Con le musiche e i suoni di Angelo Contini ai “mercoledì coi grilli per la testa” la gente di Fabbrica&Nuvole ha salutato il 2022 in via Roma al 163 con l’arrivederci al nuovo anno

28 dicembre 2022: Angelo Contini suona il corno tibetano in via Roma al 163, da Fabbrica&Nuvole

Si è concluso tra panettone e buon vino l’anno culturale di Fabbrica&Nuvole in via Roma al 163 con l’esibizione di Angelo Contini che ha proposto musiche prodotte con strumenti a fiato arcaici e antichi, dalla conchiglia utilizzata specie in pastorizia e per il richiamo di mandrie allo stato brado, al corno tibetano, all’australiano didgeridoo, al serpentone per concludere con il trombone a tiro.

La conchiglia strumento musicale a fiato tipico del nostro meridione utilizzato nell’ambito delle attività contadine, nella pastorizia e nell’allevamento allo stato brado. Accompagnava il lavoro nei campi e, in particolare, la vendemmia.

Una serata che ha saputo stupire e nello stesso tempo deliziare i presenti, intervenuti alla fine con diverse domande in merito allo stile necessario per ottenere suoni e note con i diversi strumenti proposti: conta il fiato o più importante la modalità d’uso delle labbra? Quale differenza tra il trombone a tiro e quello con i pistoni?

Il trombone a tiro risale alla seconda metà del XV secolo ma dovrà attendere il XVIII secolo per diventare parte integrante dell’orchestra (prima era supporto di piccoli gruppi e della musica sacra)

Infine Angelo, settantanni, autodidatta, una “carriera” iniziata con la banda a Cortemaggiore per poi proseguire con gli anni settanta avvicinandosi al jazz e alle esibizioni di musica improvvisata che lo hanno portato ad esibirsi in Italia, Francia, Belgio, Inghilterra, Germania, Usa, non ha mancato di stupire la platea con altri strumenti etnici reperiti su qualche bancarella nei mercatini milanesi, concludendo con l’ennesimo strumento a bocca, lo scacciapensieri che è considerato uno dei più antichi strumenti al mondo, ben noto anche ai Romani, che potrebbero averlo esportato in Francia e Gran Bretagna, visti alcuni recenti ritrovamenti archeologici, ed era altresì noto in Oriente: un musicista che lo sta apparentemente suonando appare in un disegno cinese del IV secolo a.C.

Il didgeridoo (anche didjeridu, tra le altre varianti) è uno strumento a fiato originario delle popolazioni aborigene dell’ Australia settentrionale. A nord del pianoro della Terra di Arnhem, sono presenti pitture murali datate a circa 1500 anni fa che rappresentano lo strumento.

Con l’esibizione di Angelo – introdotto come di consueto da Claudio Arzani – si è conclusa la “stagione culturale” proposta da Fabbrica&Nuvole con “i mercoledì coi grilli per la testa“: a partire dal primo ciclo tra maggio e giugno 2022, fase sperimentale con successiva ripresa ad ottobre proseguita appunto fino all’ultimo appuntamento dello scorso 28 dicembre, in tutto 16 incontri con l’alternarsi di scrittori, poeti, musici piacentini che con le loro opere hanno rivelato “un’altra Piacenza” fuori dagli schemi abituali, la città e il territorio che narrano, ora in prosa, ora in versi, ora in musica, le storie della nostra gente.

Nell’immagine le scrittrici Lorena Tassara e Mara Depini

Nell’ordine si sono alternati Claudio Arzani, Francesco Bonomini, Dalila Ciavattini, Maria Teresa Lazzara, Antonio Mosti, Sabrina De Canio, Lorena Tassara, Stefano Ghigna, Gabriele Dadati, Domenico Valente, Marco Bosonetto, Mara Depini, Francesco Saverio Bascio, Carmelo Sciascia, Giuseppe Defelici, Gero Guagliardo e appunto Angelo Contini con le iniziative che hanno visto i diversi autori presentare le loro opere in dialogo con Claudio Arzani, giornalista pubblicista a sua volta scrittore e poeta e Valeria Laffeni del direttivo dell’associazione di volontariato Fabbrica&Nuvole.

Angelo con il Serpentone: nato nel XVI secolo, probabilmente in Francia, con lo scopo di sostenere il suono del coro in chiesa, in particolare nel canto gregoriano, con l’introduzione della tuba bassa e del contrabbasso nel 1835 praticamente sparisce.

Una “stagione culturale” vera e propria dunque, peraltro arricchita altresì dalle ulteriori serate con autori proposti nell’ambito della rassegna “la libreria Farhenheit dai grilli” che, coordinata da Valeria Laffeni in collaborazione con Sonia Galli, ha visto l’alternarsi del poeta Adriano Carini, dello scrittore Giuliano Pavone in dialogo con Gabriele Dadati e infine di Alberto Rossi. Senza peraltro dimenticare, tra le iniziative del gruppo di proposta delle iniziative culturali, la “Serenata per le vie del quartiere e per gli anziani ospiti dell’Istituto Maruffi” con l’esibizione di balli da parte di Riccardo Buscarini, la mostra con le illustrazioni degli animaletti di Marco Vaccari e infine il reading con letture da parte di Valeria Laffeni, Renata Tansini, Dalila Ciavattini e Francesco Summo in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

I “mercoledì coi grilli per la testa” riprenderanno l’11 gennaio 2023 con Il patto delle statue, il volume di Simone Tansini illustrato da Nicola Genzianella liberamente ispirato al Don Giovanni di Mozart

Ma, come ha evidenziato il Presidente dell’associazione, Bernardo Carli, non è finita qui: i mercoledì coi grilli riprenderanno l’11 gennaio 2023 con Simone Tansini, baritono, che insieme a Nicola Genzianella, fumettista, tra gli autori di Dampyr per la Sergio Bonelli editore, presenteranno in anteprima per Piacenza “Il patto delle statue“, il volume illustrato liberamente ispirato al dissoluto e libertino peccatore senza scrupoli e senza morale, il Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart.

28 dicembre: il saluto al 2022 in via Roma al 163, da Fabbrica&Nuvole coi “mercoledì coi grilli per la testa”

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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