25 maggio 2024, alla libreria Fahrenheit, rap-presentazione di poesia e musica per sostenere BASTA INVIO DI ARMI, BASTA GENOCIDIO. E oggi, nell’urna, sosteniamo l’Europa per favorire un accordo diplomatico, L’EUROPA PER LA PACE
Il mio libro, il numero nove, può essere definito un libro ‘multifunzionale‘. Rappresenta intanto il racconto della mia ‘storia poetica‘, un lungo percorso iniziato negli anni ’70 e che prosegue tuttora attraverso le rap-presentazioni che appunto raccontano ora di una ora dell’altra parte del lungo racconto racchiuso in 70 poesie chiamate a celebrare i miei primi e (forse) ultimi 70 anni. Multifunzionale, dicevo, perché attraverso quelli che definisco ‘racconti in versi‘ permette di girare di contrada in contrada ogni volta aprendo una pagina diversa, un vissuto tra i tanti problemi di questa nostra complessa società. Del resto non lo dimentichiamo: era domenica 14 febbraio 1954 quando in quel di Fiorenzuola d’Arda la levatrice per la prima volta mi affidava alle braccia di mia madre che, mi avrebbe poi raccontato, sorrideva a quel suo bambino come mai aveva sorriso prima. Nello stesso tempo nel lontano villaggio vietnamita di Dien Bien Phu i Viet Min stavano preparando l’ultima battaglia contro i colonialisti arrivati dalla Ville Lumière: 10 mila le vite spezzate in due mesi di scontri all’ultimo sangue. Alcuni istanti di esitazione e lanciai un lungo, modulato, urlo di orrore e di protesta. C’en est que le debut, quell’urlo non era altro che il debutto, l’inizio, l’arrivo in un mondo rovinato da noi stessi, dove ‘ogni atomica è una boccia e i birilli son l’umanità, il capriccio di un capoccia e il mondo in aria salterà‘. Da allora nulla è cambiato, la pace e la libertà dei popoli hanno continuato e continuano ad essere martirizzate in Cecenia, Palestina, Iraq, Armenia, Eritrea, Afghanistan, Georgia, Ucraina, Siria, Libia, Tibet. Ed erano Europee, erano nostre le bombe che bombardavano Sarajevo.
Ricordate? L’Europa è nata nel nome della pace: mai più guerra, mai più soldati mandati a morire, mai più bombe che colpiscono ospedali, palazzi, profughi in fuga, che bruciano tende dove muoiono anziani, donne, bambini a decine! Bene, oggi sono nostre le armi inviate in Ucraina, sono nostre le armi vendute a Israele usate per una vendetta che si chiama genocidio. Sabato 25 maggio, nel cortile interno della libreria Fahrenheit di via Legnano, la quinta rap-presentazione del mio “70 anni di sogni, illusioni, speranze, poesia” ha preso spunto dalle liriche che raccontano appunto dei 70 anni vissuti nella Piacenza popolaresca, di quando la periferia della città, oltre il Vallo, oltre le mura di cinta medievali della città , erano tanti campi, isolati palazzi senza ascensore, gru e cantieri che rappresentavano il progresso, la ricostruzione, gli anni del boom economico. Poesie che ha letto Dalila, accompagnate come sempre dalle ballate suonate con l’organetto diatonico da Francesco Bonomini. Così 6 delle 70 poesie e, a conclusione, inevitabilmente, la settimana, “Sono tanti, in questo mondo, sono tanti a far la guerra“. Noi no, noi vivendo la nostra quotidianità, rispettando l’altra gente, amici nostri, amici noi di tutti, noi non facciamo guerre. Un inno all’amore, un inno contro tutte le guerre, contro la NATO, contro il governo di Israele, contro Hamas, contro Russia, Cina, Stati Uniti, Canada, contro la Francia di Macron, contro la Von Der Leyen. Contro l’INVIO DI ARMI ALL’UCRAINA, CONTRO LA VENDITA DI ARMI AD ISRAELE, CONTRO IL GENOCIDIO DI ANZIANI, DONNE, BAMBINI A GAZA. Così, dopo la rap-presentazione alla Fahrenheit, all’insegna della stessa idea di PACE, dobbiamo ricordare che la nostra Europa deve essere promotrice di accordo per via diplomatica, non di guerra, di distruzione, di morte. Dicono che le mie liriche siano ‘poesia sociale’. Non credo si possa poetare prescindendo dai problemi del mondo nel quale viviamo. Così la rap-presentazione del 25 maggio (come del resto quelle precedenti) era proiettata a questi giorni di giugno, di elezione del nuovo Parlamento Europeo che vogliamo per cui ricordiamo che sono quattro i partiti che coerentemente seguono un reale percorso di pace, di impegno per favorire un accordo diplomatico di pace: Alleanza Verdi e Sinistra, Movimento 5 Stelle, Pace Terra e Dignità, Libera. Sosteniamoli oggi col voto, per un futuro di speranza, per un’Europa in coerenza con il suo progetto originario.