“Ex Ospedale militare, vegetazione e abbandono”: la foto di Alessandro Bersani pubblicata in Portfolio su Libertà dell’8 giugno 2025

LA FOTO RACCONTA – La costruzione dell’ex Ospedale militare a Piacenza si deve al ministero della Guerra nel 1866-1869. Si tratta di un gigantesco complesso architettonico che occupa tutto viale Raimondo Palmerio e parte di via Genova fino ad un bel tratto di via XXIV maggio. L’interno dell’area che occupa è in prevalenza coperto da rigogliosa vegetazione. Del progetto di trasformarlo in polo universitario millantato alcuni anni or sono non si sa più niente. Anzi il sito storico versa in stato di evidente abbandono. L’unico dato positivo osservandolo dal satellite di Google è l’apparente buona cura dei tetti che coprono le migliaia di metri quadri calpestabili. Purtroppo ancora nessun segno di restauri o riqualificazioni.

Alessandro Bersani

Durante il periodo della Grande Guerra (1915-1918), l’Ospedale Militare di Piacenza svolse un ruolo cruciale nella cura dei soldati feriti e malati. La struttura, gestita dal personale medico dell’Esercito, era dotata di reparti specifici per soldati di truppa, ufficiali e prigionieri di guerra. L’ospedale si avvalse anche dell’aiuto di volontari della Croce Rossa Italiana, della Croce Bianca, della Croce Rossa americana e di suore delle diverse congregazioni religiose. 

“La Madonna del popolo e i bombardamenti”, l’immagine di Alessandro Bersani in Portfolio, Libertà del 1 giugno 2025

LA FOTO RACCONTA – “Il popolo di Piacenza che durante gli orrori della guerra sentì la vigile presenza dell’Immacolata a lei madre di misericordia si affida riconoscente e la proclama sua regina nel 1° centenario del dogma di Maria Immacolata. 8/12/1954” Questo recita l’iscrizione che si trova alla base dell’opera in bronzo del nostro Luciano Ricchetti che è posta alla base della famosa colonna di Palazzo Farnese che regge la statua dell’Immacolata al centro di piazza Duomo a Piacenza. La scultura è intitolata “Madonna del popolo” e ricorda i bombardamenti che durante la seconda guerra mondiale colpirono la nostra città e la protezione mariana ricevuta.

Alessandro Bersani

3maggio 1944: la luce del sole del primo mattino mostra uno spettacolo allucinante. Piacenza si sveglia ed emergono le ferite del bombardamento

“Albergo San Marco, da Verdi all’abbandono”, la foto-testimonianza di Alessandro Bersani pubblicata in Portfolio su Libertà del 25.05

LA FOTO RACCONTA – Costruito nel XVIII secolo per volontà del Capitolo della Collegiata di San Gervaso per farne l’Osteria di San Marco, fu in seguito venduto a Francesco Dosi che nella prima metà dello stesso secolo ne fece il più importante albergo nel centro storico. Frutto di numerose integrazioni e modifiche architettoniche racchiude in sé come lo vediamo oggi diversi stili. Il nostro Giuseppe Verdi vi abitò per parecchio tempo e anche Gustav Klimt lo frequentò. Nel secolo scorso fu sede dell’Ausl e anche del comando dei vigili urbani. Noi “boomers” qui ci siamo vaccinati e abbiamo pagato le contravvenzioni. È molto triste vederlo in completo stato di abbandono pur essendo tutelato dalla Soprintendenza ai beni cultura.

Alessandro Bersani

Giuseppe Verdi

“Guglielmo da Saliceto, 500 anni e non dimostrarli”, lo scatto di Alessandro Bersani pubblicato in Portfolio su Libertà del 18.05.2025

LA FOTO RACCONTAIntitolato al chirurgo medievale Guglielmo da Saliceto nato nella omonima frazione di Cadeo in provincia di Piacenza, il complesso architettonico visto da questa prospettiva non è subito riconoscibile. L’inquadratura dallo storico reparto di chirurgia mostra il cortile interno al quale si accede dall’ingresso principale di via Giuseppe Taverna. Si tratta dell’ospedale civile della nostra città. Pur avendo superato i cinquecento anni di età è stato nel tempo ampliato e aggiornato alle esigenze ed alla tecnologia ed è tutt’ora più che dignitosamente funzionante. Certamente una struttura costruita ex novo potrebbe forse essere migliore, ma credo che un polichirurgico in centro storico raggiungibile anche a piedi sia un bene impagabile.

