“Per te il Paradiso”, lirica di Francesco De Girolamo, poeta in Roma

Ritratto di donna, olio su tela di Giovanni Incoronato

Eccomi, dunque, sono ancora qui.
E, come vedi, sono ancora “Io”.
Sì, lo stesso di ieri, lo stesso,
di un anno fa, lo stesso di tutte
queste migliaia di giorni
perduti insieme, chissà come.
Perduti a non comprendersi,
perduti a chiedersi di essere
qualcos’altro di ciò che eravamo.
Io: quello che sospinse il tuo passo
insicuro alla segreta soglia
della tua verità rinnegata,
alla sua imperdonabile gloria.
Non hai fatto attenzione,
sei andata troppo oltre;
ed hai finito col caderci anche tu
nell’abisso.
Se ti avessi davvero capita,
ti avrei lasciato andar via:
“Fuori, fuori di qui!”
ti avrei detto, sfinito,
“Va’ a catturare il tuo angelo,
va’ ad aspettare la tua alba,
prima che io ti accechi
e ti incateni stretta
a questo fuoco oscuro;
e non far caso che io muoia.”
Ma amavo troppo i tuoi occhi
pigri del mattino e le tue frasi
infantili e il tuo sorriso fiero e
la tua rabbia triste e quella ruvida,
calma dolcezza ombrosa di quel tuo
raro sguardo che sembrava
dire tutto, sì, proprio tutto,
anche quello che forse
avresti voluto non dire.
Oh, se avessi guardato più in fondo
nel tuo sguardo, se avessi davvero voluto
per te il paradiso!

Ragazza che si pettina, olio su tela, di Alberto Chiancone

 

 

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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