“Ma quanto è grande, la città!“: Sono le parole, cariche di stupore, che ha mormorato mia madre quando l’ho portata sull’ascensore installato in via straordinaria in contemporanea con l’Expo milanese per portare fin sulla cima della torre campanaria della Cattedrale, il Duomo di Piacenza.
Un’occasione speciale, le sue 88 candeline unite a quelle, oltre 90, di festeggiamento per gli anni di Mafalda, mia suocera. Per ammirare una visione mai vista e che nessuno di noi probabilmente rivedrà in vita (certo, esistono le panoramiche dal grattacielo “dei Mille” oppure quelle dalle terrazze all’ultimo piano dell’Albergo Roma, ma non è la stessa cosa).
Siamo infatti agli sgoccioli: già domani, domenica 4, dopo l’ora di chiusura alle 19.00, inizierà lo smantellamento e senza ascensore difficile immaginare di tornare lassù, ad un passo dall’angelo d’oro che svetta sulla cuspide della torre.
Senza dimenticare la possibilità di entrare nella cuspide per scoprire i resti di scritti medioevali, installazioni dipinte allestite per l’occasione ma soprattutto graffiti tracciati da qualche lavorante salito fin quassù ai primi dell’800 che ha voluto lasciare testimonianza del suo passaggio nella nostra città.
Affrettarsi dunque e, chi vuole vivere un’emozione particolare, si faccia avanti, oggi o domani, magari con bambini al seguito. Non perdete l’occasione, accodatevi ai 14mila che già sono saliti lassù, ad un dito dal cielo, dove, sopra i tetti della città, vivono angeli e volano giganti draghi blu.