(NdR) prosegue con il quinto ‘racconto in versi’ la pubblicazione del viaggio intrapreso nella misteriosa Valle del Serchio in Garfagnana sul treno toccato in sorte dall’incappucciato dal volto coperto. La saga é inserita nel volume “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio – Racconti poetici in versi e in prosa”, Vicolo del Pavone editore, Piacenza, 2009. La pubblicazione delle liriche in Arzyncampo é programmata in occasione dei mercoledì, non casualmente in contemporanea con i “mercoledì coi grilli per la testa”, iniziativa letteraria in via Roma al 163 dove peraltro recentemente il libro é stato riproposto. Attualmente risultano pubblicate “Tarot (nel limbo azzurrognolo ove albergano spiriti ed anime perse)”, “Nel residuo di tracce di caffè, un bambino se ne va”, “Diecimo Pescaglia (ove fagotto scuro sulla linea binaria non é un gatto nero)“ e “Antica Mulina (ove gli amanti ballan intorno alla luna)“.
LINEA APERTA CON L’ALDILA’ (ove s’ode sguaiata, smodata, grottesca risata)
Accarezza la nuca il soffio del vento nella stanza isolata con le finestre chiuse s'avvolgono sul nulla le pesanti tende, al centro del cerchio, evocante lady Antonia. Mozzi frammenti di parole antiche, inarcano le labbra rapidi sospiri, un tono rauco rimbombante cavernoso ora esce poi sale dal profondo ventrale linea aperta con l'aldilà, incauto collegamento con l'oltretomba fiammelle danzanti illuminano i volti oscure presenze d'attorno ad Antonia voci tremolanti, profonde, roboanti, foglie morte entrano nella stanza, ignorando leggi di natura, penetrando dalle finestre chiuse. Racconti del passato, racconti di terrore, del vile tradimento del guerriero longobardo giunto nella notte al rifugio amico, avvolto nel mantello, trapassato dalla spada sbarrati gli occhi Antonia si lamenta i neri capelli coprono il volto, freddo glaciale avvolge la mente tempo e dimensione han diverso valore. Lo spirito del guerriero viaggia nel tempo entra e deforma il corpo di Antonia, nella villa avvolta nella tenebra dell'assassino riconosce discendenza dall'oscura terra dei senza pace l'anima guerriera s'abbandona alla risata, sguaiata, smodata, grottesca risata, il corpo d'Antonia s'accascia al suolo. La luce del faro del locomotore invade la stanza ormai silenziosa, sferragliando sulla deviazione, s'appresta all'ingresso a Ghivizzano. Cessa il vento nella stanza, scendono a terra le foglie morte, giù in stazione saluta il convoglio, resta nella villa profumo di candele. Riapre gli occhi all'acre odore di morte, Antonia ormai sola nel cerchio spezzato, l'Incappucciato dal volto coperto gira una carta, rinchiude la porta.