e della formazione del Governo Badoglio sono accolte in tutt’Italia con manifestazioni di giubilo; gli antifascisti e molta gente comune, che magari fino al giorno prima aveva approvato il fascismo,  scende in piazza e distrugge i simboli del vecchio regime, inneggiando alla democrazia e alla pace. In molte città i soldati, i Carbinieri, la Milizia, sparano sui manifestanti ferendone e uccidendone decine.

Nel frattempo, su diretta autorizzazione del Fuhrer, al Passo del Brennero si segnala il passaggio di truppe tedesche e si registrano diversi scontri. L’occupazione ha inizio.

 

Saluto all’immagine d’accompagno ad Arzyncampo, la chiesa di San Lorenzo a Cerignale

Finise settembre ed ecco l’immagine (di copertina) che se ne va, ci abbandona, esaurito il suo tempo. Merita però un saluto affettuoso perché ha rappresentato l’estate. Cerignale, il secondo paese meno popolato della Regione Emilia dopo Zerba, entrambi tra i monti dell’Appennino piacentino, a pochi chilometri l’uno dall’altro ed entrambi a pochi kilometri dalla vicina Liguria. Difficile vivere lontano dalla società dei consumi, ritornare alle fatiche dell’agricoltura, dell’allevamento animale, dei pascoli, dei prodotti dei boschi. Certo qui tutto ha colori e soprattutto sapori diversi. Cespi di insalata, rossi pomodori, zucche, carote, uova, carni selvatiche. Nulla a che vedere con quanto troviamo sui banchi dei supermercati o sulle bancherelle dei mercati cittadini. Per tacere dell’aria, dell’ossigeno che tantissime piante sanno ‘elargire’ con generosità. Eppure i più se ne vanno. Muoiono gli anziani e i giovani sono già altrove, i figli in città o nei paesi della pianura, i nipoti negli States Hudson, Baltimora, Tuxon, oppure ad aprire ristoranti oltre Manica. Lungo la strada, quella statale 45 che ti porta a Zena, superato Bobbio e poi Marsaglia, non è raro imbattersi in case abbandonate che stanno proprio lì, sul ciglio. Case cantoniere, case di un passato contadino, case sulle quale ancora svetta la scritta ‘trattoria’ o una vecchia tabella arrugginita ‘Sali e Tabacchi’, capanni per attrezzi a disposizione di cantonieri in pensione da anni non sostituiti con una manutenzione conseguente, un tanto al kilometro ed erbacce trionfanti. Vetri delle finestre rotti, tapparelle serrate con pezzi mancanti, porte in legno chiuse e malridotte, pareti scrostate, erba imperante, qualche tetto già crollato e può capitare di ammirare una famiglia di cinghiali in transito, lucertole a godere del sole e serpentelli in attesa d’arrotamento. Fa tristezza, questa strada tra il monte da un lato e il dirupo dall’altro, il fiume a un centinaio di metri laggiù in fondo. Ma quando siamo arrivati, in una bella giornata di sole, a Cerignale per visitare una mostra organizzata in una stalla restaurata (leggi qui la cronaca), la tristezza è sparita. Tanti villeggianti nelle case ristrutturate e nelle stradine oppure seduti su panchine a disposizione, un albergo, fiori, fontane, un terrazzamento dal quale ammiri campi lavorati, balle di paglia, pascolo, verde, verde, tantissimo verde.  Pace e silenzio rotto solo dalle voci della gente. E da quel trattore in una vigna non troppo distante. Una vera e propria realtà da sogno anche se … temo ormai di essere contaminato, sono ormai troppo vecchio per pensare di abbandonare l’aria pesante della pianura, il caos assordante del traffico, lo stress, l’ansia, a tutto quello cui sono ormai purtroppo assuefatto. Purtroppo Cerignale non sarà la mia residenza permanente ma il ritorno, in questa splendida valle, sarà certo. Per un pranzo all’Albergo del Pino, per un saluto al Sindaco, per bere un bicchiere alla Fonte della Pace. Saluto così l’immagine della chiesa di San Lorenzo, simbolo imperante in testata ad ‘Arzyncampo’ in questo mese di settembre a rappresentare questa estate che ormai ha attaccato il sole e il caldo al chiodo. Alla prossima bella stagione, magari già a Primavera..  

