Ecco, l’immagine simbolo della prima serata di presentazione (altre seguiranno da settembre in poi) de “Il soffio del vento – Da Chernobyl a Caorso trent’anni dopo“. Sotto il porticato di Santa Fara, a Bobbio, ieri sera, venerdi 29 luglio, nel contesto della Settimana della letteratura organizzata da Pontegobbo edizioni con il sostegno della Municipalità. Eccomi, tra due “angeli per Chernobyl“, Adele Mazzari e Carmela Caserta, rappresentanti di tutte le mamme che ogni anno accolgono nelle loro case per un mese, talvolta due mesi, bambini bielorussi, ucraini, russi che qui, lontani dalle loro terre ancora inquinate dai veleni radioattivi, sviluppano quelle difese immunitarie che altrimenti potrebbero mancare. Bellissimo quando uno di loro, presente alla serata, è venuto al tavolo degli oratori, sorridendo e raccogliendo l’applauso affettuoso del pubblico, forse il momento più intenso della serata. Ringrazio Edoardo per aver scattato la foto percependo l’importanza del momento fuori programma. Per il resto lo confesso, sono serate emotivamente profondamente coinvolgenti. Oggi, il giorno dopo, sono svuotato, per me la Settimana della letteratura è finita, non ce la faccio a sostenere le ulteriori due serate in programma e devo ringraziare quanti alla fine hanno applaudito, Agostino Zanetti che ha raccontato del suo viaggio nell’Exclusion Zone, Dalila e Daniela che hanno letto rispettivamente una poesia e un racconto tratti dal libro, quanti mi hanno poi avvicinato con copia del libro alla mano chiedendo chi una dedica chi un semplice autografo, quanti si sono complimentati, quanti hanno voluto un racconto aggiuntivo e quella ragazza che ha voluto la mail perchè a sua volta vorrebbe scrivere del male nucleare e in proposito vorrebbe un confronto. Ed ora, che è già sabato sera, il letto chiama, ci sono energie da recuperare per affrontare altre serate.