A Silver Sirotti, il ferroviere che il 4 agosto 1974 ha sacrificato la propria vita nel tentativo di salvare i passeggeri dell’espresso 1486, meglio noto come Italicus.
Io son ferroviere e vedo le case passare come gli alberi, le macchine e il mare. Non sapevo che sarei morto in questo giorno d’agosto tra i campi di grano e i mille ordinati filari. No. Non lo sapevo. Non lo sapevo quando il treno fu rapito da fiamme e da pianto. La notte calò improvvisa nel cielo che pian piano stava volgendo al tramonto. Io son ferroviere e vedo le case passare come gli alberi, le macchine e il mare. Quanto coraggio ci vuole a non avere coraggio ad essere fermi quando l’odio t’inchioda le ali sulle pareti di un grigio destino ma io non ci misi neppure un secondo ed entrai nel vagone vicino. Io ero ferroviere e amavo tanto viaggiare quanto mi mancano le case, le macchine e il mare.