 

Addio verdi praterie di Splinder, Arzyncampo emigra, se ne va per non morire

La fine del tempo, olio su tela di Sergio Lai

Addio, verdi praterie di Splinder che, da quella ormai lontana fine di settembre 2006, hanno ospitato Arzyncampo. Questo è l’ultimo post, l’ultima pubblicazione: da domani, martedi, i Padroni del sito, quelli di Dada S.p.a. , in onore a logiche puramente commerciali, chiudono, azzerano, oscurano, affossano, colpiscono con la mannaia assassina di chi ha il potere e decide in barba a tutti i fessacchiotti che, in questo strumento, hanno creduto.

Da domani, comunque e invece, Arzyncampo prosegue, ospite di un’altra piattaforma, Altervista, indirizzo arzyncampo.altervista.org ma quanti amici andranno persi, quanti resteranno impantanati nelle sabbie mobili delle spiegazioni assolutamente superficiali per cambiare piattaforma, spiegazioni superficiali e di nulla operatività? Insomma, un vero tradimento. Ma da chi agisce con l’unico metro del business, del guadagno, del danaro, cosa puoi mai aspettarti? Berlusconi insegna.

Per fortuna ha funzionato la solidarietà ed io devo ringraziare due grandi blogger: Marilena e MariaCristina con quest’ultima che mi ha fornito la dritta finale per il redirect ovvero la funzione che consente, a chi richiamerà il vecchio Url, di essere reindirizzato sul nuovo.

Insomma: … e nonostante la mannaia assassina dei Padroni, la storia continua, ci rivediamo domani, naturalmente in un altro altrove. So long, dear friends, so long, Splinder.

Naufraga Splinder nel web. Arzyncampo, morto e sepolto, vilmente assassinato, vive!


Funerale di un socialista, olio su tela di Antonio Corriga

Ancora poche ore e Splinder chiuderà. Inopinatamente. Cinque anni che se ne vanno. Senza parole. Non me la sento di ringraziare per questi cinque anni di ‘ospitalità’. Ritengo la chiusura un colpo basso: allora tanto valeva non iniziare nemmeno ad offrire disponibilità ed ospitalità, tanto valeva non acquistare questa piattaforma qualche anno fa.

Ma lasciamo stare. Ormai separazione è, inutile rimuginare sul passato. Nonostante il colpo mortale inferto quelli di Dada falliscono esattamente come hanno fallito Berlusconi e Bossi quando volevano mettere il bavaglio a tutti i blog. Insomma, Arzyncampo vive ancora, sono riuscito a riportare quasi tutti gli oltre 1600 post in una nuova piattaforma: martedi arzaniclaudio.splinder.com naufraga definitivamente e il nuovo indirizzo è arzyncampo.altervista.org. Ma non solo. Addirittura si raddoppia e, al blog consueto, si affianca Arzyncampo (remake) che ospita tutti i racconti, miei e dei tanti altri ospitati in questi lunghi cinque anni insieme: arzyncampo.blogspot.com.

Purtroppo niente redirect. Chi si collegherà con il vecchio url finirà in un limbo indistinto, nel nulla assoluto, nel silenzio di un omicidio consumato. Quelli di Dada s.p.a., i ‘padroni’ di Splinder, dichiarata la scarsa redditività, disposta senza se e senza ma la chiusura, fino alla fine sono stati latitanti e pressapochisti dando indicazioni pressochè inutilizzabili. Così 441.663 contatti registrati passano nel dimenticatoio, restano un ricordo. Ecco. A loro, a tutti coloro che hanno seguito Arzyncampo in questi cinque anni un grazie ed un abbraccio e, per chi vorrà, dalla fine un nuovo inizio. Qui.

'Fiume al tramonto', un'opera di Salvatore Marchionne da Napoli, adatta al tempo del tramonto di Splinder.com e di Arzyncampo


Fiume al tramonto, olio su cartone telato di Salvatore Marchionne
 

Un'opera che capita a fagiolo. Anzi, che sta come il cacio sui maccheroni. Meglio ancora: sui maccaroni, quelli che ammazza Alberto Sordi, l'americano de Roma. Un lungo fiume avviato verso il tramonto, l'ultimo viaggio verso l'ultimo bagliore del sole che muore. Come le migliaia di blog che avevano scelto Splinder.com come piattaforma di base. Ormai lo sappiamo: i proprietari hanno deciso di chiudere, decretando la fine di milioni di post, di racconti, di confidenze, di poesie, di fotografie, di confronti, di scambi. Il padrone, quello delle belle braghe bianche, ha sempre il coltello dalla parte del manico, m'insegnava mia nonna, quella di saggezza contadina. Cambiano i tempi, è arrivata la tecnologia, siamo andati sulla Luna, è caduto il comunismo, finalmente a casa anche Bossi e Berlusconi ma non cambiano i metodi e i padroni son sempre quelli. Chiusura, senza neanche sapere perchè. Così, lentamente, gli ultimi post, come l'acque del fiume, superano i ponti, salutano paesi e città, defluiscono verso l'orizzonte, dove sta il sole che altrettanto lentamente mestamente muore. Splinder.com chiude, Arzyncampo [questo, Arzyncampo], muore. Resta però la solidarietà espressa dall'amico Piergiorgio Bertolotti ("mi dispiace, veramente") oltre alle bellissime parole di Cristina Sandri di fronte all'annuncio di ieri: "Mi dispiace tantissimo…. Arzyncampo fa parte di un pezzo del mio passato che mi ricordo volentieri, che mi piaceva… senza un perchè, ma perchè???". Parole che servono per dire: cari signori padroni di Splinder, avete tradito la nostra fiducia, state commettendo un errore. Se voi foste maccaroni, noi tutti saremmo tanti Alberto Sordi.

