Oggi tutti in via Legnano al 4: alla libreria Fahrenheit vi aspetto in vetrina per il firmacopie del “Fate in Blu, Fate Infermiere” e, per meglio capire, ecco le emozioni di Kella Tribi alla lettura del libro

Covid-19? Tigre malefica? Non hai avuto il mio scalpo!

Terzo post di anteprima per l’annuncio di presenza oggi pomeriggio in vetrina alla libreria Fahrenheit da Sonia Galli in via Legnano al 4. Così, per limitare la mia ben nota logorrea, lascio la parola al commento di Kella Tribi, amica in facebook che, pur avendo già acquistato e letto “Fate in Blu, Fate Infermiere“, spero mi faccia il regalo di passare per quattro chiacchiere insieme e per firmare la copia del libro che, per pochi brevi istanti, sono certo accetterebbe di buon grado di lasciare il comodino.

Nessun manchi, si beve tisana, si beve caffè, un goccio di vino, baci, abbracci, un sacco di risate

Il commento di Kella Tribi lasciato in Arzyncampo in coda all’articolo del 21 dicembre resoconto della presentazione alla libreria Postumia a Sant’Antonio

Ho acquistato questo libro direi in anteprima, in quanto non ancora ufficialmente presentato. Pagina dopo pagina mi sentivo talmente coinvolta, da entrare nei panni dello scrittore. Soffrivo e gioivo con lui. Un diario fedele dei giorni vissuti in compagnia del Tigre, uno scritto scorrevole ed anche ironico e con spunti divertenti. Lo tengo sul comodino perché voglio rileggerlo con calma, qualcosa può sempre sfuggire. Leggere questa “avventura” mi ha lasciato qualcosa. Grazie Claudio.

Come racconta Kella, lei ha acquistato “Fate in Blu, Fate Infermiere” in anteprima alla libreria Romagnosi dove era in vetrina già qualche giorno prima della presentazione del 12 dicembre alla libreria Postumia a Sant’Antonio e, a quanto pare, non se n’è pentita!

Pubblicato da arzyncampo

14 febbraio 1954, bassa pianura emiliana, Fiorenzuola d'Arda, quell'era le debut. Oggi vivo e lavoro a Piacenza. Giornalista pubblicista, il destino ha voluto mi impegnassi in tuttaltro campo, al servizio dei cittadini nella sanità pubblica. Tuttavia scrivere, per me, é vitale, divertente, essenziale, un mezzo per esprimere la mia presenza nel mondo e dir la mia. Così dal giornalismo sono passato, per passione e non per lavoro, alla poesia, alla narrativa, ai resoconti, agli appunti ovunque e su tutto, fino alla scoperta del blog. Basta scrivere, appunto, per dire di aver qualcosa da dire alla gente di questo nostro mondo. Fin quando avrò una penna, ci sarò.

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