“Nel residuo di tracce di caffè, un bambino se ne va”, la saga dell’Incappucciato dal volto coperto in viaggio sul treno toccato in sorte lungo la mysteriosa Valle del Serchio in Garfagnana, di Claudio Arzani

(NdR) prosegue con il secondo ‘racconto in versi’ la pubblicazione del viaggio intrapreso nella misteriosa Valle del Serchio in Garfagnana sul treno toccato in sorte dall’incappucciato dal volto coperto. La saga é inserita nel volume “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio – Racconti poetici in versi e in prosa”, Vicolo del Pavone editore, Piacenza, 2009. La pubblicazione delle liriche, iniziata lo scorso 24 gennaio con “Tarot (nel limbo azzurrognolo ove albergano spiriti ed anime perse), é programmata in occasione dei prossimi mercoledì, non casualmente in contemporanea con i “mercoledì coi grilli per la testa”, iniziativa letteraria in via Roma al 163 dove peraltro recentemente il libro é stato riproposto.

Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio, pubblicato nel 2009, le ultime copie disponibili presso Libreria Internazionale Romagnosi, Piacenza

NEL RESIDUO DI TRACCE DI CAFFE’, UN BAMBINO SE NE VA

L'incappucciato dal volto coperto
scrutando nel fondo d'un caffè,
anime perse tra dubbi ed angosce
per quattro scudi un destino rivela.

Anime perse, anime incerte,
dalli stenti s'ha pure d'uscire,
molte le vie ma poche sono rette,
se sbagli non pieghi l'iniquo destino.

Nella tazza, la tazza di caffè
nel fondo in fondo nella tazzina,
tracce sparse residuo di caffè
prendono vaga indefinita forma

forma dolorosa di un bambino
spaventato, spaesato, trasognato,
un bambino a braccia spalancate
agogna invano lancio di corda.

Nel residuo di tracce di caffè
se ne va un bambino se ne va,
supplicante attende lo s'afferri
per le sue disperanti manine

supplicante attende che l'afferri
per le sue imploranti manine,
vita negata in giorni esitanti
così il bambino presto se ne andrà

non resterà traccia alcuna
chiedeva amore e qualche carezza,
non resterà nemmeno l'abbozzo
del ricordo d'un diritto di vita.

Stazione ferroviaria di Ponte a Morciano
sferraglia inesorabile il tetro convoglio,
lanciato in corsa al buio dei monti,
i fuochi del campo illumina sulle ferite

guerrieri stanchi, Legione disfatta,
l'Incappucciato dal volto coperto,
chiusi gli occhi al buio della notte,
per quattro scudi ha rivelato destino.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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