Nuovo ospedale: le false verità smascherate dal Comitato presieduto dall’Avvocato Augusto Ridella. Senza medici e infermieri mattoni e siringhe non servono a niente (3).

Un ecosistema adeguato necessita di terreno, non di mattoni e cemento

(Ndr) Costruire un nuovo ospedale significa costi milionari (oggi si parla di 309 milioni) e questo si traduce in appalti, in lavoro, in potenzialità economiche dirette e d’indotto. Questo spiega almeno in parte, a parere di chi scrive, la strana unanimità dei politici piacentini (di regola divisi tra favorevoli e contrari su ogni scelta) decisi a sostenere aprioristicamente la scelta della necessità di una nuova realizzazione anziché valutare tutti gli interessi in gioco e in particolare la ricaduta delle conseguenze dell’abbandono dell’attuale nosocomio e quindi sul deperimento di una zona della città, quella di via Taverna (salvo naturalmente si progetti anche in questo caso nuove realizzazioni residenziali o di servizi). In un lungo articolo pubblicato dal quotidiano on line ‘PiacenzaSera’ cittadini uniti in un Comitato per ribattere all’unanimità dei rappresentanti politici di maggioranza e di minoranza, ribadiscono che altre scelte tecnicamente sono possibili e opportune.

L’introduzione di PiacenzaSera.it

Con un articolato intervento – a firma del referente Augusto Ridella – il Comitato Salviamospedale prende nuovamente posizione contro il progetto del nuovo ospedale di Piacenza. “Non è vero – affermano – che il nostro ospedale è in una situazione tale da non permettere più di svolgere la propria funzione. La scelta di fare un ospedale nuovo, anzichè di adeguare l’esistente, non è una scelta tecnica, bensì meramente politica e quindi come tale opinabile sotto i molti aspetti che investono la responsabilità degli amministratori pubblici”.

Di seguito il testo dell’intervento del Comitato Salviamospedale (3):

Esponenti del Comitato Salviamospedale alla conferenza stampa di presentazione del progetto tecnico di ampliamento del Polichirurgico piacentino senza consumo di ulteriore suolo agricolo con la costruzione di un nuovo ospedale dai costi faraonici

Invecchiamento della popolazione.

Piacenza ha l’indice di vecchiaia più alto della ragione 202,7, RERR 192,9, IT 187,4. Questo dato porta ad una trasformazione di una parte della domanda di assistenza. “In termini di consumo di servizi sanitari, assistiamo a un calo della domanda di ricoveri ospedalieri e un forte incremento, potenzialmente esplosivo nel medio periodo i bisogni legati alla cronicità” (Pagina 9 del Piano citato).

Oggi in Italia il 20% della popolazione ha poli- cronicità. Nessun sistema sanitario al mondo può reggere il 20% di cronicità in ospedale o in strutture sanitarie. La pandemia ha messo in discussione il modello ospedale-centrico. Per arginare una situazione che rischiava di travolgere si sono attivate/inventate le USCA per portare le cure a domicilio. Il PNRR missione 6 Sanità ha programmato investimenti su quattro aree di intervento (case della comunità, ospedali di comunità, centrali di coordinamento dell’assistenza domiciliare, ammodernamento tecnologico e digitalizzazione, telemedicina) ma non destina un solo euro per nuovi ospedali per acuti.

Il DM 77/2022 detta i parametri per la medicina territoriale e indica fra le misure principali il potenziamento delle cure domiciliari affinché la casa possa diventare il luogo privilegiato dell’assistenza. Case e ospedali di comunità, assistenza domiciliare, telemedicina dovranno liberare gli ospedali da accessi impropri che oggi intasano ad esempio i pronto soccorso, rendendo necessari minori posti letto. La sfida prioritaria, quindi, non è quella della costruzione di un nuovo ospedale ma quella di reperire le risorse finanziarie per la spesa corrente per pagare meglio gli attuali operatori sanitari e poter sanare le carenze di organico con nuove assunzioni di medici e infermieri. Senza medici e infermieri mattoni e siringhe non servono a niente.

Costi per il nuovo ospedale

2019 185 milioni,2021 260 milioni, 2023 309 milioni. Stiamo parlando di studi di fattibilità e non di progetti esecutivi, è quindi logico presupporre che questi costi siano destinati a lievitare. Ricordiamo che si tratta di un ospedale di sostituzione, come ribadito nei vari studi di fattibilità: “Il nuovo ospedale è da considerarsi un ospedale di sostituzione, nel senso che sostituirà in tutto e per tutto, in una versione aggiornata e migliorata, l’attuale struttura piacentina…tutte le funzioni ora esistenti troveranno una migliore collocazione, attraverso la disponibilità di spazi più razionali, e anche la valorizzazione e il potenziamento delle aree principali” (Pag. 27 relazione di sintesi studio di fattibilità 2.0 luglio 2023).

Avremo quindi un migliore confort alberghiero e una migliore distribuzione degli spazi di lavoro. Non avremo nessuna nuova specializzazione. Questo risultato vale l’investimento richiesto?

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Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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