“Marc Chagall, una storia di due mondi”, mostra al Mudec di Milano, conclusa ieri 31 luglio

Il mercante di bestiame, Gouache e grafite su carta, Marc Chagall

Marc Chagall nasce in una famiglia ebraica presso Vicebsk, una città di lingua yiddish oggi in Bielorussia, allora facente parte dell’Impero russo. Il giorno stesso della sua nascita, il villaggio viene attaccato dai cosacchi durante un pogrom antiebreo e la sinagoga viene data alle fiamme per cui l’artista dirà spesso: “Io sono nato morto”. Maggiore di nove fratelli; il padre era un mercante di aringhe. Nelle opere dell’artista esposte a Milano è risultato in evidenza il periodo dell’infanzia nel villaggio ebraico, felice nonostante le tristi condizioni degli ebrei russi sotto il dominio degli zar.

La nonna, dal libro La mia vita, acquaforte e puntasecca, Marc Chagall

Dopo un breve periodo nello studio dell’unico pittore del villaggio, si trasferisce a San Pietroburgo dove frequenta l’Accademia Russa di Belle Arti ma questo fu un periodo difficile, per lui: gli ebrei potevano infatti vivere a San Pietroburgo solo con un permesso apposito e infatti viene persino imprigionato per breve tempo per essere rimasto fuori dal ghetto oltre l’orario consentito. Per questo spesso ritorna nel paese natale dove peraltro nel 1909 conosce Bella Rosenfeld, figlia di ricchi orefici, se ne innamora e di questo sentimento racconta attraverso buona parte delle opere esposte.

Gli innamorati, Gouache , inchiostro acquerellato e acquerello su carta, Marc Chagall

Nel 1910 Chagall lascia San Pietroburgo per Parigi: “come una pianta ha bisogno di acqua, così la mia arte aveva bisogno di Parigi“, dirà poi. Conosce molti artisti e intellettuali d’avanguardia ma, a mio parere per fortuna, mantiene un certo scetticismo critico nei confronti del cubismo, considerandolo troppo “realista” e attaccato al lato fisico delle cose, mentre lui si sentiva più attratto “dal lato invisibile, quello della forma e dello spirito, senza il quale la verità esterna non è completa“.

La chiesa di Chambon-sur-Lac, Gauache su carta, Marc Chagall

Nel 1914 ritorna a Vitebsk dove rimane bloccato fino al 1923, si sposa con Bella e nel 1916 nasce la sua prima figlia, Ida. Riafferma, attraverso disegni e dipinti l’essere del popolo ebreo, la religiosità, le celebrazioni, i momenti di festa in particolare nell’ambito della famiglia. Nel 1917 prende parte attiva alla Rivoluzione russa, lavorando al Ministero della Guerra. Realizza illustrazioni per libri e giornali, viene nominato Commissario dell’arte per la regione di Vitebsk ma il suo allineamento con la politica del governo non è certo perfetto: le sue opere, con stile fresco e infantile, parlano con ‘la voce e la realtà quotidiana del popolo‘, di mucche e cavalli volanti e umanizzati anziché presentare ritratti trionfali di Marx, Engels e Lenin. Deve trasferirsi a Mosca dove il governo gli affida un incarico di minor rilievo e, per questo, nel 1923 riesce a trasferirsi a Berlino prima e nuovamente a Parigi poi dove realizza illustrazioni per le Anime morte di Gogole, per le Favole di La Fontaine e per la Bibbia che sin dall’infanzia considerava il suo racconto preferito.

Abramo e Sara, inchiostro di china, acquerello e grafite su carta, Marc Chagall

Dopo l’invasione nazista della Francia fugge con la famiglia prima in Spagna e in Portogallo e infine nel 1941 negli Stati Uniti, letteralmente un esilio che si concluderà con il ritorno in Europa nel 1948, periodo durante il quale realizzerà numerose arazzi a sfondo biblico e opere in vetro per grandi cattedrali, in Francia, per l’ONU, in Israele.

Il passaggio del Mar Rosso, Acquaforte, da Bibbia, Marc Chagall

La vita dell’artista prosegue poi fino al 1985 ma, con le opere realizzate fino alla fine del conflitto mondiale si conclude in pratica la mostra curata dall’Israel Museum di Gerusalemme al Mudec di Milano, un progetto espositivo dedicato in particolare ai lavori grafici di Chagall e alla sua attività di illustratore editoriale. In particolare la mostra ripercorre alcuni temi fondamentali della vita e della produzione dell’artista: dalle radici nella nativa Vitebsk (oggi Bielorussia), descritta con amore e nostalgia, all’incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld, della quale illustrò i libri Burning Lights e First Encounter, dedicati ai ricordi della vita di Bella nella comunità ebraica, pubblicati dopo la morte prematura della donna e di cui in mostra sono esposti i disegni originali. I lavori esposti riflettono dunque l’identità poliedrica dell’artista, che è al tempo stesso il bambino ebreo di Vitebsk; il marito che correda di immagini i libri dell’amata moglie; l’artista che illustra la Bibbia, volendo rimediare così alla mancanza di una tradizione ebraica nelle arti visive; e infine l’originale pittore moderno che, attraverso l’uso dell’iconografia cristiana, piange la sorte toccata nel suo secolo al popolo ebraico.

Pogrom, Gouache su carta, Marc Chagall

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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