“Labirinto”, lirica di Francesco De Girolamo, poeta in Roma

Rafal Olbinski
Che cosa ci rimane da aspettare?
Un po’ d’aria la sera, la spiaggia la domenica.
E questa noia che non è più dolce
da dividere insieme, come era un tempo.
Manca poco al momento di vederti
e non avverto la minima impazienza
dell’attimo in cui ti scorgerò spuntare
dal muro bianco di ogni giorno.
Scorrono i volti estranei della folla:
tutti i ricordi che il tuo può evocare
non valgono il mistero di uno solo di essi.
In quelle voci sfuggenti che passano
ascolto gli echi di una vita diversa,
un’altra vita che non vivrò mai.
Non approderò più a nient’altro
che a questa soffocante, sterile quiete,
che come una goccia ossessiva continua
a cadere nel vuoto. E ti odio, quasi,
dacché sei diventata un’abitudine;
ma ho il rimorso di odiarti, perché sono io
che mi ti sono cucita addosso,
come un vestito troppo stretto,
una seconda pelle. Ed ogni giorno prendo
la mia dose di te; e ne ho la nausea,
anche se ne ho bisogno, come un calmante
dal sapore agrodolce, di cui non so fare a meno.
Vorrei gridarti qualcosa che riuscisse a ferirti,
delle ingiurie terribili, al tuo sopraggiungere,
se ne avessi il coraggio; ma ti vedo sorridere
come ogni giorno, così angelicamente ignara
di questo sconfinato labirinto che da te mi allontana;
e con un nodo alla gola, sorridendo a mia volta,
non riesco a dirti altro che: “Oh, finalmente, Amore!”

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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