“L’incontro a Genova con Gino, l’uomo che realizza le carte nautiche”, di Mara DePini

Libro dei Caruggi (libro aperto), olio su tela e legno di Marcello Mogni

Vorrei raccontare di una splendida realtà che trova sede a Genova. L’occasione per una gita a Genova è per andare a trovare alcuni amici, conosciuti attraverso la passione per la 500. Ospiti di Gino, che ha origini piacentine, visitiamo la città. Uomo molto colto ci illustra luoghi, fatti, aneddoti di questa città particolare. Nel pomeriggio facciamo una escursione in battello fino a Pegli, e vediamo il porto, l’aeroporto la cui pista di atterraggio è a fianco del mare. Vediamo la famosa Lanterna, le navi attraccate a scaricare container e merci varie. Poi Gino ci invita ad andare presso la sua ditta, per riposarci un attimo, abbandonare il calore della giornata soleggiata e a continuare le nostre chiacchiere. La ditta è la CAIM, e si occupa di tutto ciò che riguarda la navigazione: carte nautiche, dotazioni di sicurezza marine, comunicazioni marittime, grafici e pubblicazioni. Detto così sembra niente, ma spiegata da Gino si capisce l’importanza di questa ditta. Per fare un esempio: se in America, in un porto qualsiasi, viene spostata una boa, la CAIM deve saperlo per segnalarlo sulle carte nautiche che produce ed inviare la variazione ad ogni compagnia di navigazione perché ogni nave venga avvertita di detta variazione, il tutto in tempo reale. Quindi non sto parlando di noccioline. Ma la cosa che più mi ha colpito di questa ditta è il rapporto che c’è con ogni singolo dipendente. Mi spiego meglio. I dipendenti non devono timbrare né l’entrata né l’uscita dal lavoro. Gino mi dice che il rapporto di lavoro si basa sulla reciproca fiducia e rispetto. Il dipendente è tenuto a comunicare solo se sarà assente o se arriverà in ritardo. Sarà sua premura recuperare il tempo perduto in tutta onestà. I dipendenti hanno a disposizione un distributore di bevande calde e fredde gratuitamente, così come l’acqua minerale. C’è una sala interna in cui i dipendenti possono pranzare con ciò che portano da casa, ed hanno a disposizione un forno a microonde per riscaldare il pasto. C’è anche una piccola palestra dotata di alcune macchine per l’attività ginnica, nonché una poltrona relax massaggiante. Gino mi dice che se i dipendenti vengono trattati bene lavorano meglio, e di sicuro non viene loro voglia di mettere in pericolo un simile posto di lavoro per qualche colpo di testa poco onesto. Mi vengono le lacrime agli occhi. Perché quello che dice è sacrosanto, ma purtroppo sono pochi coloro che lo applicano. Questo vuol dire apertura mentale, rispetto reciproco, buona organizzazione, lungimiranza, ampiezza di vedute. Cose difficili da trovare ormai, perfino nella pubblica amministrazione. Parlo con coscienza di causa. Gino ci racconta poi di una guidovia progettata e costruita a Piacenza negli anni 20 dall’Ing. Alberto Laviosa per la salita al Santuario della Guardia di Genova. E’ una nuova sorpresa. Non sapevamo di questa ditta piacentina di cui si sono perse le tracce ai giorni nostri. Rientriamo dalla gita piacevolmente sorpresi. E’ bello sapere che c’è qualcuno che ha un occhio di riguardo per i propri dipendenti, con i tempi che corrono…

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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