“Memorie e racconti di vite all’estero”: mercoledì 28 febbraio 2024 Paola Cerri e Giulia Pecis Cavagna hanno proposto in via Roma al 163 le storie dei nostri emigranti con l’Italia nel cuore

Mercoledì 28 febbraio 2024, Scuola Azzurra dell’associazione Fabbrica&Nuvole di via Roma al 163. Panoramica della sala durante la presentazione da parte di Paola Cerri e Giulia Pecis Cavagna del libro’Memorie e racconti di vite all’estero’, conduttore della serata Claudio Arzani, scrittore e poeta a sua volta

Sono tantissimi i piacentini che da inizio ‘900 sono partiti alla ricerca di fortuna all’estero. In particolare dai paesi della fascia appenninica dove le famiglie erano numerose, tante le bocche da sfamare e ben poco a disposizione per garantire il presente e un futuro a tutti i figli e le figlie. Così in tanti sono partiti. Per la fame, per un futuro migliore, per ritrovare sé stessi, per sfuggire al fascismo, per spirito d’avventura, per inseguire un benessere dopo la seconda guerra mondiale che in Italia tardava ad arrivare (solo negli anni ’60 arrivò la stagione del boom economico) e oggi ancora per la ricerca di opportunità professionali o tecnologiche difficilmente disponibili per tutti nel territorio. Bene e com’è andata a finire? Lo hanno raccontato Paola Cerri e Giulia Pecis Cavagna nel loro “Memorie e racconti di vite all’estero” pubblicato in collaborazione con la Proloco Groppovisdomo e che lo scorso 28 febbraio hanno presentato alla Scuola Azzurra dell’associazione Fabbrica&Nuvole di via Roma al 163. A Groppovisdomo, va ricordato, d’estate viene organizzata la festa dell’emigrante quando sono in tanti a tornare nel BelPaese delle origini familiari per un periodo di vacanza. Perché, attraverso le testimonianze raccolte da Paola e Giulia, scopriamo che tanti, pur continuando a vivere nel paese straniero, hanno sistemato la casa che era dei loro vecchi e appunto ritornano perché non dimenticano le proprie origini, il legame con la propria terra. Anzi. Sono tanti anche quelli che, giunta l’ora della pensione, in quella casa ritornano definitivamente per vivere l’ultima fase della propria vita privilegiando la quotidianità del ‘vivere lento’ dei paesi delle nostre montagne, da Groppovisdomo, a Gropparello, Lugagnano, Vernasca, Montechino.

Mercoledì 28 febbraio 2024: il libro che raccoglie le testimonianze dei nostri emigrati da Groppovisdomo, Gropparello, Lugagnano, Vernasca e dagli altri paesi delle nostre montagne appenniniche

Ma com’è andata l’avventura oltre confine? In Francia, a Londra, Africa, Giappone, fino ad oltre oceano? Beh, non sempre é stata vita facile. Sono mille i motivi di difficoltà, di ostilità, di prevenzioni nei confronti degli ‘italiani maccaroni‘ ma alla fine tutti gli intervistati affermano di aver superato la diffidenza con la dedizione al lavoro, dimostrando la loro disponibilità e la capacità professionale. Lavorando nel campo della ristorazione (anche se oggi nelle pizzerie o nei ristoranti italiani non è difficile trovare personale – dai camerieri agli addetti della cucina – iraniani, pakistani, polacchi o altro ancora ), dell’edilizia, realizzando grandi opere come dighe o perforazioni per pozzi che garantiscano l’acqua contro la siccità. Oggi certo la situazione é diversa. I giovani che partono spesso hanno professionalità di alto profilo, non sfuggono dalla fame ma vanno alla ricerca di gratificazioni professionali o economiche che non trovano nel nostro BelPaese o che comunque il nostro BelPaese non ha la possibilità di garantire adeguata opportunità a tutti. Può essere il caso di un medico che ritiene di poter ottenere maggiori riconoscimenti stipendiali oppure di un giovane informatico ben inserito in attività di produzione di videogiochi che, come noto, perlopiù vengono realizzati e prodotti all’estero per cui non resta che gambe in spalla e partire, salvo poi sentire la mancanza del cibo casalingo, dei nostri salumi, degli anolini piacentini perché “i tortellini confezionati trovati in alcuni supermercati di Tokio non riescono neanche lontanamente a sostituirli“. Certo sono tante le domande e i dubbi che emergono pensando a quanti hanno deciso di partire. Ad esempio, come reagisce chi rimane? Che ne pensa il babbo della giovane figlia che prepara la valigia e parte senza una prospettiva definita? E la mamma ha la stessa reazione? Non solo ma l’emigrante amante del vino, come si trova nel paese della birra o della Coca-cola? Di tutto questo hanno raccontato Paola e Giulia agli intervenuti nella sala che ospita i ‘mercoledì coi grilli per la testa‘ con qualcuno che, sentendo dei legami che rimangono e che spesso hanno portato al ritorno a casa, ebbene quel qualcuno ha sospirato pensando ai figli lontani aprendo il cuore alla speranza di un ritorno.

Mercoledì 28 febbraio 2024: Paola Cerri e Giulia Pecis Cavagna alla Scuola Azzurra dell’associazione Fabbrica&Nuvole di via Roma al 163

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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