La lunga e tortuosa strada giunge alla fine: Splinder.com chiude, addio Arzyncampo. Senza nemmeno diritto ad un perchè.


Cielo stellato con la strada della vita, olio su tela di Sergio Lai
 

Cinque anni da poco compiuti, un lungo cammino durato oltre 1600 post, pochissimi giorni 'saltati', una punta oltre i 1000 contatti giornalieri (oggi ridotti ad una media di 200) ma soprattutto tanto impegno. Arte, poesia, viaggi, fotografia, racconti, recensioni, sensazioni. Arzyncampo, come si prefiggeva, è sceso in campo ed ha detto la sua, sempre e comunque, senza nessun bavaglio.

Ora la meta è raggiunta, il cielo stellato sarà il custode di quello che è stato, la parola fine sta per essere scritta. La lunga e tortuosa strada giunta alla fine, 'The long and widing road', 1970,  l'ultimo 45 giri dei Fab Four, i Beatles. Subito dopo, ciascuno per la sua strada.

Così Arzyncampo: un semplice annuncio ieri, Splinder.com, la piattaforma, la porta d'accesso al web, al mondo del virtuale, la porta che generosamente ci ha ammessi all'Altra Dimenzione, quella dell'Universo Mondo, dal 31 gennaio chiude.

Resta un tempo limitato per salvare il salvabile, per selezionare i post importanti, creare un archivio e scoprire che ogni post è un ricordo, l'indelebile momento d'un istante di vita vissuta. La poesia di un amico, la fotografia di quella ragazza argentina col nome ormai avvolto nelle nebbie del tempo e dell'oblio, quel racconto minore che avevi dimenticato, la fotografia censurata dalla Polizia Postale, l'articolo letto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, quello che aveva attirato l'attenzione del Ministero dell'Interno e del Comando Generale dei Carabinieri.

Forse sarà possibile l'esodo, la tradotta verso un qualche 'regno' altro, una qualche altra generosa e pietosa piattaforma che accolga i resti di migliaia di blog senza più patria e senza terra, costretti ad emigrare senza neanche il diritto ad un perchè. Ma non sarà la stessa cosa.

Senza parole.

"RetroAtelier: ritorno al fascino che fu": una proposta di Maria Susanna Laterza, critico d'arte in Milano (e qui nasceva Artinsieme sottobraccio ad Arzyncampo

E, per chi accede a facebook un consiglio utile per solleticare l’immaginario
l’intera pagina di RetroAtelier – Ritorno al fascino che fu

Ma non basta
a tutti i naviganti con pass per facebook, attenti al guppo
ArtInsieme sottobraccio ad Arzyncampo
e per capire ecco il biglietto d’invito:

Cari amici, care amiche, da oggi “Arzyncampo”, il mio Blog dedicato ai sogni, alla poesia e all’utopia, va a braccetto con “Art Insieme” e diventa così anche una pagina in facebook: un’occasione per fare gruppo, scambiare fotografie, video, notizie, poesie, musiche, opere d’arte, libri che abbiano un unico comune denominatore, la speranza di un mondo a misura d’uomo. Amore, giustizia, libertà, pace, negazione della guerra, natura, sono questi i valori che condividiamo e che vi invito a rappresentare attraverso le vostre opere e i vostri pensieri.
Una bella opportunità di confronto con la possibilità per me di pubblicare i contributi di “Art Insieme” sul blog “Arzyncampo” e così blog in splinder e gruppo in fb andranno a braccetto, faranno comunella e mi auguro bisboccia, con la speranza e l’augurio che gli amici dell’uno e quelli dell’altro diventino un gruppo unico nel nome dell’Arte.

