Sulle colline ciuffi di nuvole
timide e lente s’abbracciano
sino a tramutarsi in un
enorme gomitolo grigio.
Il vento che preme da nord
le spinge verso il basso
avvicinandole al terreno.
I primi tuoni scuotono l’aria
seguiti da lampi improvvisi
e da schiocchi di frusta.
Piccoli coralli di pioggia
s’ingrossano sino a diventare
chicchi di grandine che
percuotono il terreno,
violentano rami, foglie,
coltivazioni e uliveti.
Inconsapevole fenomeno
innocente e contemporaneo
dono che disseta aridi
terreni incoltivati.
L’umido profumo
d’ozono pervade la valle.
Cessato il temporale,
timido il contadino ritorna
nel suo campo e, mentre
risale sù per la collina,
i primi raggi del sole
lo baciano in fronte.
Il 31 dicembre Gianni Langmann mi ha fatto omaggio di una sua stupenda composizione editandola tra i commenti ad un mio post. Indiscutibile meriti la “vetrina” della prima pagina con molti ringraziamenti per l’omaggio. Per inciso Gianni è nato a Bari il 15 aprile 1935 ma vive a Milano dal 1939. Vanta d’essere sposato dal 1962, con rilevanti conseguenze: tre figli, cinque nipoti. Ma non basta: Gianni scrive, scrive poesie, scrive racconti. Per chi volesse contattarlo [email protected] mentre per chi volesse saperne di più, clicchi qui e qui |