“Tarot (nel limbo azzurrognolo ove albergano spiriti ed anime perse)”, la saga dell’Incappucciato dal volto coperto in viaggio sul treno toccato in sorte lungo la mysteriosa Valle del Serchio in Garfagnana, di Claudio Arzani

La Compagnia lascia Gran Burrone, stampa su tela

(NdR) si inizia la pubblicazione del viaggio intrapreso nella misteriosa Valle del Serchio in Garfagnana sul treno toccato in sorte dall’incappucciato dal volto coperto. La saga é inserita nel volume “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio – Racconti poetici in versi e in prosa”, Vicolo del Pavone editore, Piacenza, 2009. La pubblicazione delle liriche é programmata in occasione dei prossimi mercoledì, non casualmente in contemporanea con i “mercoledì coi grilli per la testa”, iniziativa letteraria in via Roma al 163.

TAROT
(nel limbo azzurrognolo ove albergano spiriti ed anime perse)
Ponte romano di cotto rossastro
Ponte arcuato scosso e battuto
tra centurie e truppe longobarde
spade storie, bagliori rancori

pietre antiche tese a tendere
a unire mondi lontani,
il sentiero dei boschi dei giganti,
la mulattiera ch’arranca sulla sponda

arco slanciato alle due vette
a dominare il cupo rombo
che dalle acque s’abbatte sulle rocce
l’oscura presenza del fiume

scivola sepolto sotto rabbioso mare
mare rabbioso, mare d’ovatta
lieve e grigia e biancastra
spire di nebbia tra marcianti presenze

oscure schiere dal sommesso canto
raccontano nell’ombra travolti ricordi
di speranze coltivate invano
sfiorano l’arco verso il destino
tonanti lampi, violacee tempeste
al riparo delle sponde di pietra
s’ascolta il gelido lamento
delle anime mandate a morire.

Stazione ferroviaria di Fosciandora
S’arresta sul ponte il convoglio,
dell’Incappucciato non si vede il volto,
con lo zaino sale in vettura.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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