Anni da blogger: la stagione delle foglie che scivolano nell’aria per l’ultimo saluto alla stagione passata




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Val Trebbia, PonteBarberino, agosto 2010

Pioveva nell’estate d’autunno vestita

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Così, rieccoci in pista. L’estate volge al termine, settembre tutte le ferie le porta via, il ciclo annuale si conclude, s’iniza il nuovo periodo che porterà dritto filato fino alla nuova estate. S’inizia in sordina, con lo spleen dell’autunno, le foglie in procinto d’ingiallire che s’apprestano a librarsi qualche istante nell’aria per un ultimo saluto all’anno passato ed alfin, scivolare a terra. Era l’ormai lontano 2006 quando iniziava il cammino Arzyncampo. Diario personale carico ora di ambizioni letterarie ora semplice testimonianza di esistenza.  Fasti e onori sono alle spalle. Dopo tanti contributi, tante testimonianze lanciate nell’arena del web, sembra calato l’autunno. Come superare il tempo che passa e innova, come evitare che il telo della dimenticanza cali sul consueto, sul ripetuto, sul già detto? Per settimane, per tutta la primavera e l’inizio di questa ambigua estate spesso travestita di tempo d’autunno, il blog ha registrato oltre 600 visite quotidiane. Ora il counter faticosamente raggiunge quota 250.  Forse niente altro che un fisiologico calo di creatività, forse il subentrare di altre attenzioni, forse l’intervento di qualche disillusione, forse la presa d’atto del tempo passato che non può tornare. Forse. Forse che sì, forse che no. Intanto, faticosamente, ma a denti stretti si riprende.

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Dalle stelle al profondo del futuro mare, vicissitudini presenti e future del vostro caro Arzyncampo




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Sea 20, oil on canvas, by Ben Stockwell

www.saatchi-gallery.co.uk/…//105243.html

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Un colpo di reni e Arzyncampo, lunedi 21 giugno, dopo un lungo periodo a “vivacchiare” tra i 400 e i quasi 500 accessi, punta minima 251 sabato 29 maggio, eccolo ritornare oltre quota 600. Puntigliosamente: 649. Sicuramente una rondine che non fa primavera (subito, il giorno dopo, un ritorno nei ranghi estivi con la lancetta ferma a quota 467, praticamente poco più d’una collinetta). Proprio come viviamo un’estate dove una rara giornata di sole non fa certo estate, tra uno scroscio, un diluvio, una grandinata, un tornado e altro imperversare vario che par d’essere a fronte di un epocale cambiamento climatico che chissà. Magari, invertendo il tempo, ci riporterà dinosauri, tirannosauri, velociraptus e mostri altri. Tutti sotto la stessa pioggia, tutti sotto lo stesso ombrello. Bipedi, quadripedi, vegetariani, carnivori, perfino federalisti, divisionisti, razzisti e leghisti. Sperando almeno in una piccola grazia: liberi da Brunettolo, Berluscolo e Bossy-ex-dur. E chi rimarrà? Chissà, forse un popolo altro, gente che lavora a cui nessuno regala case a loro insaputa, tutti ad arrabattarsi per pagar la rata del mutuo e dell’auto, tutti ancora a sbirciare sull’ultime nuove da Arzyncampo. Mentre l’acque salendo dai mari e scendendo dai cieli, sommergeranno le terre e la pianura padana ed allora, continuando di questo passo, diventerà il vostro caro blog che trasmette dai profondi degli abissi oceanici e Arzyncampo cambierà nome, diventerà ArzAtlantis, il blog sommerso, ma non tacitato. Inabissato ma libero. Per la gioia di Tremontolo, padrone e Signore delle superstiti terre emerse. ArzArlantis. A tasche vuote, un blog per un popolo lasciato in mutande. Nel gelo del blu, dipinto di oscuro profondo blu marino. Piovono. Decreti succhiaquattrini. Estate azzerata. Ed il governo, per antonomasia, è sempre più ladro. Tutto normale alla luce d’un timido sole di passaggio.

