“La leggenda degli amanti di Teruel, Juan e Isabel”

La storia dell’amore tra Juan de Marcilla e Isabel de Segura ha origini molto antiche, ovvero risale al XIII secolo e nel tempo ha oltrepassato i Pirenei, diffondendosi in tutta l’Europa. I due giovani si conobbero da bambini e ben presto la loro amicizia divenne tanto forte da trasformarsi in amore. Isabel era l’unica figlia di una delle famiglie più ricche della città, mentre Juan, pur essendo figlio di una famiglia benestante, era il secondogenito, pertanto non aveva diritto all’eredità. Il padre di Isabel contrastò dal principio questo amore ma, vedendo l’ostinazione dei due ragazzi, decise di proporre un accordo a Juan. Questo patto prevedeva che il giovane lasciasse Teruel per cercare fortuna altrove e di tornare in patria solo qualora fosse diventato ricco da lì a 5 anni.
Juan, forte dell’amore per Isabel, si arruolò nell’esercito cristiano contro l’invasione dei Mori che a quel tempo metteva a ferro e fuoco la Penisola Iberica. Nell’attesa Isabel disobbedì spesso al padre, rifiutando di volta in volta i pretendenti che egli furbescamente le presentava.
Dopo aver sfidato spesso la morte, Juan tornò vincitore e soprattutto pieno di tali ricchezze da offrire alla famiglia dei De Segura. Purtroppo, seppur passato da poco il tempo massimo imposto dal padre di Isabel, la ragazza fu costretta a cedere ed andò in sposa al fratello del signore di Albarracín.
La sofferenza di Juan era insopportabile, ma non si lasciò scoraggiare da quel matrimonio forzato, anzi gli diede una forza tale da escogitare un modo per incontrare la sua amata. Così, spinto dall’amore per Isabel, decise di farsi coraggio e di andare a trovarla nottetempo. Eludendo i soldati di guardia, entrò in casa sua e tra quelle mura, con il costante pericolo di essere scoperto, le chiese un ultimo bacio. La giovane sposa, fedele ai precetti del matrimonio, fu costretta a negarglielo, così, colpito da quel rifiuto più doloroso di una pugnalata, morì di dolore ai suoi piedi.
Il giorno seguente tutti i cittadini erano riuniti per dare l’ultimo saluto al giovane, quando nella navata della Chiesa di San Pedro videro avanzare una donna vestita a lutto e con il volto coperto da un velo. Era Isabel, la quale, avvicinandosi al corpo di Juan, si scoprì il viso e baciò le labbra ormai fredde dell’amato. In quel momento il dolore del rimpianto per la notte precedente fu tale da farla accasciare in terra, senza vita, accanto al suo amore.
