“Rubare la buona fede degli elettori non è onestà”, riflessione di Alberto Esse sulle contraddizioni M5S per la questione nuovo ospedale a Piacenza

Piacenza: nuovo ospedale sì, nuovo ospedale no. Linee divaricanti tra M5S locale (‘meglio puntare su personale e attrezzature, no a nuove costruzioni e nuovo cemento’) ed esponenti governativi (‘a disposizione per i muri nuovi 230milioni di euro’)

Onestà! Onesta! Ci sono due tipi di disonestà per chi si occupa di politica: rubare i soldi della comunità e rubare la buonafe degli elettori e delle persone. Questione ospedale di Piacenza. Avere chiesto i voti alle ultime amministrative dicendo di opporsi al progetto di nuovo ospedale e aver sostenuto pubblicamente questa posizione fino a ieri con manifestazioni, striscioni, raccolta di firme ecc. e poi dopo lo stanziamento bufala di 230 milioni da parte del governo Di Maio Salvini sostenere che in fondo è giusto fare l’ospedale nuovo per me è una manifestazione evidente di disonestà. Per un esponente politico amministrativo ingannare gli elettori in modo così sfacciato è forse una delle colpe eticamente e politicamente peggiori.
O immediata denuncia pubblica della decisione dei vertici 5 stelle o immediate dimissioni. In un paese normale non ci dovrebbero essere dubbi in merito.
Quanto accaduto, una decisione (bufala) presa dai vertici nazionali 5 stelle senza sentire e tenere minimamente in conto la posizione dei 5 stelle locali è una chiara dimostrazione che oggi come oggi questo sedicente movimento è un pericolo per la democrazia. Ci troviamo di fronte ad una formazione politica che ha rinnegato tutte le sue stesse (pur discutibili) premesse iniziali e sul piano della democrazia interna è una dittatura personale di un ristrettissimo gruppo di persone, un vero e proprio fascismo.2 che non si basa, per ora, su manganello ed olio di ricino ma su una forse ancor più pericolosa manipolazione delle coscienze di tipo mediatico. Senza rinunciare nemmeno alla opzione fascista tout court essendo alleati e complici di una formazione come la Lega apertamente xenofofa razzista e sostenitrice dei nazifascisti in tutto il mondo, dalla Le Pen a Bolsonero a Urban ecc.. In questa situazione di chi ancora oggi, pur definendosi democratico, ambientalista ecc. da credito a questa formazione impresentabile è responsabile di un crimine politico dalle conseguenze molto pericolose. Quindi tolleranza zero nei confronti di chi sostiene lo striscione nella foto ed oggi non esce dai 5 stelle. Il mio giudizio nei confronti di chi ancora da credito e difende nei social i 5 stelle per qualcuno è offensivo ma in realtà è solo frutto di una osservazione sociopolitica e culturale. Chi difende ancora oggi i 5 stelle nei social o è fascista (una componente non trascurabile anche se minoritaria nel movimento ) o è un coglione (e va be’) o è una persona ad una dimensione vittima di un lavaggio mediatico del cervello che ha distrutto ogni capacità critica. Oppure è in malafede. Punto.

Ospedale sì, ospedale no. Il governo parla di destinare 230 milioni alla costruzione, la Regione parla di bufala, non ci sarebbe uno scudo. Comunque: ma l’ospedale dove lo metto, dove lo metto non si sa. Quattro per ore le aree possibili (due pubbliche, due private) con comunque la minaccia di un rilievo alla Corte dei Conti qualora l’acquisizione di un’area privata comporti maggiori costi. Insomma, siamo sempre in alto mare.

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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