Naufraga Splinder nel web. Arzyncampo, morto e sepolto, vilmente assassinato, vive!


Funerale di un socialista, olio su tela di Antonio Corriga

Ancora poche ore e Splinder chiuderà. Inopinatamente. Cinque anni che se ne vanno. Senza parole. Non me la sento di ringraziare per questi cinque anni di ‘ospitalità’. Ritengo la chiusura un colpo basso: allora tanto valeva non iniziare nemmeno ad offrire disponibilità ed ospitalità, tanto valeva non acquistare questa piattaforma qualche anno fa.

Ma lasciamo stare. Ormai separazione è, inutile rimuginare sul passato. Nonostante il colpo mortale inferto quelli di Dada falliscono esattamente come hanno fallito Berlusconi e Bossi quando volevano mettere il bavaglio a tutti i blog. Insomma, Arzyncampo vive ancora, sono riuscito a riportare quasi tutti gli oltre 1600 post in una nuova piattaforma: martedi arzaniclaudio.splinder.com naufraga definitivamente e il nuovo indirizzo è arzyncampo.altervista.org. Ma non solo. Addirittura si raddoppia e, al blog consueto, si affianca Arzyncampo (remake) che ospita tutti i racconti, miei e dei tanti altri ospitati in questi lunghi cinque anni insieme: arzyncampo.blogspot.com.

Purtroppo niente redirect. Chi si collegherà con il vecchio url finirà in un limbo indistinto, nel nulla assoluto, nel silenzio di un omicidio consumato. Quelli di Dada s.p.a., i ‘padroni’ di Splinder, dichiarata la scarsa redditività, disposta senza se e senza ma la chiusura, fino alla fine sono stati latitanti e pressapochisti dando indicazioni pressochè inutilizzabili. Così 441.663 contatti registrati passano nel dimenticatoio, restano un ricordo. Ecco. A loro, a tutti coloro che hanno seguito Arzyncampo in questi cinque anni un grazie ed un abbraccio e, per chi vorrà, dalla fine un nuovo inizio. Qui.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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