“Tale e quale”, romanzo di Nereo Trabacchi, romanziere piacentino

Mi aveva consigliato la lettura Dalila, mia compagna avida di romanzi quanto e forse più di me, sostenendo la bravura di questo autore tutto piacentino che già aveva dato alle stampe sei romanzi, tutti pubblicati con editori della nostra comune città. La pigrizia di scendere in cantina dove portiamo i romanzi che di volta in volta ciascuno di noi legge aveva finora impedito l’incontro ma ecco far bella mostra di sé sugli scaffali della libreria Fahrenheit 451 (quella di Sonia Galli in via Legnano) questo ennesimo prodotto uscito dalla penna (o forse meglio dire dal personal) dello scrittore, viveur, blogger (oltrechè, invero, imprenditore) che sono poi le uniche cose che di lui è dato sapere da una breve ricerca in google: si parla poco, di Nereo (vana la ricerca di una biografia), mentre si trova molto dei suoi libri, fatto che per uno scrittore parrebbe situazione d’eccellenza. Ma veniamo all’ennesima fatica letteraria offerta, la più recente appunto. Prima caratteristica: il romanzo si presenta senza editore per cui viene da pensare ad un’opera autoprodotta. Un dettaglio, certo, ma che condanna il romanzo ad una diffusione ridotta, limitata alle libreria della città, della provincia, forse di qualche zona limitrofa e nulla più, magari per impegno diretto dell’autore. Infatti, inutile cercarne traccia ad esempio in IBS per l’acquisto on line pure possibile per gli altri precedenti romanzi di Trabacchi. E sinceramente è un peccato perchè diciamo la verità, il suggerimento di Dalila era un buon suggerimento. La lettura vale la pena. Storia di Orazio Perla, tizio over50 che vive ai margini della città (Piacenza), dei fatti quotidiani della gente che lavora, sostanzialmente estraneo all’ordinario della vita (del resto, quandomai il protagonista d’un qualunque libercolo rientra nella categoria dei ‘normali’?). S’arrabatta vivendo, scapolo, nel buco d’appartamento (due stanze) che ha ereditato dai genitori, mangia quel poco che basta nei limiti che gli consentono i pochi soldi a disposizione, beve a piacere senza limiti mezza bottiglia a gollone qualunque tipo di vino, scopa dove e con chi capita ma intrattiene all’occasione e al reciproco bisogno una mezza relazione fissa basata sul sesso con Milena (però attenzione, non si parli di convivenza), gira per locali, sottospecie di topaie underground (par di tornare agli anni ’60), recitando poesie accompagnato da Ernesto, suonatore di chitarra. E lo pagano!!! (Che dire? La fantasia del narratore è senza confini: qui infatti necessita un appunto da parte dello scrivente poetucolo che spesso suda sette, otto, dieci, cento camicie per organizzare una striminzita serata d’esibizione pietendo occasioni e disponibilità di locali per recitare i propri racconti in versi con spesso l’accompagno di un amico, Francesco, suonator d’organetto diatonico, il tutto alla fine con buoni risultati, deciso apprezzamento da parte del selezionatissimo pubblico, strette di mano, complimenti e condivisioni a iosa, ma certo nessun proprietario di locale che paghi!). Comunque, si diceva, il succitato Orazio gira per la provincia chiamato e scritturato da codesti localucoli con tanto di pubblico di aficionados, fuma come un turco, beve come una spugna, recita imbriaco come riesce difficile immaginare (forse perchè un poeta, come da stereotipo, o è maledetto – leggi dedito all’alcol smisuratamente, aficionados di Lsd ed altri funghi allucinogeni, con inevitabili marcati profili psichiatrici – o poeta non è, manca solo salga su qualche tavolo e si metta ad urinare sul gentile pubblico come famosi poeti dell’800 e altri famosi rockettari del ‘900), ovviamente va dalla Milena e insieme fanno l’amore in tutte le posizioni possibili e immaginabili. Una vita dissoluta? Oppure semplicemente il rifiuto d’accettare la fine della spensieratezza giovanilistica: perchè mai crescere, farsi adulto con tutte le responsabilità legate ad una convivenza, ad una vita a due? Ah, si dimenticava: conclusa la notte con Milena al risveglio doccia veloce e via come il vento, subito al bar ad ordinare prosciutto e ovviamente, anche se non sono manco le dieci del mattino, la consueta bottiglia di vino. Ma il destino, si sa, è malandrino ed è proprio lì, in quel bar al mattino presto che si tende l’agguato ad Orazio, l’aspettano i conti col passato, conti che inesorabilmente (e diciamolo, poeticamente) cambieranno il suo futuro. Qui non è possibile approfondire oltre svelando gli eventi che coinvolgeranno Orazio, Ernesto, la Milena, ma un suggerimento lo si può dare: se lo cercate, questo romanzo, non ve ne pentirete, soprattutto di fronte al finale, decisamente sorprendente, un finale stupefacente, degno di un omaggio alla fantasia dell’autore narrante. Dunque, rivolgersi a Libreria Fahrenheit 451, Bookbank Libri D’altri Tempi, Libreria Mondadori, Libreria Feltrinelli, Libreria Romagnosi, Libreria Postumia, tutte inesorabilmente in Piacenza.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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