Nuovo ospedale: una necessità ineludibile e indiscutibile? Sembra aprirsi una crepa, l’avanzare di un dubbio nel pensiero unico dei politici piacentini. Due rappresentanti del PD in Consiglio Comunale hanno accettato di incontrare il Comitato SalviamOspedale.i

Una piccola, prima crepa nel fronte del pensiero unico dei rappresentanti della politica comunale sulla opportunità di investire 300 e passa milioni di Euro nella realizzazione (tra otto anni) di un nuovo ospedale sacrificando migliaia di metri quadrati di suolo destinabile all’agricoltura. Una scelta che contemporaneamente prevederebbe la dismissione e l’abbandono dell’attuale polichirurgico di via Taverna. Forse per abbatterlo lasciando spazio per supermercati e strutture residenziali di pregio? In pratica da un lato la buona fede di chi, in presunta assenza di adeguata preparazione personale, ascolta e si affida al parere unanime (almeno così sembra essere) dei medici che dichiarano inadeguata l’attuale struttura alla necessaria acquisizione dei supporti tecnologici della medicina attuale e futura (ad esempio: i robot chirurgici). D’altro canto l’insieme degli interessi (pur legittimi) di chi prospetta sviluppo economico derivante tanto dalla apertura di un enorme cantiere per un nuovo ospedale e nello stesso tempo la contemporanea apertura di cantieri ‘sostitutivi’ in via Taverna. Insomma, prospettiva di lavoro e di enorme movimento economico. In pratica soldi (legittimamente) per tutti e per tutto in arrivo dalla Regione, dallo Stato, forse da investitori privati (per l’eventuale realizzazione di supermercato oppure immobili residenziali).

Viene da pensare alle stesse aspettative ai tempi della realizzazione di Arturo, la centrale nucleare che effettivamente per anni ha cambiato la vita degli abitanti di Caorso portando benessere in termine di opportunità di lavoro, di ristrutturazioni immobiliari, di nuovi servizi pubblici. Ma la tutela della salute, la valutazione dei bisogni effettivi della sanità piacentina non meriterebbero anche approfondimenti oltre alla valutazione dei bisogni economici pure legittimi? Come mai, ad esempio, la direzione Asl non ha mai presentato un progetto alternativo che considerasse l’opportunità di un più limitato intervento di adeguamento della struttura attuale di via Taverna? E, nello stesso tempo, perché il progetto tecnico elaborato dal Comitato SalviamOspedale non viene nemmeno preso in considerazione?

Dubbi che, di fatto – anche forse oltre alle stesse intenzioni espresse dai rappresentanti – , da tempo esprime il Comitato SalviamOspedale nato in città, testimonianza che il predetto “PENSIERO UNICO” dei rappresentanti politici comunali, degli esponenti di Confindustria e di altre associazioni economiche coinvolte non è il pensiero di tutti i cittadini. Ma davvero si pensa che in un futuro prossimo venturo Piacenza possa aspirare ad ottenere i costosissimi robot chirurgici di ultima generazione destinati solo a quelle alte specialità che non saranno mai riconosciute alle nostre strutture tenendo del resto conto che, come rivelano gli stessi programmi della direzione Asl il nuovo ospedale sarà semplicemente di sostituzione e non di evoluzione significativa dell’attuale (tenendo conto che gli attuali reparti ospedalieri possono lamentare una mancanza di spazi ma vantano contemporaneamente una credibilità e capacità clinica adeguate ai bisogni del nostro territorio e non solo).

Ma non solo: una riflessione risulta d’obbligo anche in merito alle prospettive generali della sanità pubblica: dovremmo averlo imparato con la pandemia, il futuro in un contesto di società caratterizzata dall’invecchiamento della popolazione è nella medicina territoriale cioè nella presenza di strutture e prassi che diminuiscano le necessità di ospedalizzazione. Servono ad esempio Case della Salute localizzate nei Comuni di residenza dei cittadini adeguatamente attrezzate per visite ed esami da eseguire entro tempi adeguati, serve – tanto per dirne un’altra – personale sanitario che porti assistenza e cura al domicilio. L’ospedale deve diventare una struttura limitata alla fase acuta di una malattia o comunque di una necessità sanitaria di cura o di intervento.

