“Ricordi sparsi”, lirica di Grazio Pellegrino, il poeta della penna verde in Ispra

...i vestiti sgualciti
piccoli occhi neri
le sopracciglia ricoperte
di rugiada

quanto era bella mia madre
il battito di un cuore
la sua solitudine
lasciata in riva al mare

ho cercato qualcuno
per non sentirmi solo
ho attraversato strade
ho cercato il suo viso

forse è così la vita
ho visto mio padre
aspettare sempre
mia madre

sorrideva quando la vedeva arrivare
timido ed impacciato nessuna parola
incontrava i suoi occhi
solo un continuo sguardo

non si allontanavano mai
dalla loro anima
i loro visi stanchi
solchi sulla loro pelle

sembravano dei bambini

erano fatti di terra
i miei occhi
occhi che piangono

spighe di grano tra i capelli
ricordi sparsi
che sudano 
lacrime...

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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