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Alti, bassi, vita da blogger: s’affaccia Primavera e verran giorni nuovi, altri tempi, migliori, peggiori, comunque diversi




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Passeggiata di Primavera, olio su tela, di Alessandro Cremonini

www.alessandrocremonini.it/passeggiata.htm

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Il canto del cigno, sperando non si sia trattato dell’ultimo bagliore del sole che muore. Dopo aver raggiunto vette ragguardevoli di accessi attestandosi su una media superiore alle 600 visioni quotidiane con punte oltre le 700, ecco Arzyncampo sbancare i contatori toccando quota 1073. Succedeva lunedi 8 marzo, giorno già speciale di suo, dedicato a tutte le donne e, forse, alla componente femminile dell’anima del blogger che, giorno dopo giorno, attiene al suo spazio nel web e inventa il post da offrire all’ormai affezionato ancorchè invisibile pubblico di lettori. A seguire altri due colpi di coda, con 745 accessi il martedi e 684 di mercoledi. Da quel dì, l’inizio della discesa. Attestazione nella fascia 500 con punte minime a 420 sabato 27 marzo e addirittura 368 il giorno dopo, domenica. Effetto della primavera che bussa alle porte? Certo, calano in generale le presenze nel web, il sole che spunta nel cielo invita a dismettere il pastrano e ad avventurarsi nelle prime pedalate lungo l’argine del Grande Placido Fiume, magari ad ammirare come procedono i lavori per la costruzione del nuovo ponte che porta in riva lombarda. Ricordando il crollo, di pochi mesi fa, di quel ponte che aveva inaugurato Vittorio Emanuele, l’allora Re, quello piccoletto, quello da operetta. Incide forse anche una certa stanchezza del blogger. Sospesa la recensione di libri letti: il tempo tiranno e gli impegni rubano spazio al relax della lettura. Sospesi i resoconti delle visite a mostre ma anzi sospese le visite stesse. Che dire? Probabilmente conclude il suo tempo una stagione, il generale inverno s’appresta al letargo, quel che doveva essere è stato, obiettivi raggiunti oppure obiettivi mancati ma comunque il tempo passato è alle spalle, chi ha avuto ha avuto chi ha dato ha dato, concluso il ciclo delle rap-presentazioni si chiude una fase, occorre pensare ed entrare in una nuova stagione. Nuovi obiettivi, nuove situazioni. S’affaccia all’uscio Primavera. Dunque, verran altri tempi, non migliori, non peggiori. Diversi.

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Non importa cosa dicono e se dicono, l’importante è che ti visitino: motto celebrativo dal libretto rosso di Arzyncampo




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Il lago e la barca a vela, olio su tela, di Gioacchino Natalini

www.venziart.com/…/Natalini/Natalini.htm

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Un importante e soprattutto imprevisto susseguirsi di numeri: dai 626 accessi di martedi 12 gennaio Arzyncampo giusti giusti 15 giorni dopo sfonda anche quota 700, per l’esattezza 724 visitatori  mercoledi 27 gennaio, giorno aureo di san paganini. Giorno di stipendio e dunque il giorno de la paga del blogger, almeno in senso di gratificazione. In aumento anche i commenti e, fatto curioso, riferiti a post datati diversi mesi. Insomma, un blog sempre più a tutto campo, non a caso appunto Arzyncampo. Battuta davvero di basso profilo ma diventa sempre più difficile celebrare successi che si susseguono nonostante appaia sempre più evidente la difficoltà di mantenere alto il ritmo. Ma finchè la barca va, come suggeriva l’Orietta nazionale, lasciamoci andare alla corrente, in fondo era questo l’obiettivo sperato in sede di avvio, quattro anni fa circa: diventare un punto di riferimento. Invero si ignora quale sia il riferimento, l’arte, la poesia, i racconti, la fotografia, la cronaca, ma poco importa. Lo diceva Arz-Tzè-Tung nel suo libretto rosso parafrasando un opera letteraria di tal Mao, non importa cosa dicono e se dicono, l’importante è che ti visitino. Che cosa questo produrrà? Mah, chissà chi lo sa, chi vivrà, vedrà. Viviamo alla giornata, tiriamo a campare come ormai d’abitudine anche nella vita concreta con in cattedra la crisi economica e le promesse (da marinaio) del governo in tema di riduzione delle tasse e d’aumento di stipendi e pensioni. Meglio un blog navigante in internet per puro diletto, piuttosto che un Berlusconi e un Bossi sull’uscio di casa. Espressione di antica verità di Arzyncampo, un blog pieno di saggezza.