In altre parole il dubbio che dovrebbe attraversare le menti dei nostri rappresentanti amministratori dovrebbe essere se, in un momento di mancanza di risorse pubbliche, vale la pena spendere tanti soldi nel cemento per poi non averne più per l’adeguamento delle strumentazioni diagnostiche, per il personale necessario, per investimenti nel territorio? Come mai, viene da chiedere, dalla Regione, dalla Direzione Asl, dalla stessa Amministrazione Comunale tanto si è fatto e si fa per presentare immagini della struttura che potrebbe essere o che, a loro dire, sarà, con verde, parcheggi, grandi viali, enorme reception architettonicamente accattivante illuminata dalla splendente luce solare grazie a fantasmagoriche vetrate? Come mai, vien da domandare, nessuno mai dalle sedi decisionali che contano e decidono ha mai pensato di presentare ai cittadini un controprogetto alternativo – come invece hanno fatto i tecnici del Comitato SalviamOspedale – che ipotizzasse l’intervento migliorativo della attuale struttura con conseguente risparmio economico da destinare per l’appunto al contemporaneo sviluppo di una medicina del e nel territorio attualmente già in grave situazione di sofferenza?

Bene: come si diceva il monolite del pensiero unico rappresentato dal Sindaco e dai rappresentanti comunali di maggioranza e opposizione sembra incrinarsi. Una piccola crepa è apparsa. Alcuni esponenti del partito di maggioranza, – così rivelando di fatto conoscenze e preparazione limitata e la contemporanea umiltà della disponibilità al confronto (ndr) -, hanno di recente accettato un incontro conoscitivo con il Comitato SalviamOspedale, incontro del quale ha rendicontato il quotidiano online ilpiacenza.it come di seguito si riporta.

Certo, niente altro che un piccolo passo, un sedersi intorno ad un tavolo senza esponenti politici, economici e tecnici di parte orientati del tutto sordi di fronte alle diverse valutazioni e proposte rispetto al monolite della decisione di avviare il cantiere per una nuova struttura di cemento di semplice sostituzione dell’attuale. Un piccolo passo ma, come dice la voce del popolo, chi ben comincia è a metà dell’opera. Discutiamo, confrontiamo, valutiamo pro e contro, troviamo insieme la soluzione più idonea per tutta la nostra provincia.

Coda di auto in via Campagna in attesa di ingresso all’ospedale

Sbarre nei parcheggi di via XXI Aprile e via Anguissola per riservarli a chi va all’ospedale»: la proposta. [ l’articolo pubblicato da ilpiacenza.it ]

II Comitato SalviamOspedale ha incontrato il capogruppo Pd in consiglio Andrea Fossati e il collega Stefano Perrucci per “evidenziare l’urgenza di provvedere all’ampliamento e alla rigenerazione dell’ospedale di via Taverna“. Si è ripetuto – fa sapere il Comitato – che non è possibile attendere almeno 8 anni (come è preventivato) per avere un nuovo edificio che sarà già obsoleto tenuto conto dell’evoluzione che c’è in campo sanitario. “L’ospedale così detto nuovo serve subito, in altre parole, è urgente mettere mano alle criticità che sono emerse anche nel pubblico dibattito richiesto dal Comitato“.

Si è chiesto – spiegano – inoltre ai due consiglieri un interessamento concernente la problematica del parcheggi. Tenuto conto che attualmente, a causa di una totale disinformazione, coloro che vanno in auto in ospedale si recano nel parcheggio posto all’interno del nosocomio, rimanendo in coda in via Campagna per molto tempo. Per evitare tale incresciosa situazione, il comitato propone di limitare l’accesso nel predetto parcheggio alle persone che necessitano di un ricovero o a coloro che hanno difficoltà motorie e di riservare il parcheggio di via XXI Aprile e quello dell’area ex 118 (via Anguissola) a coloro che devono recarsi all’ospedale, per visite od esami, mediante l’installazione di sbarre con il pagamento della sosta presso l’attuale cassa che si trova di fronte al Pronto Soccorso, In questo modo si eviterebbe l’utilizzo di questi parcheggi ai residenti ed a coloro che si recano in zona per altri motivi“. 

È stato inoltre richiesta un’audizione presso le Commissioni consigliari competenti. I due consiglieri hanno preso atto della posizione e delle richieste del Comitato manifestando il loro interesse a valutare le alternative proposte dallo stesso Comitato nonché ad interessarsi al problema dei parcheggi, chiedendo inoltre un ulteriore approfondimento delle problematiche emerse. II Comitato ha espresso un sentito ringraziamento ai due consiglieri che hanno manifestato il dovere di confrontarsi sul tema del trasferimento dell’ospedale e non hanno accettato supinamente le conclusioni dell’Ausl e le delibere assunte prima dalla maggioranza di centro destra ed oggi dall’attuale maggioranza“.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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