'Fiume al tramonto', un'opera di Salvatore Marchionne da Napoli, adatta al tempo del tramonto di Splinder.com e di Arzyncampo


Fiume al tramonto, olio su cartone telato di Salvatore Marchionne
 

Un'opera che capita a fagiolo. Anzi, che sta come il cacio sui maccheroni. Meglio ancora: sui maccaroni, quelli che ammazza Alberto Sordi, l'americano de Roma. Un lungo fiume avviato verso il tramonto, l'ultimo viaggio verso l'ultimo bagliore del sole che muore. Come le migliaia di blog che avevano scelto Splinder.com come piattaforma di base. Ormai lo sappiamo: i proprietari hanno deciso di chiudere, decretando la fine di milioni di post, di racconti, di confidenze, di poesie, di fotografie, di confronti, di scambi. Il padrone, quello delle belle braghe bianche, ha sempre il coltello dalla parte del manico, m'insegnava mia nonna, quella di saggezza contadina. Cambiano i tempi, è arrivata la tecnologia, siamo andati sulla Luna, è caduto il comunismo, finalmente a casa anche Bossi e Berlusconi ma non cambiano i metodi e i padroni son sempre quelli. Chiusura, senza neanche sapere perchè. Così, lentamente, gli ultimi post, come l'acque del fiume, superano i ponti, salutano paesi e città, defluiscono verso l'orizzonte, dove sta il sole che altrettanto lentamente mestamente muore. Splinder.com chiude, Arzyncampo [questo, Arzyncampo], muore. Resta però la solidarietà espressa dall'amico Piergiorgio Bertolotti ("mi dispiace, veramente") oltre alle bellissime parole di Cristina Sandri di fronte all'annuncio di ieri: "Mi dispiace tantissimo…. Arzyncampo fa parte di un pezzo del mio passato che mi ricordo volentieri, che mi piaceva… senza un perchè, ma perchè???". Parole che servono per dire: cari signori padroni di Splinder, avete tradito la nostra fiducia, state commettendo un errore. Se voi foste maccaroni, noi tutti saremmo tanti Alberto Sordi.


Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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