“Le copertine di guerra”, una mostra a Palazzo Galli a Piacenza

Una mostra sicuramente interessante a Palazzo Galli su iniziativa della Banca di Piacenza con le illustrazioni realizzate da Achille Beltrami tra il 1915 e il 1918 dedicate al conflitto all’epoca in corso e pubblicate sulla Domenica del Corriere settimanale. Le copertine di guerra, per l’appunto.

Ovviamente una mostra nella quale prevale la retorica d’una guerra che in realtà la maggioranza della popolazione non voleva (per un anno l’Italia restò neutrale) ed invece teorizzata dalla pletora degli armiamoci e partite, da Marinetti allo stesso D’Annunzio fino allo stesso Ungaretti, volontario della prima ora, ben presto pentito di fronte alla guerra inutile e soprattutto alla guerra dei milioni di morti.

Oltre 17 (milioni) di persone nate e cresciute sotto le bandiere degli Stati belligeranti, oltre il milione per quanto all’Italia tra soldati caduti al fronte e civili vittime degli stenti e della violenza dei ‘nemici’ occupanti il territorio. Racconto invece dei sì tragici ma soprattutto ‘gloriosi’ avvenimenti del conflitto per gli organizzatori della mostra, l’istituto nazionale per la guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon, istituzione in linea con la visione dei governi di quegli anni lontani e naturalmente con la visione di Beltrami e della stampa impegnata a sostenere i vertici politici e militari che quella strage di giovani e meno giovani avevano voluto.

162 tavole ad acquerello con scene dai fronti di combattimento letteralmente inventate dall’illustratore che praticamente mai aveva messo piede in zona di guerra. Con molte evidenti approsimazioni tendenti ad evidenziare un eroismo ed una lettura dei fatti ben lontana dalla realtà di sofferenza e di tragedia (emblematiche le pagine dedicate alla tragedia della sconfitta di Caporetto, pagine nelle quali la caotica ritirata – o meglio fuga – di fronte alle dilaganti truppe austriache con arretramento di centinaia di chilometri fino alle rive del Piave viene dipinta come ordinata riorganizzazione dei militari italiani nelle retrovie). In ogni caso una mostra che merita la visita e che malauguratamente già stasera, alle 19, chiude i battenti.

La mostra di Palazzo Galli chiude i battenti stasera alle 19.00, in coincidenza con l’inizio dell’evento alla Libreria Fahrenheit di via Legnano che, della guerra, mostra il volto vero ben rappresentato dalla bambola impiccata del volantino: per chi va in guerra finisce il tempo dei giochi e dei sogni, resta solo una cruda feroce realtà e solo forse un domani, un futuro da vivere

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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