Spunti dal laboratorio poetico Sudate carte (10): ma noi ci rivedremo un dì, aurevoir e poetar, poetar, poetar

Ultimi Conigli

(perché proprio tali sono, dolcissima dotterel,

e sono conigli multietcnici, bianchi, neri, gialli, marroncini, rossastri

oltre a quelli fantasiosi, azzurrini, violacei, verdolini, a strisce, a pois, a puntini, a virgole,

con il dittongo, la dieresi e chi più ne ha ha più ne metta)

che fuoriescono dal cilindro poetico di Gianni D’Elia,

 giunto dopo lungo andare da Pesaro a Bobbio

per concludere il laboratorio poetico “Sudate carte”,

edizione settembre 2004:
.

Mai finire il verso con la sdrucciola, finire con la piena
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Citazione di Ungaretti: il poeta segue il senso non il suono
Possiamo anche dirla: seguire il suono del senso
Cioè farsi l’orecchio, scrivere badando all’orecchio (e alla realtà circostante)

.

La differenza tra poesia e prosa è l’intonazione
Non sono i materiali a far differenza ma il tono, cioè la successione di suoni che crea emozione nel lettore

.

La poesia è spazio canoro che crea effetti (è palco, è teatro)
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Studiare la grammatica per poi magari deviarla
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Ridurre al massimo articoli e preposizioni articolare
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No “le mani”, scrivere “mani
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Endecasillabo, settenario, dodecasillabo: quel che si vuole, basta che sia verso
Scrivere come si vuole ma poi tradurre in versi
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Compito finale:

da qui a settembre, prima della nuova edizione del laboratorio,

scrivere 3 poesie in versi, secondo tradizione metrica.
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Buon lavoro, garcon les compagnons
merci beaucoup aux poetiens et bravò a l’orateur
.

aurevoir ai brev e ai cativ, ai romansier e ai sognator,

con botta furtoina e poc dulur

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[ “Amethiste”, di Tamara de Lempicka,

http://www.abacus-gallery.com/paintings/Lempicka_Amethyste_1946.shtml ]

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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