(NdR) prosegue con l’undicesiomo ‘racconto in versi’ la pubblicazione del viaggio intrapreso nella misteriosa Valle del Serchio in Garfagnana sul treno toccato in sorte dall’incappucciato dal volto coperto. La saga é inserita nel volume “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio – Racconti poetici in versi e in prosa”, Vicolo del Pavone editore, Piacenza, 2009. La pubblicazione delle liriche in Arzyncampo é programmata in occasione dei mercoledì, non casualmente in contemporanea con i “mercoledì coi grilli per la testa”, iniziativa letteraria in via Roma al 163 dove peraltro recentemente il libro é stato riproposto. Attualmente risultano pubblicate “Tarot (nel limbo azzurrognolo ove albergano spiriti ed anime perse)”, “Nel residuo di tracce di caffè, un bambino se ne va”, “Diecimo Pescaglia (ove fagotto scuro sulla linea binaria non é un gatto nero)“ , “Antica Mulina (ove gli amanti ballan intorno alla luna)“, “Linea aperta con l’aldilà (ove s’ode sguaiata, smodata, grottesca risata)“, “La fiera dei mercanti”, “Casa rossa, casa cantoniera (oltre il ponte ove vivono anime perse)” , “740.278, locomotore a vapore (al valico del Lupacino transita anima persa)”, “Capolinea“. e “Fate nere, Fate le streghe – (nel limbo azzurrognolo chiude la porta una dama di nome Senza)”
ITACA (nel limbo azzurrognolo ove albergano illusioni che son perse)
La giovin donna e un bambinello s'approcciano alla riva del torrentello sul lato destro domina possente di roccia un solido portentoso masso avvinto nel verde dei rampicanti con alle spalle il folto del bosco, tra ombrose ed oscure piante a fatica s'inoltra diurna luminaria riflette il sentiero vividi colori, sembrano ballare tra i rododendri vibranti chiazze spezzano il mondo tetro, all'ombra d'un faggio un uomo osserva con la sinistra la donzella afferra il lembo della lunga vesta si intravvede ammiccante sottovesta lascia scoperta la caviglia destra balza la tesa del copricapo sgrana gli occhi l'uomo accovacciato, intona un canto il bambinello, della fanciulla s'ammira il bel volto s'ammira avvolto in pudico foulard ma ecco imprevisto che se ne sfugge libero irrequieto un ciuffo di chioma, scaglia il suo dardo l'intrigante Cupido, di trilli, squittii ed altri versi animali nell'aere del bosco s'intona un concerto, tra lo stormire delle verdi fronde s'alzan note di canzon della natura, madido sudore imperla la fronte del re dei Proci seduto nell'ombra vorrebbe fermare il cammin della donzella e il bambinello mandare a giuocare ma laggiù alla curva del torrente ecco apparire un vecchio barcone, malandato e con la vela strappata, a fatica da un contadino governato sotto i raggi del sole inclemente, il volto coperto al remo s'affanna, l'Incappucciato ritorna al suo regno, la donzelletta saluta e sorride. Torna nell'ombra il re dei Proci, cala la sera nasconde il sentiero, salgon sul barcone donzella e bambinello, sul grande masso dorme ignara lumachella.