Un caffè bevuto insieme in via Roma al 163 leggendo “Qui per caso” di Gero Guagliardo. Come di consueto ai ‘mercoledì coi grilli per la testa’ da Fabbrica&Nuvole

14 dicembre 2022: in via Roma al 163 si parla di “Qui per caso” e il piccolo Andrea gioca con la macchina fotografica del babbo

Tutto è iniziato nella Primavera del 2022: incontrando Bernardo Carli, ex preside del Liceo Artistico, in cartoleria in via Scalabrini, chiacchierando del più e del meno ad un certo punto inevitabilmente si è parlato dei miei libri: “perché non vieni a presentarli alla Scuola Azzurra in via Roma?”. Ho riflettuto un pò di tempo e alla fine eccomi nella sede dell’associazione che credevo fosse ancora “La Fabbrica dei grilli” (invece nel frattempo era diventata Fabbrica&Nuvole, ma questo l’avrei saputo solo in seguito). Presenti Bernardo e Franca Bonara, ho proposto non la sola presentazione del mio ultimo libro ma un ciclo di cinque incontri settimanali tra maggio e giugno da denominare, per idea di Dalila, “i mercoledì coi grilli per la testa” coinvolgendo narratori, poeti e musici piacentini. E così s’è fatto, con tutto sommato buoni risultati tantoché, dopo la pausa estiva, l’iniziativa è stata ripresa riuscendo peraltro a trovare buono spazio anche sui mass media locali, da Libertà ai vari quotidiani on line.

Così, da maggio a dicembre, sono stati 16 i mercoledì in diversi dei quali sono stato in dialogo con gli autori intervenuti. Ovviamente e naturalmente non in tutti sono stato al meglio nella mia “interpretazione” dell’incontro. Qualche narratore diciamo “ha fatto da sè“. Qualche altra serata, invece, mi ha visto particolarmente ispirato regista partecipante. Succede. Del resto ritengo naturale che tra tanti libri, pur tutti interessanti, ne arrivi uno che riesce a coinvolgerti più di altri. Ti “entra nell’anima“, in qualche modo “diventa tuo, parte di te stesso” anche se scritto da altri. Così è stato, ad esempio, lo scorso 14 dicembre, nell’incontro con Gero Guagliardo, palermitano giunto poco più di un anno fa dalla grande Milano nella nostra piccola realtà assisa sulla sponda del Grande Placido Fiume. Insomma, arrivato – come titola il suo libro – “Qui per caso,

Una serata interessante, con spirito…allegro, sereno che sa trasmettere il libro di Gero

Un libro strano, quello di Gero. intanto perché rilegato con spirali metalliche. Tanto da farmi pensare più ad un insieme di fotocopie che non invece al libro dalla A alla Z – ovvero con tutti i crismi della stampa tipografica – come in effetti sfogliandolo si rivela. A tutto però esiste una spiegazione logica e in questo caso bisogna ricordare che l’editore, le Officine Gutenberg, sono una cooperativa sociale che persegue l’obiettivo di inserimento lavorativo di personale svantaggiato al quale questa tecnica di diciamo assemblaggio del libro permette un intervento manuale diretto. E questa idea, a Gero, è piaciuta tantissimo e del resto anch’io l’ho trovato meritoria, da sostenere.

Ma dalla forma ai contenuti. Un giorno la vita di Gero ha uno sconvolgimento: la moglie Silvia riceve una proposta di lavoro nel nostro polichirurgico e propone anzi chiede al marito il parere sul nuovo trasferimento. In effetti Gero da Palermo già ha vissuto prima a Firenze poi appunto a Milano, il trasferimento può non essere una tragedia ma resta qualche dubbio, quando si parla di una città nuova, un pò periferica, sostanzialmente sconosciuta.

Ma a Gero piacciono i camaleonti, che sono quelli che dove li metti stanno. E mai si lamentano. Del resto, dice, il sapersi adattare è una delle qualità più nobili da coltivare. Dunque nessuna esitazione, si parte, si arriva e poco importa dove ti ritrovi, in quale quartiere, in quale città, importante è passeggiare nelle vie di quella città, girare l’angolo e sotto un portico, tra la folla, di sicuro incontri qualcuno che ti gratifica con due parole. Oppure entri nel bar del quartiere. Ogni quartiere infatti ha il suo bar: entri e ti sembrerà di conoscerlo da una vita. Lì ti accoglie un signore con in mano un canovaccio col quale asciuga un bicchiere: “questo è un bar caffètocratico“, annuncia ma ben si sa, davanti al caffè siamo tutti uguali così, mentre alla radio vicino alla cassa radio sound trasmette il ritmo di Piacenza s’assaggia il caffè e parte il racconto di nuove incredibili storie.

Gero s’aggira tra le vie, le piazze di questa nostra città, incontra gente e scrive

Così Gero s’aggira in questa nostra città, tra le vie, le piazze dove incontra gente, si ferma, a volte chiacchiera, a volte li immortala in fotografie che poi ritroviamo nel libro e per ogni immagine ecco il racconto di una storia. O forse viceversa, chissà. Nasce prima l’uovo o la gallina? Vien prima la storia o è dall’immagine che nasce la storia?

Cosa racconterà quel ragazzo fotografato in piazza Duomo con la maglia dell’Argentina? Non ci vuole tanto a immaginarlo: comunque basterà leggere, per saperlo e di certo sarà qualcosa di diverso da quel che abbiamo pensato. Perché ogniuno ogniduno, ogni persona un mondo a sè. E Gero? Un esploratore. Gero Jones curioso alla ricerca dell’anima della città sconosciuta.

E così, di rione in rione, di strada in contrada, d’angolo in angolo, ecco la più bella, di quella volta che i lavori di costruzione del mondo stavano volgendo al termine e tutti gli operai erano soddisfatti di quello che avevano fatto. Ma mancava qualcosa, mancava il tetto. Come farlo? Facciamolo di legno, proponeva qualcuno. No, di sabbia. In vetro, meglio in vetro. Perché non di gomma? E se invece facessimo il cielo?, propone il più giovane di tutti e tutti si dichiarano d’accordo. Seguendo con cura le indicazioni per il montaggio del libretto di istruzioni: ‘Non fate la guerra e non fate volare i missili. Rischiereste di guardare il cielo con paura mentre voi lo avete pensato e costruito come qualcosa di cui fidarvi sempre‘.

In copertina: il dogsitter

Con questo, col rammarico che qualcuno (Putin, Biden, Zelensky) quel libretto d’istruzioni e il libro di Gero pare non averli letti, la serata in via Roma al 163 si è conclusa. A voi che leggete non resta che ricordare, consiglio da amico, d’acquistare il libro, sempre disponibile anche per tutto il 2023 con tante storie compresi gli incontri con Tano, amico immaginario o forse immagine riflessa dell’io saggio interiore col quale ciascuno di noi si trova a dialogare confessando i pensieri che non si possono rivelare al resto del mondo.

Con una fortuna: Gero, incontenibile, continua nei suoi giri per la città, talvolta anche in bicicletta e non esita ad equilibrismi per fotografare quel prete in tonaca che passeggia, un uomo in piazza pensieroso, un altro con un tamburo, quello seduto in panchina in attesa d’una chiacchiera, la ragazza in discussione con le sue parole. Così la storia continua ed ora Gero la vive tra noi con noi e naturalmente con Silvia e il loro piccolo Andrea costruendo tutti insieme giorno dopo giorno un pezzetto di felicità.

Il 14 dicembre passato in via Roma al 163

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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