“Fate nere, Fate le streghe – (nel limbo azzurrognolo chiude la porta una dama di nome Senza)” [10], la saga del viaggio dell’Incappucciato dal volto coperto prosegue oltre la Valle del Serchio, di Claudio Arzani

(NdR) prosegue con il decimo ‘racconto in versi’ la pubblicazione del viaggio intrapreso nella misteriosa Valle del Serchio in Garfagnana sul treno toccato in sorte dall’incappucciato dal volto coperto. La saga é inserita nel volume “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio – Racconti poetici in versi e in prosa”, Vicolo del Pavone editore, Piacenza, 2009. La pubblicazione delle liriche in Arzyncampo é programmata in occasione dei mercoledì, non casualmente in contemporanea con i “mercoledì coi grilli per la testa”, iniziativa letteraria in via Roma al 163 dove peraltro recentemente il libro é stato riproposto. Attualmente risultano pubblicate “Tarot (nel limbo azzurrognolo ove albergano spiriti ed anime perse)”, “Nel residuo di tracce di caffè, un bambino se ne vaDiecimo Pescaglia (ove fagotto scuro sulla linea binaria non é un gatto nero) , “Antica Mulina (ove gli amanti ballan intorno alla luna)“, Linea aperta con l’aldilà (ove s’ode sguaiata, smodata, grottesca risata)“, “La fiera dei mercanti”, “Casa rossa, casa cantoniera (oltre il ponte ove vivono anime perse)” , “740.278, locomotore a vapore (al valico del Lupacino transita anima persa)” e “Capolinea“.

Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio, pubblicato nel 2009, le ultime copie disponibili presso Libreria Internazionale Romagnosi, Piacenza

FATE NERE, FATE LE STREGHE (nel limbo azzurrognolo chiude la porta una dama di nome Senza)

Cosa ne sappiamo, di cosa succede
nella tua stanza quando ne esci,
fate del nero che incutono paura
ed eppure sono fate birichine

fate stupidine, fate sciocchine,
all'orsacchiotto fanno la posta,
con brillanti ammiccanti moine
del pelo di stoffa fan ricciolini

sembrano coccole, amorevoli carezze
e con la stella la più bella
s'avvicinano al bottone nero
che fungeva da bel nasino

con rapida mossa quel bottone nero
ad ignaro e tenero orsacchiotto
in un lampo gli strappano via
fate nere, fate le streghe.

Questo avveniva nella tua stanza
quando tu, tu eri andata via,
eri andata nell'antica bottega
in fondo alla via oltre il ponte

ad acquistare un orso nuovo,
nella bottega dei sogni di peluche,
delle care streghe alla faccia,
morto um orso se ne trova un altro.

E allora chissà, finito un viaggio
forse un altro comincerà,
tramonta il sole in Garfagnana,
aspetta l'alba che risorgerà.

La vita e la morte, le fate e le streghe,
le luci e l'ombre giocano a rimpiattino,
quel che non vedi forse lo è
quel che appare magari non è.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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