“Le regole dello Shangai”, romanzo di Erri De Luca, Feltrinelli editore, 2023

Lei è una giovane gitana Sinti in fuga dal campo e dalla famiglia per sottrarsi al matrimonio combinato con un uomo anziano, lui è un orologiaio appassionato del gioco dello Shangai che, isolato dal mondo, sta campeggiando tra i boschi sul confine. Sono le due di notte quando lei, improvvisamente, piomba nella tenda chiedendo ospitalità perché sta gelando dal freddo. Così lui la accoglie nella propria tenda. Giocando lui non ha mai fatto tremare i bastoncini ma quando la ragazza entra nella sua vita qualcosa comincia a cambiare. Dialogano e lei impara le regole del gioco, impara a scrivere, a conoscere il mare mentre lui inizia a dare un nome agli alberi, a sentir parlare lupi e orsi. Lei é fuggita dal campo durante la festa di fidanzamento, ha disonorato la famiglia ed ora é inseguita per punirla secondo tradizione. Lui calmo, lei ribelle, lei selvatica, lui saggio, eppure riescono ad instaurare un rapporto profondo di condivisione. Una storia d’amicizia e di empatia per il prossimo, d’amore per la libertà e la ribellione. Dai dialoghi notturni all’interno della tenda nasce un’intesa profonda che anche col passare dei giorni, delle settimane, dei mesi, persiste mantenendosi anche quando i due si separano, vivendo altrove. Si tratta di un libro sostanzialmente romantico con De Luca che adotta un linguaggio profondamente poetico ma con un finale assolutamente sorprendente che ci farà chiedere se possiamo davvero pensare di conoscere a fondo le persone che ci sono più vicine e fino a che punto quel che stiamo vivendo é la realtà o se almeno in parte non é altro che apparenza.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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