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626 volte 626 per Arzyncampo, con un piazzamento di tutto rispetto in Shinystat nella categoria Cultura e società-Letteratura




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Val Trebbia, Pietra Parcellara

The long and winding road

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E’ un periodo, confesso, di molte tensioni. La fortuna di avere ‘vecchi’ genitori e suoceri esibizione vivente dell’allungamento dei tempi di vita, in quattro oltre i limiti medi di aspettativa di vita, limiti fermi d’attorno agli ottantanni: un piacere averli ancora, i miei ‘vecchi’ ultrottantenni, 80vogliadivivere, ma il tempo qualche conto in termini di salute, lo presenta e a saltar di qua e di là tocca ora ai figli. Dare, avere. Una ruota che gira, lentamente gira e per chi molto ha dato di sè,  giunge l’ora di avere mentre chi fino a ieri ha solo avuto ora giustamente deve dare. Gira, la ruota gira, l’importante è che la barca va e finchè va, tutto va. Orietta Berti docet. La fortuna di avere figli in gamba con una forte propensione artistica ed una conseguente inevitabile situazione fluttuante da ‘diversamente occupati’ con soddisfazioni morali, molte incertezze, prospettive incerte e pochi dinè ma un ricco futuro carico di sogni e speranze. Un lavoro, mio, che in fondo mi diverte ed una busta paga che mi soddisfa, ma quanti grattacapi, tensioni, contraddizioni! Con l’imperativo spesso di dover deludere speranze ed aspettative altrui. Il volto arcigno del dovere. Soddisfazioni letterarie, ma quanta fatica per trovare spazi! Amici ed amiche che posso definire davvero tali, di fianco ad altri ed altre che rappresentano vere cocenti delusioni. Come definire quell’amico che, a trentanni di distanza, confessa con una punta di soddisfazione di essere uscito con quella che allora era la ragazza che vantava il mio cuore? Così va la vita. Poi, quell’amico presunto tale si domanda del perchè mi sia negato alle ultime rimpatriate.  Dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io. Rapporti al limite degli amorevoli sensi ed una moglie con la quale da 26 anni si porta avanti un’impresa di tutto rispetto e di grande impegno, l’impresa famiglia. Luci. Ombre. Ombre. Luci. Una punta di rammarico per quei due amici che, all’alba dei 55 anni, hanno deciso, a quanto si sa di buon accordo, di dividere le loro strade. Amor che viene, amore che va. Luci, colori, effetti speciali e improvvisi cali di tensione. Ivi inclusa la stanchezza di inventare ogni giorno, ad ogni sera, Arzyncampo e, confesso, ad ormai quasi quattro anni dopo l’inizio spesso faticosamente s’arranca. Si fa fatica, ci si perde. Serate tirate per i capelli e pezzi che garantiscono soddisfazione ed orgoglio. Come il fatto di scrivere, esprimersi in versi o in racconti. Lunghissimi silenzi, mente e penna che girano a vuoto attorno ad un’idea o anche semplicemente nel vuoto assoluto. Talvolta, improvvisi, inattesi, basta uno stimolo impensato e nascono, sgorgano, come una cascata, un fiume d’acqua azzurra. Talaltra domina di nuovo sovrano, urlante, il silenzio. Magari per settimane. Mesi. Poi un elemento minimale, imprevisto, e la mente, il cuore, l’anima, si scatena. Mesi d’attesa poi in una pausa al bar la ricerca affannosa di un biglietto usato del metrò per buttar giù quella poesia che rende gloria ad una carezza al cuore di magari un anno prima. Impossibile ragionare di programmato, atteso, preordinato. Ogni giorno un pezzo. Provare per capire la complessità, la drammaticità degli istanti di vuoto. Con mille ringraziamenti a quanti all’ultimo istante fanno pervenire un contributo, un pezzo, una lirica, un’immagine, un qualcosa di sè. Sì, l’impegno porta alle gratificazioni. Martedi 12 di gennaio, per la prima volta, il blog ha tagliato quota 600. La carica dei seicento di Arzyncampo. Anzi, 626, sei due sei! Seicentoventisei accessi al blog nell’arco delle 24 ore. Con un paio di anticipi premonitori: sabato e domenica, sia pur con un numero di accessi attestato sui 550, il blog in Shinystat ha conquistato posizioni tra i primi 15 classificati nella top della categoria ‘Cultura e Società/Letteratura’, con un piazzamento addirittura all’11° posto sabato scorso. Lunedì retrocessione a quota 16 ma, con le 626 visualizzazioni ecco il ritorno a quota 11 in classifica. Non sono passati due anni da quando, con sorpresa e soddisfazione, registravo il fatto straordinario ed eccezionale dei 100 contatti quotidiani! Poi, con l’avvio della collaborazione di Enlis e a seguire quella di Marie Florence dalla lontana Argentina, la crescita costante. Oggi Marie Florence, costretta dalla gelosia del marito, si è persa e la vena di Enlis pare esaurita. Il gradimento del blog no. Gratificazioni. Riconoscimento dell’impegno. Sono invece sempre rare le interlocuzioni. Molte visioni ma poche comunicazioni. Eccezione in occasione dei magnifici 626: uno di questi ha voluto lasciare un commento ad un post del 2008, regalandomi la sua opinione, dandomi dell’imbecille su una questione di daini scannati dai lupi nell’appennino. Gratificazioni ed umiliazioni. Tempo addietro una mano misteriosa, un hacker nascosto nell’ombra riuscì ad infettare oltre 200 post costringendomi ad una intera giornata di ‘pulizia’, post per post. Nonostante sia un periodo di molte tensioni, di tristezze ecco che a quelli si affiancano momenti di delicatessen. A fine anno un caro amico e collega ha formalizzato la domanda di pensione e il suo esser vecchio diventa un pò il mio non esser più giovanissimo. Ragazzino eterno. Ma solo nell’interiore interno. A Capodanno, rompendo una tradizione ormai consolidata, non ho impazzato come di consueto con l’invio di sms augurali. Inviati alcuni, un numero limitatissimo, segnale evidente di scarso entusiasmo, di un sottile stato di spleen che avvolge l’anima. Ieri, curiosando nel cellulare nuovo, ho scoperto in ritardo l’sms mandato da una donna che, inviandomi una nave d’auguri, ha saputo sussurrare al mio cuore. Oggi l’ho ringraziata, ho atteso di vederla con il cuore in gola come succedeva tanti anni fa, a quindici anni. Ah, sì, certo, quel messaggio, mi ha risposto con non chalance, m’è costato un sacco, l’ho mandato a tutti. Vette elevate e fossa delle Marianne, si scende, si sale, il mondo è fatto a scale, ora si sale poi si scende. Così del resto è la vita. Chiari. Scuri. Domani accompagno mamma ad un esame in gastroenterologia, occorre indagare su quel senso di nausea che da qualche tempo la tormenta. Esclusa per ovvi motivi una gravidanza che sarebbe da guinnes, speriamo siano calcoli, vocazione tardiva per una forma di matematica intestinale. Chiari. Scuri. Ombre. Luci. Per una notte in sala, dove sta il computer, s’è acceso un lampadario con 626 lampadine. E non basta. 24 ore dopo, per l’esattezza proprio ora mentre scrivo, ecco altre 641 lampadine legate al rendiconto del giorno 13 di gennaio. Corna e bicorna: sperando non debba seguire un black-out o un terribile corto circuito!