Alessandro Bersani

Polichirurgico in centro storico raggiungibile anche a piedi? Un bene impagabile

“I portici di Piacenza, pochi ma sempre bellissimi”, lo scatto di Alessandro Bersani pubblicato in Portfolio su Libertà dell’11 maggio

LA FOTO RACCONTA – In tutta l’Emilia-Romagna negli abitati sono presenti i porticati, come quella di piazza Duomo che vedete qui. Partendo da Piacenza che ne possiede per la verità piuttosto pochi via via verso la Romagna se ne trovano sempre di più fino a raggiungere l’apoteosi del porticato a Brisighella (Ravenna). Qui infatti si trova la “via degli asini” che oltre ad essere sopraelevata è completamente porticata. La strada anziché avere i portici sui lati scorre proprio al di sotto di essi ed è quindi tutta coperta. I portici rappresentano un modo intelligente di utilizzare lo spazio urbano perché forniscono una serie di vantaggi. Riparano dal sole e dalle intemperie. Permettono alle persone di incontrarsi e socializzare magari sedute ad un tavolino all’esterno ma al coperto.

Inaugurazione nuova pavimenrazione terzo lotto- Foto Lunini Piacenza –

“San Raimondo, il ciabattino e il primo ospedale”, l’immagine di Alessandro Bersani pubblicata in Portfolio su Libertà del 4 maggio 2025

LA FOTO RACCONTA – Nel 1175-1178 Raimondo Zanfogni fondò il primo ospedale di Piacenza. Pur essendo un ciabattino analfabeta “Palmerio” (come fu soprannominato) svolse un apostolato molto intenso ed efficace. Impiegò quasi tutta la sua vita nella difesa e nella cura di poveri ed emarginati richiamando a sé le donazioni necessarie a finanziare le sue opere di bene. La piccola chiesa a lui intitolata si trova su Corso Vittorio Emanuele ed è attigua al ben più grande monastero di clausura da diverso tempo attivo anche come scuola. In San Raimondo sono custodite le spoglie del Santo chiamato Palmerio per via della palma che recava in mano di ritorno nella nostra città dai suoi pellegrinaggi.

Alessandro Bersani

San Raimondo Palmerio

“Palazzo Farnese come sarebbe stato senza la crisi”: l’immagine prodotta con IA da Alessandro Bersani e pubblicata in Portfolio su Libertà del 27.04.2025

LA FOTO RACCONTA – Quando nel 1561 il Vignola prese in carico la progettazione del palazzo che avrebbe consacrato la famiglia Farnese come grande potenza politico-economica non immaginava di essere interrotto nel 1602 per sopravvenuta scarsezza di mezzi economici. Insieme all’architetto Benito Dodi e utilizzando il modello ligneo realizzato dall’architetto Enrico Bergonzoni (500 chili di legno di ciliegio finemente lavorato) sul progetto del Vignola ho preparato questa ricostruzione virtuale di come sarebbe stata la ricaduta dell’enorme edificio sull’attuale piazza Cittadella. Ciò che vediamo su viale Risorgimento è infatti solo il lato destro del Palazzo che è stato costruito per un quarto delle sue dimensioni finali.

