“Mosaicamente”, la mostra che rende omaggio all’arte di Antonio Ligabue a Fontanellato (PR) nella Rocca San Vitale fino al 6 gennaio

Da “Ritratto della donna amata”, di Antonio Ligabue

Fontanellato ha la fortuna di essere a discreta distanza dalla vita frenetica delle città e anche delle grandi vie di transito. Assiso nella verde pianura emiliana il paese s’immerge nella sua tranquillità vivendo intorno allo splendido gioiello rappresentato dalla Rocca San Vitale per tacere del Santuario della Beata Vergine del Rosario, meta di numerosi pellegrinaggi. Insomma, un paese dove vale la pena fare una ‘puntata’ per un paio di giorni di tranquillo relax approfittando di qualche opportunità artistica all’interno appunto della Rocca. In questo caso e in quessti giorni fino al prossimo 6 gennaio la Mostra “Mosaicamente” organizzata da Fondazione Bambini e Autismo.

Da “Testa di tigre”, di Antonio Ligabue

Un percorso espositivo che omaggia Antonio Ligabue. Artista dalla storia tormentata, partendo dal contesto contadino, in cui visse la più parte della sua vita, ha saputo trasformare animali e paesaggi del suo quotidiano in maniera visionaria creando a volte luoghi esotici e suggestivi che non aveva mai visto di persona.

Da “Cavalli” di Antonio Ligabue

Con strumenti casuali come ad esempio un giornale, una cartolina o forse una proiezione cinematografica o uno spettacolo circense grazie alla sua memoria visiva seppe creare opere di una “potenza” straordinaria.

Da “Ritratto di uomo con giaccone blu” di Antonio Ligabue

Partendo dalle suggestioni di alcune di queste, raccontano i curatori, abbiamo pensato di creare una mostra di mosaici che potesse rappresentare l’artista ponendo l’accento sull’uso dei materiali. Così alcune opere sono state confezionate con materiali tradizionali: tessere in pasta di vetro, murrine, pietre, vetri colorati ecc. e altri invece con materiali meno consueti come quelli di riciclo: scarti di legno, materiale elettrico di scarto, tappi di plastica, pezzi di stoffa. Altre ancora hanno visto la commistione tra materiali tradizionali e di scarto. L’uso del materiale di riciclo è stata una scelta che intendeva in questo omaggio avvicinare le opere musive allo spirito visionario di Ligabue.

Da “Autoritratto con la moto” di Antonio Ligabue

Infatti, se Ligabue era in grado di trasformare attraverso la sua innata capacità pittorica un gatto in una tigre e i paesaggi di Gualtieri, il paese dove ha abitato da adulto, in una immaginaria giungla popolata da bestie feroci sempre in procinto di “attaccare”, così i nostri speciali mosaicisti hanno creato opere musive con “materia a perdere” trasformando questo materiale di scarto in componente fondamentale per la composizione delle opere. Il risultato per noi sembra assai soddisfacente ed intrigante, ma l’ultima parola l’avrà il visitatore”.

Da “Ritratto di signora” di Antonio Ligabue

Ogni anno l’Officina dell’Arte omaggia un grande maestro del passato reinterpretando a mosaico le sue opere più importanti. I mosaici vengono esposti in una mostra, la prima risalente al 2006, che viene ospitata tradizionalmente a Palazzo Montereale Mantica a Pordenone, per poi divenire itinerante in altre città d’Italia. Un percorso unico nel suo genere: tutte le reinterpretazioni sono frutto di un lavoro collettivo in continua evoluzione nella scelta delle tecniche utilizzate, che, come detto, mescolano le classiche tessere policrome a pietre preziose e materiali di recupero. Tra i maestri omaggiati nel corso degli anni esponenti dell’arte classica e moderna, come Leonardo Da Vinci, Gustav Klimt, Pablo Picasso, Fernando Botero, Renato Guttuso, appunto Antonio Ligabue, Tamara De Lempicka e molti altri.

Rocca San Vitale, Fontanellato: la sala espositiva della Mostra

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.