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Val Trebbia, Pietra Perduca, 13 agosto 2009

“Si fa un salto da Arzyncampo”, ed ogni giorno sono 500, giovani, meno giovani ma tutti aitanti e forti




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Romantiche acque, olio su tela, di Carla Colombo

nuke.artnova.it/LinkClick.aspx?userticket=eLK..

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Una valanga, una massa premente nella “sala delle notizie in attesa”. Di elaborazione, di scrittura, di pubblicazione sul blog. Visite a mostre d’arte, il viaggio in Polonia, libri letti da recensire, le nebbie sul mare a Rimini, il festival delle letterature a Pescara, poesie racconti ed interventi di amici e amiche, fotografie, di tutto un po’. Forse parallelamente anche l’emergere d’una certa stanchezza a tenere il ritmo, la pubblicazione di un articolo al giorno, praticamente un quotidiano, un quasi giornale. Niente di troppo lontano da Eugenio Scalfari. O quasi, pressapoco, giù di lì. Un quotidiano. Che spesso muove nel silenzio, nella mancanza di reazioni di commenti di interventi da parte dei lettori. Che pure ci sono. Domenica 29 novembre per la prima volta Arzyncampo ha messo piede tra i primi 15 blog censiti nella speciale classifica di ShinyStat categoria “letteratura e cultura” (mica bruscolini!). Quindicesimo, naturalmente, con un numero di accessi a quota 508, piuttosto alto per la giornata festiva. Una posizione che poi, in settimana, già dal lunedì (552 contatti) pur aumentando gli accessi, è subito stata ridimensionata con un posizionamento attorno al 20° posto, ribadendo l’irraggiungibilità di quota 600 accessi (la meglio performance ha fissato il numeratore a 596 lunedi 9 novembre). Ma il blogger, pur non mai soddisfatto, pur mirando sempre a vette più alte, non può che ritenersi gratificato. Cogliendo l’occasione per salutare e ringraziare  quanti, pur silenti, non mancano di “far un salto da Arzyncampo”.

