Prosegue il pesarese Gianni D’Elia in conigli utili per il poeta:
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la vita è cinema, la vita è un film
la terzina poetica ne è la pellicola
il verso è il fotogramma
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Occorre far musica con le parole
occorre musicare la realtà
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stare attenti alla realtà
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poi attenti a non far versi in prosa
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Fare endecasillabi
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poi versi ritmati
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Leggere per farsi l’orecchio
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. Appunto del notista: gli altri sai che ti fanno? . |
Dov’è la mia anima?
Odo la voce silenziosa della
notte caduta, aggrappata ad un orlo
di luna che leva e l’eremo taglia
all’orizzonte
d’oro abbigliata d’un cerchio d’argento
incastonata perla nell’oscuro
muta,pallida,cosmonauta amica
di sofferenza
laddove offuscamento sale lesto
con un sommesso bisbiglio di vento
che allontana gli abbagli nel pantano
mio solitaro
Dov’era l’anima? dal suo destino
eclissata,ritratta per leccare
solitaria imbarazzo di ferite
a lei inferte
sotterfugio nei drappi scoloriti
al tocco di ghirlande già appassite
Dov’è il mio io? Dov’è se di risposte
son mendicante?
Mi torna in mente quando volevo ritmare con metrica il mio sentire…
un pensiero
katia
Perdonami ho commentato come soffio, ma non lo uso più
di nuovo un pensiero
katia