Uno, dieci, mille fiori per aprire quella porta

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

3 Risposte a “Uno, dieci, mille fiori per aprire quella porta”

  1. Le porte chiuse mi hanno sempre incuriosito…chissà quante cose celano!! La porta nella foto è abbastanza robusta, nonostante l’età continua a fare il suo dovere consendendo però qualche sbirciatina che lascia intravedere cosa c’è dentro. Qualcuno deve aver visto qualcosa di molto bello dentro, me lo fa pensare quel pannello messo nella fessura come a voler indicarne la proprietà o forse solo il segno del passaggio di chi si è ripromesso di tornare davanti quella porta per svelarne i segreti, come a dire :io sono qua, ormai dentro di te, anche se non completamente, sarei anche potuto entrare ma aspetto, entrerò solo quando ti sarai aperta.

    Caro Conte, ti auguro che la porta ceda, stanca di ricevere solo la luce che filtra attraverso le fessure aprirà i suoi stanchi battenti ad un Sole rinnovatore che illuminerà con Amore la Stanza Segreta portandole Nuova Vita. Ti auguro una buona giornata Conte, un bacione

  2. Quanta poesia c’è in un fiore, una porta, i solchi del tempo…

    Le porte racchiudono segreti emozioni ciò che è stato e forse ciò che ancora ci sarà se vivo nel ricordo, emozioni nell’incedere della vita ove la natura si sussegue e sempre più rigogliosa ci trasmette armonia nonostante le rughe del tempo e nella sua decomposizione.

    Una foto che emozione e sprigiona grandi sensazioni nella poesia della vita

    Meraviglioso ciò che regali…

    Una carezza

    katia

  3. Questa foto mi fa ricordare la mia infanzia, L’ estate lo passavo in stalle o cascine malandate, quando le porte erano chiuse voleva dire che il proprietario in quel momento era in un altra cascina con il bestiame, altrimenti le porte erano spalancate anche di notte, ma fuori c’era sempre un cespuglio di fiori .

    Un abbraccio Lucia

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