“Resisti o popolo mio”, lirica di Dareen Tatour, poetessa palestinese contro ogni forma di abuso e violazione dei diritti umani

Palestina libera!
Resisti o popolo mio, resisti loro.

A Gerusalemme ho curato le mie ferite, innalzato i miei dolori a Dio
e portato l’anima sul palmo della mano
per una Palestina araba,
non accetterò la soluzione pacifica
né mai abbasserò la bandiera del mio paese
fino a levare loro da una patria
e farli piegare per un tempo a venire.

Resisti o popolo mio, resisti loro.

Resisti all’aggressione del colonizzatore
e segui la carovana dei martiri,
strappa la costituzione vergognosa
che ha portato umiliazione forzata
impedendoci di ripristinare giustizia.

Hanno bruciato bambini senza colpa
e Hadil ,con cecchinaggio in pubblico,
l’hanno uccisa in pieno giorno.

Resisti o popolo mio, resisti loro.

Resisti all’assalto dei coloni
non prestar attenzione ai loro seguaci
che ci hanno incatenato con l’illusione della pace.

Non temere lingue sospette
la verità nel tuo cuore è più forte,
finché resisti in una terra
che ha vissuto grandezza e vittoria.

Ali ha chiamato dalla sua tomba:
Resisti o mio popolo ribelle,
e scrivimi come vittoria nell’incenso
hai i miei resti come risposta.

Resisti o popolo mio, resisti loro.

Resisti o popolo mio, resisti loro.
Dareen Tatour

Dareen Tatour è una poetessa, fotografa e attivista sui social media palestinese di Reineh, una città araba tra Nazareth e Qana di Galilea. Nei suoi scritti e nella fotografia, rompe il silenzio sulle condizioni dei palestinesi e usa il suo lavoro letterario per incoraggiare le donne palestinesi a denunciare ogni forma di abuso e violazione dei diritti umani. Per questo suo impegno ha dovuto pagare un prezzo elevato. Dopo la pubblicazione della sua poesia  Resist My People, Resist Them nel 2015, e altri post sui social media, Tatour è stata condannata da un tribunale israeliano per “Incitamento alla violenza e al terrore” e “sostegno a un’organizzazione terroristica”. È stata condannata a 5 mesi di carcere ed è entrata e uscita dagli arresti domiciliari e dalle aule di tribunale per tre anni. Nonostante ciò, continua a scrivere e pubblicare il suo lavoro.

Fonte: ultimavoce.it/palestina-libera.it/

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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