Dall’intervento al laboratorio poetico tenuto in Bobbio nel settembre 2004 di Gianni D’Elia, poeta pescarese, una lontana militanza politica in Lotta Continua.
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Secondo la definizione del critico Gabrio Vitale:
la poesia di Gianni è tecnicamente perfetta
ma in più lui è un menestrello di questa epoca
la sua poesia?
una musica che accompagna l’epoca che il poeta attraversa.
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Sudate carte? Non troppo.
Scrivo, afferma D’Elia, di getto con la vecchia Olivetti Lettera 32
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Oppure tiene a memoria 7 o 8 versi ovunque pensati che poi appena a casa
vengono fissati sui fogli e arricchiti.
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Del resto il problema non è la scrittura
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Il punto, l’obiettivo è la composizione, l’assemblaggio del libro
Oppure, se non sei un canzoniere, l’assemblaggio del poema.
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Il problema non è come si scrive ma di come si vive la poesia.
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Il problema del vero scrittore non è la pubblicazione
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In quanto scrittore prima di tutto vuole uscire dal sistema, non pubblicare.
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Le vite dei poeti sono disgraziate, sono fuori dalla normalità
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Racconta di sé: io non nasco con la poesia, sono arrivato alla poesia
dopo essermi preso per i capelli.
Attraverso la poesia mi sono salvato.
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La poesia è un discorso vissuto al contrario rispetto al vissuto ordinario che è parlato.
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La poesia è cosa estranea alla certezza e al fondamentalismo, propone un modo diverso di sentire e chiede di pensare.
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Appunto del redattore:
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Abbi pazienza Claudio, anche per lei non deve essere facile…immagino quanto sia combattuta…però è con te e questo è quel che conta 😉 buona domenica Conte, un bacio
Oddiomio… e allora com’ è, che io sono fuori dalla normalità? Mica sono Poeta!!!
Un abbraccio e l’ augurio per una splendida settimana,
Giulia.