Ponte romano di cotto rossastro Ponte arcuato scosso e battuto tra centurie e truppe longobarde spade storie, bagliori rancori pietre antiche tese a tendere a unire mondi lontani, il sentiero dei boschi dei giganti, la mulattiera ch’arranca sulla sponda arco slanciato alle due vette a dominare il cupo rombo che dalle acque s’abbatte sulle rocce l’oscura presenza del fiume scivola sepolto sotto rabbioso mare mare rabbioso, mare d’ovatta lieve e grigia e biancastra spire di nebbia tra marcianti presenze oscure schiere dal sommesso canto raccontano nell’ombra travolti ricordi di speranze coltivate invano sfiorano l’arco verso il destino tonanti lampi, violacee tempeste al riparo delle sponde di pietra s’ascolta il gelido lamento delle anime mandate a morire. Stazione ferroviaria di Fosciandora S’arresta sul ponte il convoglio, dell’Incappucciato non si vede il volto, con lo zaino sale in vettura.
Tarot é stata pubblicata in “Vietato attraversare i binari, Servirsi del sottopassaggio – Cronache di viaggi sul treno toccato in sorte“, Vicolo del Pavone editore, 2009. In pratica avvia il ciclo di “Fate nere, fate le streghe” ovvero 12 poesie “Nel limbo azzurrognolo ove vivono spettri ed anime perse, viaggio con l’Incappucciato dal volto coperto lungo l’oscura Valle del Serchio“. Un viaggio col Diretto 740.278 attraverso la Garfagnana passando di stazione in stazione, da Fosciandora a Ponte a Marciano, da Ghivizzano al Valico del Lupacino, fino al Capolinea dove, scesi tutti i passeggeri, un lampo di luce illumina il finestrino con all’interno una sagoma oscura.
Lo scorso 15 dicembre ne é stata data lettura alla rap-presentazione con Claudio, Dalila, Francesco, Nunzio, Saverio alla Libreria Postumia di Sant’Antonio (Pc) all’insegna del motto #sempredallapartedellapace