Una mostra particolarmente interessante – che attualmente ha chiuso i battenti – visitata presso Biffi Arte in via Chiapponi promossa da Ippolito Negri, già redattore capo del quotidiano La Notte, con le vignette realizzate da Giovannino Guareschi per lo storico quotidiano del pomeriggio di Milano. Storico ‘Padre‘ di Peppone e Don Camillo, monarchico, radicalmente anticomunista. Particolarmente significativa la vignetta (che si riporta) con il carrarmato socialista che apre una breccia nel muro del fortino della conservazione probabilmente – nel retropensiero di Guareschi – con l’intento di fare da apripista per il nefasto arrivo al governo dei comunisti. Era il 1963, l’anno del centrosinistra, dell’apertura ai rappresentanti dei lavoratori che (almeno apparentemente) entravano nella ‘stanza dei bottoni‘. L’inizio di grandi cambiamenti sociali che sarebbero intervenuti negli anni a seguire, gli anni della conquista della legge sul divorzio, dello statuto dei lavoratori, dell’autonomia amministrativa con la nascita delle Regioni. Grandi conquiste sociali, che hanno cambiato in senso laico il nostro BelPaese a Guareschi sia piaciuto o meno. Da parte “nostra” orgogliosi di dichiararsi, nonostante ed oltre Bettino Craxi, socialisti, dalla parte di chi lavora.