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Pace, amore, poesia, cronache di viaggi sul treno toccato in sorte
rap-presentazione del volume
Vietato attraversare i binari
Servirsi del sottopassaggio

Racconti poetici in versi e in prosa di Claudio Arzani

Venerdi 4 dicembre 2009 ore 18.00
Via Giordano Bruno, 6 Piacenza

si alterneranno

i commenti di Augusto Bottioni di Fiorenzuola,

le poesie recitate da Tiziana Mezzadri di Castel San Giovanni,

l’analisi letteraria di Fausto Chiesa da Borgonovo Val Tidone,

le ballate popolari eseguite con l’organetto diatonico da

Francesco Bonomini di Bacedasco




Anni da blogger: uno del popolo silente dei 527 lettori. Carlo Scagnelli

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Mietitura, di Antonio Cutino
bellapalermonline.com/index.php/galleria/87/d…
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Tre anni, da quel lontano fine settembre 2006 quando iniziava l’avventura di Arzyncampo. Non avrei mai creduto, allora, di arrivare al traguardo tagliato giovedì 17 settembre 2009: il counter di Shynistat per la prima volta ha superato quota 500 accessi giornalieri. Addirittura 527. Ricordo, anni fa, quando Remo Bassini, direttore di un bisettimanale di Vicenza, La Sesia, romanziere ormai affermato, scriveva di aver superato lo stesso traguardo con il suo blog, “Appunti”. Poi precisava di temere si trattasse di un errore. Comunque i suoi livelli di gradimento mi sembravano, allora, visti dal basso dei miei 50 accessi giornalieri, comunque stratosferici, irraggiungibili. Invece. Dopo una settimana (quella scorsa) passata oltre quota 400, ecco superata una vetta che lascia increduli. Non nego faccia una certa impressione e dia spunto per qualche riflessione. Dall’inizio dell’estate Arzyncampo non scende mai sotto la posizione numero 30 tra i siti più frequentati nella categoria “cultura e letteratura” di splinder, confrontandosi alla pari con siti letterari basati su ben diversi mezzi tecnologici a disposizione, siti di case editrici, siti accademici. Certo, c’è il rovescio della medaglia. Il 65% degli accessi ha alla base la ricerca di immagini e non la lettura del testo quotidiano. Non è un caso se i commenti sono rarissimi e nessuno “interloquisce”, praticamente nessuno entra in confronto o in contraddittorio. Un blog di consultazione e di visione. Che comunque porta a casa non poche soddisfazioni: viene ripreso da altri blog, da giornali presenti nel web, viene richiamato da social network. Ieri nel tardo pomeriggio, portando a passeggio Akira, il mio meticcio di compagnia, all’angolo tra piazzale Libertà e via Farnesiana per poco non vengo investito da un cretino (così ho pensato) che in bicicletta andava sul marciapiede riservato ai pedoni. Non ho ritenuto sollevare polemiche, ho girato l’angolo proseguendo lungo il percorso stabilito dal mio amico cane. Il ciclista invece ha cambiato direzione, tornato indietro mi ha inseguito e, raggiungendomi alle spalle, ha urlato il mio nomecognome. Carlo Scagnelli, architetto, perso di vista da anni e anni! “Che piacere vederti, sai che ti leggo sempre, caro Claudio?”. L’ho guardato con scetticismo. Carlo ha sempre fatto grandi sparate, appariscenti bagliori lanciati verso il cielo, luci, colori ed effetti speciali ai quali da sempre è opportuno far abbondante tara. Letto dove, letto cosa? “Ma sul tuo blog, naturalmente”. Un blog costa impegno, fatica, dedizione. Ma, a volte, restituisce gratificazione. Il 17 settembre 2009, giorno di pubblicazione di un articolo di opinione politica di Carmelo Sciascia, artista e pittore d’origini siciliane trapiantato a Mortizza, bassa padana a un passo dal Grande Placido Fiume, grande sensibilità sociale, forse grazie a Carmelo Arzyncampo mi ha restituito 527 gratificazioni. Che dire? 527 volte grazie. Per inciso. Nello stesso giorno ho ritornato a Massimo Avenali la bozza del racconto che, a breve, dovrebbe essere pubblicato nella raccolta che ha coordinato per Neo edizioni. Il finale è stato cambiato dall’editore. Peccato. Ma, devo riconoscerlo, nella nuova versione “rende” molto meglio. E comunque nella prossima settimana dovrebbe entrare in stampa: un traguardo inseguito per quattro anni! Intanto finalmente ieri nel tardo pomeriggio sono stati resi noti via internet i risultati della prima selezione ai corsi di montaggio, regia e sceneggiatura del Centro sperimentale di Cinematografia di Roma. Escluso Fabrizio dal corso di regia. Ma ammesso alla seconda selezione per sceneggiatura: test e colloquio il 12 e il 13 ottobre. L’importante è perserverare.