Le ballerine del Labirinto di Franco Maria Ricci ti prendono per mano trascinandoti in un vortice onirico al suono del Jazz o al ritmo frenetico di un Charleston

Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci: l’art decò di Demétre Chiparus

Il Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci, 4,5 km da Fontanellato nelle campagne di Parma, 18,00 € d’ingresso per passare un paio di ore intense tra il girovagare appunto nel labirinto e la visita al museo permanente con le collezioni d’arte di Franco Maria. Quanto al labirinto solo un paio d’appunti: otto ettari di terreno con camminamenti tra piante di bambù, sempreverdi che assorbono grandi quantità di anidride carbonica. Con un pò di fortuna e un buon senso dell’orientamento in meno di mezz’ora si completa il percorso ritornando, dopo essere passati nella monumentale cappella, al punto di partenza con l’opportunità (irrinunciabile) di visitare il museo permanente con la collezione d’arte, oltre 500 opere fra pitture, sculture e oggetti d’arte dal ‘500 al ‘900 (per inciso comunque va sottolineato che l’avventura nel labirinto non è obbligatoria, la visita può essere limitata anche solo al museo e all’eventuale mostra temporanea salvo l’arrischiarsi finale nel bookshop badando ai prezzi per i libri comunque assolutamente preziosi – un’edizione speciale edizioni Franco Maria Ricci della Lettera rubata di Edgar Allan Poe acquistabile in Amazon a 3,75 € per i tipi di Ugo Mursia editore, fortunatamente non disponibile, 75 €!!! – ).

Comunque, scampato (grazie all’esaurimento delle ‘sole‘ tremila copie stampate) il pericolo Edgar Allan Poe, progenitore del racconto giallo e dell’horror, merita nell’occasione una citazione la ‘stanza del Novecento‘, invasa dalle vezzose e volteggianti ballerine di Demétre Chiparus, piene di grazia Decò. Ballerine che riflettono il sentimento e la voglia di ‘follia‘ degli anni 1920-1930, all’indomani della tragedia della Grande Guerra.

Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci: l’art decò di Demétre Chiparus

Sono eleganti, lussuose, protagoniste di un’epoca basata sull’opulenza, la frenesia, la fatua bellezza, specchio di gente che vuole ubriacarsi di vita (e non solo di quella!), di ricchi annoiati che organizzano feste per celebrare in modo chiassoso, opulento, frenetico e aggressivo il loro successo: basti leggere un libro, ‘Il grande Gatsby‘ di Francis Scott Fitzgerald per entrare nello spirito di quegli anni ed irrimediabilmente sognarsene parte.

Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci: l’art decò di Demétre Chiparus

Modernità è la parola d’ordine: automobili, aerei, grattacieli, transatlantici, dirigibili sono i nuovi miti di una società che guarda con disprezzo a tutto ciò che è considerato “vecchio” come il romanticismo, la dolcezza, l’atmosfera sognante per esempio dello stile Liberty. Così le donnine di Chiparus nel salone del Labirinto di Franco Maria Ricci, figure che sembrano richiamare l’antica civiltà egiziana o cinese o il Futurismo, ballano al ritmo della musica Jazz o seguendo le note del charleston che s’andavano affermando nei night club di Parigi, Chicago, New York. E come non sentirsi afferrare la mano, trascinare in un vortice onirico dall’essere più meraviglioso che esiste, la donna, innamorandosene sui due piedi, seduta stante: ancora un altro labirinto dal quale però è difficilissimo trovar la via d’uscita anche perché, ci si domanda, lo vorremmo veramente?

Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci: l’art decò di Demétre Chiparus

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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