Sudate carte (laboratorio poetico/5): lo diceva D’Elia, pensare ribellamente, ergo sia poesia

Dall’intervento al laboratorio poetico tenuto in Bobbio nel settembre 2004 di Gianni D’Elia, poeta pescarese, una lontana militanza politica in Lotta Continua.
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Secondo la definizione del critico Gabrio Vitale:
la poesia di Gianni è tecnicamente perfetta
ma in più lui è un menestrello di questa epoca
la sua poesia?
una musica che accompagna l’epoca che il poeta attraversa.

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Sudate carte? Non troppo.
Scrivo, afferma D’Elia, di getto con la vecchia Olivetti Lettera 32

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Oppure tiene a memoria 7 o 8 versi ovunque pensati che poi appena a casa

vengono fissati sui fogli e arricchiti.
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Del resto il problema non è la scrittura
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Il punto, l’obiettivo è la composizione, l’assemblaggio del libro
Oppure, se non sei un canzoniere, l’assemblaggio del poema.

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Il problema non è come si scrive ma di come si vive la poesia.
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Il problema del vero scrittore non è la pubblicazione
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In quanto scrittore prima di tutto vuole uscire dal sistema, non pubblicare.
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Le vite dei poeti sono disgraziate, sono fuori dalla normalità
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Racconta di sé: io non nasco con la poesia, sono arrivato alla poesia

dopo essermi preso per i capelli.
Attraverso la poesia mi sono salvato.

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La poesia è un discorso vissuto al contrario rispetto al vissuto ordinario che è parlato.
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La poesia è cosa estranea alla certezza e al fondamentalismo, propone un modo diverso di sentire e chiede di pensare.
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Appunto del redattore:
poesia,
ovvero
 capacità di andare,
 di guardare oltre,
 di vivere una visione

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

2 Risposte a “Sudate carte (laboratorio poetico/5): lo diceva D’Elia, pensare ribellamente, ergo sia poesia”

  1. Abbi pazienza Claudio, anche per lei non deve essere facile…immagino quanto sia combattuta…però è con te e questo è quel che conta 😉 buona domenica Conte, un bacio

  2. Oddiomio… e allora com’ è, che io sono fuori dalla normalità? Mica sono Poeta!!!

    Un abbraccio e l’ augurio per una splendida settimana,

    Giulia.

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