“E qui finisce l’avventura del signor Bonaventura: domani dimissione, si torna a casa. O forse no: un thriller col fiato sospeso”.

Ospedale ddi Piacenza: il laboratorio analisi

Qualcuno ricorda il Signor Bonaventura? Era un personaggio del Corriere dei Piccoli, il settimanale a fumetti col quale sono cresciuti generazioni di ragazzini credo fino agli anni 90, quando poi ha cessato la pubblicazione (i tempi e i ragazzini erano cambiati) . Ogni settimana il Signor Bonaventura compiva una buona azione e veniva premiato con un assegno da un milione di lire, il vecchio conio. Per quanto mi riguarda non posso vantare buone azioni ma venerdì davanti agli occhi mi è stato sbandierato l’assegno da un milione di euro. Ovvero la dimissione dal reparto malattie infettive dopo 21 lunghi giorni di ricovero e di cure antibiotiche in vena per debellare l’infezione causata da un batterio acquisito a causa delle cure ricevute in rianimazione o in terapia intensiva tra marzo e aprile 2020 a seguito del covid 19. Klebsiella pneumoniae, una brutta bestia che, dopo essere rimasta dormiente per mesi, improvvisamente si è scatenata provocando infezione intestinale, infezione alle vie urinarie, ingrossamento della prostata. 21 giorni di terapia in semi isolamento (potevo essere contagioso, trasmettere il batterio ad altri) sono tanti ma, a tutto venerdì, i medici che mi hanno seguito passo passo hanno condiviso che il risultato raggiunto è positivo. Parametri normalizzati, infezioni superate, batterio presumibilmente debellato. Quindi domani, lunedì, ritorno a casa del Signor Bonaventura. Finalmente. Invece forse che sì, forse che no. Alla visita di ieri, sabato, si è presentata una dottoressa che mi vedeva per la prima volta (sembra appena rientrata in reparto dopo un assenza programmata) e ha ipotizzato una rivalutazione lunedì della situazione, un consulto di staff clinico per un’eventuale ulteriore prosecuzione di terapia. Sicuramente una prosecuzione è nei fatti, ma dovrebbe riguardare l’urologia per tenere sotto osservazione la prostata (che comunque non presenta neoplasie) e quindi in ogni caso avvenire a livello ambulatoriale. Quindi servirebbe veramente proseguire con la terapia antibiotica già molto lunga, inizialmente prevista in 14 giorni e già estesa a 21? Oppure sono sorte complicanze, fattori nuovi non detti? Ma a parte questo, oggi, domenica, niente visita, niente possibilità di confronto, di chiarimenti, di risposte precise, di certezze prima date e poi (forse) smentite. Praticamente, sul piano emotivo, una domenica da thriller, col fiato sospeso. Eppoi, è il modo di fare? Prima si sventola davanti agli occhi del Signor Bonaventura l’assegno da un milione di euro e poi si minaccia di farlo sparire? No, così non si fa, non è umano, scrupolosissima ma destabilizzante dottoressa in visita ieri, sabato, giorno 20 dal ricovero!

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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