La leggenda nasce nel periodo Edo e racconta degli “jorogumo”, ovvero Yōkai (demoni) dall’aspetto di una donna-ragno capace di governare dei piccoli ragni sputafuoco. Quando giunge all’apice del suo potere lo Jorogumo non si nutre più di insetti ma di carne umana, in particolare giovani uomini in cerca di moglie. Dimora in foreste, cave nelle montagne e case disabitate. Una volta trovato il proprio spazio offre ospitalità alla preda designata che nessuno vedrà mai più. Infatti la vittima viene prima immobilizzata dalle fitte e rigide ragnatele, quindi piano piano agisce il veleno, giorno per giorno, debilitando l’uomo fino alla morte.
LA BELLISSIMA DONNA ALLE CASCATE DI JOREN DI IZU
Si dice che alle cascate di Jōren di Izu, nella Prefettura di Shizuoka, viva jorōgumo padrona della zona. Le storie locali raccontano di un uomo che, avvicinandosi alla corrente per dissetarsi, venne attacco dallo Yōkai e riuscì a salvarsi solo lanciando un tronco tra le zampe della bestia, che si ritirò con questo tra i flutti.
Da allora nessuno osò avvicinarsi alle cascate, finché un giorno un boscaiolo in cerca della sua ascia preferita si avventurò nel luogo. Lo strumento gli venne restituito da una bellissima donna sconosciuta, tanto bella che il boscaiolo si innamorò perdutamente della donna delle cascate e tornò a trovarla ogni giorno, ma a ogni incontro si indeboliva sempre di più.
L’oshō del villaggio, temendo per la sicurezza dell’uomo, lo seguì di nascosto, per poi palesarsi urlando una preghiera contro la donna. Questa rivelò la sua vera forma e fuggì in acqua, ma il boscaiolo rimase fedele ai suoi sentimenti e, dopo essersi visto rifiutato il permesso di sposare la Jorōgumo dal tengu della montagna (demone-corvo con le orecchie e i capelli umani), si tuffò nella cascata per non riemergere mai più.