“Nero+”, racconti di Edoardo Cavazzuti con illustrazioni di Daniele De Batté, Edizioni La Lontra, 2006

Un piccolo libro che credo poco conosciuto: lo si trova in qualche sito di vendita on line (ad esempio LaFeltrinelli.it) senza nemmeno una parola dedicata ad una pur minimale presentazione che funga da guida sollecitando la curiosità del possibile lettore. Per quanto mi riguarda credo di averlo notato, anni fa, a Gualtieri (RE), al book-shop della mostra dedicata all’artista Ligabue. Attirato e incuriosito, direi, dalla veste tipografica che ricorda un taccuino nero stile Moleskine e dalle illustrazioni che accompagnano e introducono ciascuno dei sette racconti e talvolta entrano, penetrano nel testo stesso che accompagnano. Non delude nemmeno la lettura, di certo graffiante, talvolta inquietante, spesso di tragedia. Edoardo Cavazzuti, genovese, art director, ci trascina attraverso il nero, il grottesco, con ampio condimento di sparatorie, pestaggi, rapine, oggetti lanciati dal finestrino del treno in corsa nonostante lo si sappia: si tratta di azione ‘severamente proibita’ al pari della negazione di servirsi della toilette durante le fermate in stazione. Impareggiabile infine l’ulteriore racconto, quello d’appendice, “Sopravvivere in città”, interattivo nel senso che di pagina in pagina è il lettore stesso a scegliere la scelta più opportuna di volta in volta. Ad esempio: mentre sei bloccato nel traffico e un energumeno si avvicina per pestarti devi decidere se rimanere in macchina provando a filartela (nel qual caso dovrai voltare pagina) o se preferisci attendere l’energumeno per un confronto, per tentare il dialogo civile (in questo caso verresti inviato a pagina X). Due parole infine sulle illustrazioni di Daniele De Battè, a sua volta genovese, creative director: surreali, oniriche, talvolta inquietanti e non sempre gradevoli ma che sempre ravvivono e seguono la lettura delle vicende stimolando la partecipazione diretta del lettore alla trama della vicenda narrata.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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