“Una giornata sull’acque del Lario, navigando da Lecco a Bellagio, col cugino italiano del mostro di Loch Ness e il radioso sorriso di Dalila”

Navigando da Lecco a Bellagio sul battello lento e panoramico

Certo, una vacanza sul Lario è come immergersi in una pagina di storia, di arte, montagne, buona cucina e di grande letteratura ma assolutamente inevitabile anche la necessità di salire su un battello, lento e panoramico, ideale per i viaggiatori in cerca di relax e per scattare foto dal ponte esterno. Da Lecco sono garantiti diversi servizi nei festivi mentre durante la settimana le ‘corse’ sono poche (per l’esattezza 4, la prima alle 10.15) e i turisti tanti per cui è meglio programmare la giornata a dovere, innanzitutto presentandosi all’Imbarcadero con buon anticipo (almeno mezz’ora prima), restare tranquilli e pazienti in coda per guadagnare una buona panoramica posizione a prua.

Sono sette gli attracchi prima di arrivare a Bellagio e tutti stracolmi di turisti: un posto a prua sul battello dunque risulta un privilegio conquistato

Il percorso è limitato, passando attraverso sette attracchi si arriva a Bellagio a circa un terzo del lago, ferma però la possibilità di scendere ad Abbadia, a Mandello o comunque in uno qualsiasi dei paesini che si incontrano per poi attendere il battello successivo, sempre con destinazione Bellagio, la perla del Lago dove ci si può perdere tra storia, meravigliose ville, cultura e, pericolosamente se presente la moglie, fidanzata, compagna, dedicarsi allo shopping.

L’incanto dei paesini, delle spiagge, delle ville numerose sul Lago

Ma l’esperienza tutta da assaporare con l’anima sono le sensazioni, le emozioni che il panorama regala, le visioni di queste acque calme, tranquille, i pescatori, le papere, i borghi, le ville, i castelli, le montagne. Ecco perché il consiglio di scegliere il battello (anziché il più veloce e sbrigativo aliscafo) del Servizio di Navigazione alla fine risulta vincente e di grande soddisfazione.

Occorre dedicare un tempo non inferiore all’ora e mezza cui spesso bisogna aggiungere il tempo perso per permettere alle decine di turisti che attendono ad ogni attracco di salire sul battello ma non è forse questa l’occasione per dimenticare il logorio della vita moderna che tormenta nelle città della quotidianità di tanti di noi?

Colpiscono i naviganti. Barche: saranno canoe o kajak? Chi ricorda, così, sui due piedi, la distinzione tra l’una e l’altro? Poi motoscafi che spariscono in un amen o poco più. Uno in particolare, in vena di celia, vira, provocando un’ondina che viene a spegnersi contro il nostro scafo: sarà un allegro saluto?

Certo questo ramo del Lago che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi come lo descrive Alessandro Manzoni, risulta più aspro e diciamo severo rispetto al ramo di Como ma il fascino dei monti, del Resegone, del San Martino valgono tanto quanto la più esuberante bellezza del ramo comasco.

Una curiosità: il lago raggiunge qui i 280 metri di profondità mentre nel ramo di Como si arriva alla profondità massima di 410 metri. In ogni caso, che si navighi in un ramo o nell’altro, è comunque sicuramente preferibile che il battello non affondi, specie per chi non sa nuotare. Comunque turisti bagnanti che nuotano con maestria ne notiamo diversi, tutti sotto il vigile controllo di un gabbiano comune tranquillamente appollaiato. Perché pare che il mistero s’annidi nel profondo. Sapete che si mormora di avvistamenti di uno strano animale, lungo oltre dieci metri? Padre e figlio l’avrebbero incontrato per la prima volta nel lontano 1946 cui seguirono poi altri avvistamenti fino al 2003. Si parla di una specie di enorme animale che somigliarebbe ad un’anguilla e questo ha fatto pensare ad un rettile, il Lariosaurus. Vissuto milioni di anni fa. Insomma, un cuginetto resuscitato del famoso mostro di Loch Ness. Ma niente paura, sarebbero solo chiacchiere e il fatto che la gente del posto con familiarità ne parli chiamandolo ‘Larrie‘ è sicuramente rappresentazione della voglia di ridere dei turisti creduloni. Comunque durante la navigazione state all’erta e tenete la vostra Canon o il cellulare sempre pronti allo scatto.

Ma improvvisamente m’accorgo del sorriso di Dalila, volgo lo sguardo oltre la prua e, come temo, ecco in vista l’attracco meta finale della nostra gita. Sento in tasca Bancomat e Carta di credito tremare pensando ad un futuro a breve non certo sereno. Bellagio incombe. Instat Bellagium cum suis tabernis, stabulis, ridentibus mercatoribus vidulum meum oppugnantibus (Bellagio incombe coi suoi negozi, bancarelle, commercianti sorridenti attentanti al mio portafogli). E infatti….

L’attracco di Bellagio

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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