Solstizio d’estate: notte magica sulla montagna incantata, danza di Enlis sotto i raggi del sole giallo, del sole nero

21 giugno   solstizio d’estate

in questo giorno – conosciuto come il più lungo dell’anno – il sole culmina allo zenith, ovvero si trova nel punto più alto della volta celeste.

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I fuochi della notte di San Giovanni

[ guardianodelfaro.splinder.com/archive/2005-06 ]

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 Le giornate solstiziali nelle tradizioni precristiane erano sacre e ancora oggi ciò si riflette in una festività cattolica che cade qualche giorno dopo il solstizio canonico, al 24 giugno, quando nel calendario liturgico della Chiesa latina si ricorda la natività di San Giovanni Battista……..

Nei giorni solstiziali poiché il sole trionfa nel cielo, le antiche tradizioni collegavano questo  periodo dell’anno con la comunicazione diretta

                                                           fra

 

 visibile  

e   invisibile

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IL GUARDIANO DELLA SOGLIA

iI gran numero di usanze e di piccoli rituali ancora oggi vivi in tutta Europa testimoniamo che il SOLSTIZIO estivo, insieme a quello invernale, resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare. Nell’antica Roma I DUE SOLSTIZI erano consacrati a Giano bifronte, il dio guardiano delle soglie e dei passaggi. Oggi troviamo i due Giovanni, il Battista presso il solstizio d’Estate e l’Evangelista presso quello d’Inverno.. I popoli antichi chiamavano i due solstizi “porte”: Porta degli Dei o degli Immortali quello invernale, Porta degli Uomini quello estivo….

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Il sole nel pozzo

www.flickr.com/…/in/set-72057594082610578/ ]

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Solstizio significa sole stazionario……..l’astro in questo momento astronomico non si alza né si abbassa RISPETTO ALL’EQUATORE CELESTE…..

 …..nell’esatto mezzogiorno astronomico le ombre degli edifici e dei pali scompaiono del tutto e …al tropico del Cancro è possibile osservare l’immagine del disco solare nel fondo dei pozzi, riflesso dall’acqua anche a decine di metri di profondità e lo stesso fenomeno si ripete il 21 dicembre…..

FUOCHI sulle montagne d’Europa

il fascino della festa dedicata a S.Giovanni sta nei fuochi che si accendono ancora oggi, facendo ardere mucchietti di resina, per andare poi ad osservarli da lontano, la sera……i fuochi di San Giovanni venivano accesi in tutta la Valle Camonica, soprattuto dai paesi collocati più in alto, in modo che potessero essere ben visibili da lontano.

Questi falò continuano la tradizione di antichi riti pagani legati al solstizio e sono praticati dall’Irlanda alla Russia, dalla Svezia alla Grecia e alla Spagna.  I rituali del fuoco erano connessi alla fertilità del raccolto, alla salute, alla buona sorte, a proteggere dai fulmini.

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23 giugno 2007: Bosco sacro di jesolo

[ www.federazionepagana.it/ritoestate.html ]

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Ruote di fuoco

LA festa di San Giovanni sarebbe la trasformazione di un antico culto solare…..un esempio  del culto solare in ambito agricolo è rappresentato dal gioco delle “ruzzole” praticato nell’Appennino modenese ed anche in altre aree. Questa tradizione celtica ha trovato la sua massima espressione nel  lancio di grandi ruote di legno

accese e inghirlandate

La wicca chiama il 21 giugno: Litha,

in questo giorno la gente celebra la ricchezza della terra

e ringrazia la Grande Madre con generose benedizioni

il RAMO D’ORO si riferisce al ciclo discendente del sole, avente inizio in questa data rituale e risponde all’intento di sfondare ritualmente il nUovo anno astronomico dando, in senso magico, il via a un favorevole corso del sole identificato nella ruota

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Midsummer dance

[ mondodellafantasia.spaces.live.com/blog/cns!E… ]

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Danze intorno ai falò

….NONOSTANTE LA DEMONIZZAZIONE dei culti agresti (ancora oggi si …..mormora che nella notte di San Giovanni le streghe celebrerebbero i propri rituali…) e poi ancora oltre ai fuochi, le sfilate le danze, i giochi, il coinvolgimento collettivo soprattuto al gran falò finale.

Un’ altra pratica legata è la danza intorno alle grandi pietre megalitiche, considerate cariche di POTERI MAGICI

    intorno ai fuochi dunque   si danzava e si cantava, e nella notte magica avvenivano prodigi: le acque trovavano voci e parole cristalline, le fiamme  disegnavano nell’aria scura promesse d’amore e di fortuna….

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trascorrendo la notte nelle piazze e in campagna, presso fonti e fiumi, non solo si cantava e si danzava per tutta la notte, ma si prediceva la sorte e si raccoglievano erbe e foglie  che venivano battezzate nelle acque,  per essere POI DEVOTAMENTE APPESE IN CASA, ALLE PARETI, PER un intero anno….le erbe raccolte nella notte di san Giovanni erano ritenute speciali per preparare pozioni magiche e medicamentose…..

       solo in alcuni giorni dell’anno si possono ottenere i massimi principi attivi dei poteri vegetali

in questa magica notte,era d’uso anche bagnarsi gli arti sofferenti con la rugiada….uomini e donne che rotolavano nudi nei prati per assorbire il potere della rugiada crearono un’atmosfera facilmente  demonizzabile dall’autorità ecclesiastica, CHE IN QUESTA PRATICA individuò una manifestazione stregonesca

………i fiori cari a San Giovanni: l’artemisia, l’arnica, le bacche rosso fuoco del ribes, l’erica e la verbena della quale è credenza diffusa che colta a mezzanotte della vigilia di San Giovanni sia un’infallibile protezione contro i fulmini, ed è conosciuta in Bretagna come “erba della croce perchè si ritiene che protegga chi la porta con sé da qualsiasi male; è nota anche come  erba della doppia vista” perchè il berne un infuso facilita la visione di realtà ALTRIMENTI

NASCOSTE

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

3 Risposte a “Solstizio d’estate: notte magica sulla montagna incantata, danza di Enlis sotto i raggi del sole giallo, del sole nero”

  1. bellissimo e assolutamente illuminante.

    anche le noci per il nocino vanno raccolte dopo la rugiada della notte di s.giovanni, se non mi sbaglio…

    ciao claudio.

  2. bellissimo post, peccato la scruttura un po troppo incasinata che disturba alla lettura ma non è nulla a confronto del bellissimo contenuto, complimenti 😉

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