“Linea aperta con l’aldilà (ove s’ode sguaiata, smodata, grottesca risata)” [5], la saga dell’Incappucciato dal volto coperto in viaggio sul treno toccato in sorte lungo la mysteriosa Valle del Serchio in Garfagnana, di Claudio Arzani

(NdR) prosegue con il quinto ‘racconto in versi’ la pubblicazione del viaggio intrapreso nella misteriosa Valle del Serchio in Garfagnana sul treno toccato in sorte dall’incappucciato dal volto coperto. La saga é inserita nel volume “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio – Racconti poetici in versi e in prosa”, Vicolo del Pavone editore, Piacenza, 2009. La pubblicazione delle liriche in Arzyncampo é programmata in occasione dei mercoledì, non casualmente in contemporanea con i “mercoledì coi grilli per la testa”, iniziativa letteraria in via Roma al 163 dove peraltro recentemente il libro é stato riproposto. Attualmente risultano pubblicate “Tarot (nel limbo azzurrognolo ove albergano spiriti ed anime perse)”, “Nel residuo di tracce di caffè, un bambino se ne vaDiecimo Pescaglia (ove fagotto scuro sulla linea binaria non é un gatto nero) e “Antica Mulina (ove gli amanti ballan intorno alla luna)“.

Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio, pubblicato nel 2009, le ultime copie disponibili presso Libreria Internazionale Romagnosi, Piacenza

LINEA APERTA CON L’ALDILA’ (ove s’ode sguaiata, smodata, grottesca risata)

Accarezza la nuca il soffio del vento
nella stanza isolata con le finestre chiuse
s'avvolgono sul nulla le pesanti tende,
al centro del cerchio, evocante lady Antonia.

Mozzi frammenti di parole antiche,
inarcano le labbra rapidi sospiri,
un tono rauco rimbombante cavernoso
ora esce poi sale dal profondo ventrale

linea aperta con l'aldilà,
incauto collegamento con l'oltretomba
fiammelle danzanti illuminano i volti
oscure presenze d'attorno ad Antonia

voci tremolanti, profonde, roboanti,
foglie morte entrano nella stanza,
ignorando leggi di natura,
penetrando dalle finestre chiuse.

Racconti del passato, racconti di terrore,
del vile tradimento del guerriero longobardo
giunto nella notte al rifugio amico,
avvolto nel mantello, trapassato dalla spada

sbarrati gli occhi Antonia si lamenta
i neri capelli coprono il volto,
freddo glaciale avvolge la mente
tempo e dimensione han diverso valore.

Lo spirito del guerriero viaggia nel tempo
entra e deforma il corpo di Antonia,
nella villa avvolta nella tenebra
dell'assassino riconosce discendenza

dall'oscura terra dei senza pace
l'anima guerriera s'abbandona alla risata,
sguaiata, smodata, grottesca risata,
il corpo d'Antonia s'accascia al suolo.

La luce del faro del locomotore
invade la stanza ormai silenziosa,
sferragliando sulla deviazione,
s'appresta all'ingresso a Ghivizzano.

Cessa il vento nella stanza,
scendono a terra le foglie morte,
giù in stazione saluta il convoglio,
resta nella villa profumo di candele.

Riapre gli occhi all'acre odore di morte,
Antonia ormai sola nel cerchio spezzato,
l'Incappucciato dal volto coperto
gira una carta, rinchiude la porta. 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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