Alessandro Bersani

Dall’IA alla più ‘cruda’ realtà di Palazzo Farnese, l’Incompiuto

“Vicolo Pazzarelli, un angolo retto in centro città”: l’istantanea di Alessandro Bersani pubblicata in Portfolio su Libertà del 20 aprile 2025

LA FOTO RACCONTADalla metà dai portici di Piazza Duomo a Piacenza (lato via XX Settembre) si accede a vicolo Pazzarelli. Il disegno ad angolo retto rende particolare questa strada chiusa. Proprio qui aveva sede un albergo/ristorante rimasto in attività fino ad oltre la metà degli anni ’80: la “Trattoria della Posta”. La cucina era semplice ma gustosa ed economica, le camere non erano lussuose ma il costo era abbordabile. Il locale disponeva anche di uno sbocco sulla vicina via San Giuliano. Sulla destra in fondo si intravede un plateatico dal quale è possibile sbucare su via Venti attraversando il bar tabacchi del quale fa parte. Insomma il vicolo è sì chiuso ma gli edifici che vi si affacciano offrono accessi a diverse vie limitrofe.

Alessandro Bersani

Alessandro Bersani, fotografo cieco, autore del libro autobiografico “Vedo” e uno dei 26 autori dei racconti dell’Antologia “quelli dei mercoledì coi grilli per la testa” (LIR edizioni)

“La colonna che vale più della statua che sorregge”: lo scatto di Alessandro Bersani pubblicato in Portfolio, Libertà del 13.04.2025

LA FOTO RACCONTAVi sono casi nei quali la cornice è più preziosa del dipinto. Lo si può dire anche della statua bronzea di Maria Immacolata in piazza Duomo. Qui il basamento vale molto di più dell’opera (il cui autore è sconosciuto). La scultura poggia su una delle quattro colonne destinate a reggere il portale d’ingresso di Palazzo Farnese nella facciata mai realizzata. Se il faraonico progetto fosse stato portato a termine la facciata si sarebbe trovata nell’attuale piazza Cittadella («e Piacenza sarebbe la capitale mondiale dell’architettura», disse l’architetto Benito Dodi). Il lato che si vede da viale Risorgimento è quello destro. Nel cortile del palazzo è adagiata la seconda colonna. Le altre due sono la base della Lupa bronzea di piazzale Roma.

Alessandro Bersani

“Quei fiori in anticipo a San Giovanni in Canale”, la foto di Alessandro Bersani pubblicata in Portfolio su Libertà del 6.04.2025

LA FOTO RACCONTA – Si sa che San Giovanni è privilegiato per effetto delle sue frequentazioni giovanili. Nel tondo custodito nella pinacoteca di Palazzo Farnese a Piacenza e intitolato: “Madonna adorante il Bambino con San Giovannino” (dipinto nel 1475 dal grandissimo Alessandro Filipepi detto il Botticelli) l’artista raffigura proprio il santo insieme a Gesù. Bambini entrambi. Scherzi a parte, questa esplosione di fioritura anticipata dei peri da fiori che si trovano di fronte alla facciata della splendida basilica di San Giovanni in Canale mi ha colpito e spinto a scattare la fotografia. Un bel contrasto tra la muratura e la pietra statiche e la natura che invece corre e si sviluppa con una forza inarrestabile.

Alessandro Bersani

La Madonna adorante il Bambino e San Giovannino di Alessandro Filipepi detto il Botticelli

“La forza della natura che risveglia il platano”, lo scatto del fotografo Alessandro Bersani riportato in Portfolio, Libertà del 30.03.25

LA FOTO RACCONTA – Questa fotografia oltre ad essere quasi in bianco e nero può essere definita astratta perché non contiene elementi che la possono collocare in un luogo specifico. L’unico dato che emerge è il fatto che il soggetto è un platano. Le recenti piogge alternate alle giornate soleggiate in coincidenza con l’equinozio di primavera hanno stimolato l’attività dell’albero. Infatti si vedono i germogli che preannunciano l’arrivo della bella stagione e danno quindi gioia e serenità. L’ho scattata (ve lo dico) a Piacenza perché la forza della natura e quel cielo così drammatico mi hanno provocato un’emozione che mi auguro di potere trasmettere anche ai lettori di Libertà. Dato che sulla nostra città è raro vedere cieli movimentati quando capita non manco di fotografarli.

