"Io vado, madre. Se non torno, sarò fiore di questa montagna, frammento di terra per un mondo più grande di questo. Io vado, madre. Se non torno, il corpo esploderà là dove si tortura e lo spirito flagellerà, come l’uragano, tutte le porte. Io vado Madre Se non torno, la mia anima sarà parola per tutti i poeti."
Abdulla Goran è stato un poeta curdo. Ha senza dubbio portato una rivoluzione nella poesia curda, ed è chiamato anche il padre della letteratura curda moderna. Membro attivo del Partito Comunista Iracheno, è stato arrestato e torturato diverse volte durante il periodo della monarchia. Nominato docente presso il dipartimento di lingua e letteratura curda presso l’Università di Baghdad nell’autunno del 1960. Come membro del Comitato iracheno di pace e solidarietà e ha spesso viaggiato nell’ex Unione Sovietica. Si ammalò di cancro e morì in Kurdistan il 18 novembre 1962.