Desolante panorama di piazza Cittadella, dove stavano tanti alberi solo detriti, sassi e silenzio

“Sant’Antonino e la Porta del Paradiso di Piacenza”, la fotografia di Alessandro Bersani pubblicata su Portfolio in Libertà del 23.03.25

LA FOTO RACCONTA – La basilica di S. Antonino è una delle chiese più complesse di Piacenza Dedicata al santo patrono ha subito innumerevoli modifiche nei secoli. Di base in stile romanico ha accolto diverse integrazioni in stile gotico, come il soffitto a volte applicato all’originario soffitto a capriate in legno. Nel XIV secolo l’architetto Pietro Vago costruì sul lato nord questa “Porta del Paradiso” anch’essa in stile gotico destinata all’ingresso delle salme in occasione delle esequie. Si tratta di un esempio di architettura di pregio tanto che diversi anni or sono l’Università di Cambridge mi commissionò una fotografia per una pubblicazione ad hoc: un esempio di Piacenza nel mondo, insomma.

Alessandro Bersani

Porta del Paradiso

“Il nostro Angil dal Dom e il cielo sopra Piacenza”: la fotografia di Alessandro Bersani pubblicata in Portfolio su Libertà del 16.03.25

LA FOTO RACCONTAUno dei simboli più amati di Piacenza è l’angelo che si trova sulla cuspide del campanile della nostra bellissima Cattedrale. Noi lo chiamiamo affettuosamente “Angil dal Dom”. La statua che più che una scultura è il prodotto di uno sconosciuto artigiano del rame è stata installata ben 784 anni or sono però nel 1964 è stata rimossa e restaurata. Certamente non può competere con la Madonnina del Duomo di Milano che invece è stata scolpita in legno da un bravo artista e successivamente rivestita di lamiera metallica ricoperta di foglie d’oro, ma si difende comunque benissimo. Come la collega milanese è illuminata da alcuni proiettori che ne consentono la visione notturna.

Alessandro Bersani

Alessandro Bersani, fotografo professionista ha pubblicato un libro presentato in via Roma al 163 ai nostri ‘mercoledì’ nel giugno 2024. “Vedo” ovviamente il titolo per un libro autobiografico col quale Alessandro ci racconta della sua realtà fatta di ombre rivista attraverso l’obiettivo della macchina fotografica.

“Le pietre sollevate in piazza? Un colpo di fulmine!”: la fotografia di Alessandro Bersani in Portfolio su Libertà del 9.03.25

LA FOTO RACCONTA – Per un caso fortuito mi sono trovato a scattare questa foto subito dopo il recente cedimento delle lastre di pietra in Piazza dei Cavalli. La causa è evidente: un colpo di fulmine. Ovviamente si tratta di uno scherzo, come ogni tanto amo fare. Diverse ipotesi sul crollo del fondo della Piazza. Camminando verso il punto fotografato ho notato un certo sollevamento delle lastre antistanti quella zona. A sinistra in basso sembrerebbe evidenziarsi una gobba. é possibile che quel rialzo e quel cedimento possano essere attribuiti ad una sacca di acqua sotterranea? Chi lo può dire?Serve un’indagine approfondita e magari la rimozione di tutte le lastre per constatare le condizioni nelle quali si trova la base delle pietre.

Alessandro Bersani (a sinistra) in piazza Cavalli

“Via S.Antonino 10 anni fa: la luce della memoria”: la fotografia di Alessandro Bersani in Portfolio su Libertà del 2.03.25

LA FOTO RACCONTA: Ho scattato questa fotografia all’incrocio tra via S.Antonino e Largo Battisti esattamente dieci anni fa. Infatti, ad esempio, sulla destra è assente l’attuale bar al posto del quale si può vedere l’insegna di un noto negozio di pelletteria. Come sempre sono stato attratto dalle condizioni di luce del momento. Il controluce radente con foschia particolarmente di effetto. Propongo la foto ai lettori di Libertà per testimoniare di come la città cambi anche solamente in pochi anni e come le immagini di archivio siano importanti per la nostra storia: Il professionista archivia diligentemente le foto che produce e che in tempi successivi è in condizione di mostrare e riutilizzare.

Alessandro Bersani in una recente presentazione del suo libro “Vedo” alla Besurica